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Title: TASSO e ARIOSTO
Description: TASSO Gerusalemme liberata Gerusalemme conquistata ARIOSTO Orlando Furioso
Description: TASSO Gerusalemme liberata Gerusalemme conquistata ARIOSTO Orlando Furioso
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Tasso e Ariosto
Ciò che accomuna i due autori, è la Controriforma: si intende
quell'insieme di misure di rinnovamento spirituale, teologico,
liturgico con le quali la Chiesa cattolica riformò le proprie
istituzioni dopo il Concilio di Trento
...
Ariosto: umanesimo→ concezione edonica (piacere) dell’arte, l’arte
serve a divertire, a intrattenere piacevolmente senza scopi educativi
→ ORLANDO FURIOSO
Tasso: controriforma→ concezione didattica dell’arte
trasmettere i valori cristiani → GERUSALEMME LIBERATA
che
deve
Entrambi vivono a Ferrara alla corte degli Estensi(Ariosto sotto
Ippolito I, Tasso sotto Alfonso II), e sono intellettuali cortigiani:
devono sottostare al loro Mecenate, in teoria non sono né liberi né
autonomi, ma loro lo sono
...
OF è della prima metà del 1500:
I ed
...
1521
III ed
...
OF viene ripreso il ciclo carolingio: Orlando è un cavaliere di Carlo
Magno (VIII-IX sec)in lotta contro gli arabi infedeli
...
Filone amoroso
OF oltre al filone carolingio (epica), si ha la ripresa del ciclo
bretone (re Artù, amore e magia)
...
L’amore è visto come una forza irrazionale che
non si può fermare che colpisce anche gli eroi che sembrano esserne
immuni
...
La storia principale è quella dell’amore di
Orlando per Angelica, ma una volta scoperto il matrimonio di lei con
un soldato semplice e per giunta islamico, diventa pazzo
...
L’amore è analizzato
personaggi principali:
1
...
Il suo è un amore tragico perché Tancredi
ama un’altra donna
...
Tancredi, combattente cristiano, è un personaggio oscuro perchè
dilaniato dai sensi di colpa per l’amore che prova per Clorinda,
che è una guerriera islamica, riconoscibilissima dalla sua
armatura bianca
...
Armida, è una maga demoniaca che con la sua seduttività
intrapppola
i
combattenti
cristiani
...
Filone encomiastico
OF è il modo in cui Ariosto encomia, loda la dinastia estense che
gli dà ospitalità: attraverso la storia di Ruggero, guerriero
cristiano e Bradamante una guerriera islamica, si racconta della
conversione di lei e della loro unione da cui nascerà Ercole I d’Este,
capostipite della dinastia estense
...
Da Rinaldo nascerà la dinastia
estense
...
Abbiamo svariati maghi e
maghe, boschi incantati, anelli
magici e animali fantastici come
l’ippogrifo: un leone con la testa
e
le
ali
di
un’acquila,
che
accompagna lo scudiero di Orlando,
Astolfo, sulla luna a recuperare il
senno che Orlando ha perso (ai tempi
si pensava che tutte le cose
smarrite sulla Terra finissero sulla
Luna)
GL abbiamo un meraviglioso cristiano: per la controriforma Tasso non
può inserire la magia fine a se stessa in quanto proibita, quindi
adotta il “meraviglioso cristiano”, dà vita ad una magia bianca,
angelica, fatta da Dio e dagli angeli per aiutare i cristiani nella
liberazione di Gerusalemme, contrastata da una magia nera, demoniaca,
turca
...
Quest’opera racconta la crisi del mondo cavalleresco
perché ogni cavaliere insegue la sua quest fallendo, tranne Ruggero
e Bradamante a cui è associata la parte encomiastica
...
La guerra è vista come una guerra giusta, perchè fatta in nome
della fede, ma allo stesso tempo causa morte e dolore
...
La corte per Tasso rappresenta un luogo sicuro al suo sentirsi
stradicato (da Sorrento dove nasce, va a Napoli, poi a Venezia,
poi a Padova, poi a Bologna e infine a Ferrara)
...
3
...
Canto l’arme pietose, e ’l Capitano
Che ’l gran sepolcro liberò di Cristo
...
Il proemio è la parte iniziale di un poema ed è diviso in:
1
...
Invocazione - II ottava
① Io canto: in Ariosto viene prima la materia trattata e solo in un
secondo momento, dietro le quinte c’è l’autore che le racconta
...
In Tasso è al primo posto
a sottolineare la prospettiva personale, soggettiva, tormentata
dell’autore
...
Sempre in Tasso ai
vv 5-7 abbiamo il meraviglioso cristiano con la citazione di Inferno
e Cielo: l’inferno sappresenta la magia nera, i turchi, mentre il
cielo rappresenta la magia bianca, i cristiani
...
② Invocazione → topos del proemio del poema in cui il letterato
invoca l’aiuto delle divinità protettrice dell’arte, le muse (sono
7) affinché lo ispirino e l’opera ottenga successo e fama
...
GL l’invocazione è solenne, ma il mondo clasico, pagano viene
inglobato all’interno della religione cattolica e la figura della
musa viene assorbita dalla figura dell Vergine Maria, rappresentata
secondo
l’iconografia
tradizionale
(la
provvisorietà
e
l’incosistenza del mondo pagano è contrapposta alla verità del
cattolicesimo attraverso l’antitesi ai v
...
Egli paragona la veiìrità, sia quella storica, le crociate, che
quella morale, cioè quella cristiana, ad una medicina amara che deve
essere somministrata ad un bambino malato, costui sarà più propenso
a berla, se verrà indotto dal miele, dal dolce, sparso sui bordi del
bicchiere
...
Tuttavia queste servono a rendere più piacevole leggere
un’opra che altrimenti sarebbe pesantissima,
( il Parnaso e l’Elicona sono i due gioghi di un’unca montagna dove
nel mondo classico si pensava risiedessero nel primo il dio Apollo,
dio della poesia e sul secondo le sette muse)
OF nell’ottava III Ariosto ribadisce la sua libertà intelletuale:
tutto quello che può scrivere in lode agli estensi lui lo fa e non
è da accusare di essersi poco sdebitato
...
Il tono è sempre leggero e il poeta chiede a
Ippolito di fare un po’ di spazio fra tutte le sue importanti
occupazioni, di prestargli un po’ di attenzione
...
Ritorna
la dimesione religiosa perché quest’opera viene
presentata come un EX-VOTO, cioè un oggetto a
forma di cuore in metallo prezioso, che viene
posto in prossimità di statue come gratitudine
nell’aver ricevuto una presunta grazia
...
Ariosto
Tasso
OF lo spazio e il tempo non ci danno precise indicazioni: tutto è
dominato dalla fortuna che cambia completamente gli scenari e
scombina i piani degli uomini
...
Dunque questo è
un poema aperto, perchè tutti i filoni rimangono inconclusi, dal
momento che i personaggi non raggiungono nulla
...
Tutti i compagni “deviati” dopo una
distrazione, ritornano tutti alla loro missione e liberano
Gerusalemme
...
Ariosto propone il suo OF come “gionta”
continuazione
...
VII ottava:
da subito nel poema entra la protagonista indiscussa,
che è la Fortuna: qui c’è l’antitesi tra i tanti pericoli scampati
da Orlando all’estero tra nemici e quello che succede nella sua
terra, in Francia, fra i suoi amici
...
Ma i cristiani perdono e Angelica fugge
...
Angelica
riprende anche nel nome il riferimento allo Stil Novo (nome nomen),
così come tutta una serie di espressioni petrarchesche che la fanno
apperire come un essere indifeso, angelico e buono, ma Angelica
rivela la sua natura umana nell’ottava L, dove in maniera
opportunistica decide di servirsi dell’ennesimo cavaliere innamorato
di lei, Sacripante, rassicurandolo che lei lo ama ed è ancora casta
...
La fuga di Angelica è intervallata dalla comparsa di altri personaggi
che occupano lo spazio narrativo: per tenere viva l’attenzione del
lettore/acoltatore, Ariosto interrompe la vicenda narrata nel punto
di massima spannung, questa tecnica si chiama ENTRALACEMENT e veniva
utilizzata negli antichi pomi cavallereschi per tenere sempre viva
l’attenzione del pubblico, anche perchè a quei tempi le storie spesso
si raccontavamo
...
Ha
fatto pensare che Ariosto rimpiangesse il mondo cortese: lui vive a
corte, presso gli Estensi, ma ormai quel tempo è finito perché è
fuoritempo rispetto agli stati nazionali che si stanno formando in
tutta Europa
...
DS=
mentre lo spazio di Dante è uno spazio orientato cioè ha un
senso anche in termini morali, quello di Ariosto è casuale senza
inizio e senza fine, all’interno di questa selva è sempre presente
il topos del LOCUS AMOENUS che vuol dire luogo bello, piacevole,
caratterizzato dalla presenza di alberi, prati, venticelli e fiumi
...
d'arme
lontan
e
d'abito
peregrinando
La tigre, che su l'elmo ha per
cimiero,
tutti gli occhi
famosa insegna,
a
insegna
guerra;
Clorinda
usata
da
sé
trae,
in
Sembra estraneo alla religione
cristiana
Che viene da lontano
Ha sulla visera dell’elmo una
tigre (questo perchè la leggenda
narra che Clorinda, abbandonata
da piccola è stata allattata da
una tigre)
...
onde la credon lei, né 'l creder
erra
...
non
degnò
la
man
Fuggí gli abiti molli e i lochi
chiusi,
ché ne' campi onestate anco si
serba;
armò d'orgoglio il volto, e si
compiacque
Non le piacciono gli abiti belli
e gli spazi chiusi
Viene cresciuta come un ragazzo,
ma non perde la sua decenza
Si allena e si irrobustisce come
un uomo
40
Tenera
destra
ancor
con
pargoletta
Sin da piccola
strinse e lentò d'un corridore
il morso;
Strinse le briglie di un cavallo
da corsa
trattò l'asta e la spada,
E in palestra imparò a usare la
lancia e la spada
indurò i membri ed allenogli al
corso
...
A
Partecipò alle guerre, e tra i
boschi parve animale feroce agli
uomini e alle bestie è così
spietata che sembra un uomo
...
Non può
però essere battezzata perchè viene abbandonata e viene cresciuta
con la religione cristiana
...
Quello che emerge maggiormente è
l’ambiguità, cioè la non corrispondenza tra cio che è e tra cio che
appare (A)
...
Nell’ottava XL è
feroce e spietata che ai
guerrieri sembra una bestia e alle bestie sembra un uomo
...
In un poema cristiano come la GL tale personaggio così moderno non
può avere luogo, perché la figura femminile del cristianesimo ha come
modello Maria, che è prima di tutto madre e quindi sociale
...
CANTO VII GERUSALEMME LIBERATA
Erminia è la seconda donna islamica che incontriamo: è la principessa
di Gerusalemme, è una donna delicata, indifesa, che si consuma
d’amore per Tancredi, che però non ha occhi che per Clorinda
...
Ingenua e sprovveduta esce dal castello, ma appena i
cristiani la vedono, pensando sia Clorinda, la inseguono e lei
scapppa
...
Raggiunge un locus amenus, dove si
ferma
...
Il pastore dice che talmente
sono poveri che non attirano l’avidità dei guerrieri e che le guerre
si scatenano tra ricchi e non tra poveri
...
Erminia quasi in un rapporto paterno gli confida il suo
amore infelice e decide di abbandonare la corte e il suo titolo per
vivere da umile pastorella
...
Ella nella sua fuga
viene descritta simile all’Angelica di Ariosto, ma i due personaggi
sono lontasissimi tra loro: Angelica bene si colloca nel poema
cavalleresco, è bella, furba senza particolari approfondimenti
psicologici; in lei tutta la tradizione letteraria viene parodizzata,
viene usata antifrasticamente
...
Nell’insieme del romanzo cavalleresco lei è un personaggio
cristiano
...
La prima non è solo conquista eroica, missione voluta da Dio, ma è
anche distruzione, morte, metafora dell’incendio; mentre la seconda
non è solo porto sicuro, ma è anche luogo di falsità,
dell’oppotunismo
...
Atlante è un
mago, ed è il padre di Ruggero, il quale crea questo palazzo per
proteggere il figlio dalla guerra poichè su di lui incombe una
profezia
...
In questo castello tuttavia non
arriva solo Ruggero, ma anche altri
cavalieri,
sia
cristiani
che
saraceni
...
Ecco perchè il verbo maggiomente
utilizzato è PAR (S), perchè tutto
quello che appare non esiste in
quanto frutto di magia
...
Tutto ciò che
Atlante ha creato magicamente ci viene presentato in modo ambiguo
(A), a sottolineare l’artificiosità, i travestimenti che nasconde il
fatto che non esiste
...
Atlante non sarebbe che Ariosto, come Ariosto crea storie, intreccia
racconti, così Atlante è il burattinaio che in qualche modo spinge
i personaggi, gli fa incontrare
...
Curiosità: lo stesso concetto è il metateatro, ripreso anche da
Shakespeare, cioè il METATEATRO → Concezione drammaturgica che
pone come oggetto dell'opera teatrale il teatro stesso
...
Poichè lasciar gli avviluppati calli C,
In lieto aspetto il bel giardin s’aperse
...
X
...
Di natura arte par A, che per diletto
76 L’imitatrice sua scherzando imiti
...
R
...
Fra melodia sì tenera, e fra tante
Vaghezze allettatrici e lusinghiere
Va quella coppia R; e rigida e costante
132 Se stessa indura ai vezzi del piacere
...
XVIII
...
Langue S per vezzo: e ’l suo infiammato viso S
140 Fan biancheggiando i bei sudor S più vivo
...
Sovra lui pende: ed ei nel grembo molle S
144 Le posa il capo, e ’l volto al volto R attolle
...
E i famelici sguardi S avidamente
In lei pascendo, or si consuma e strugge
...
Ascosi
152 Mirano i due guerrier R gli atti amorosi
...
Dal fianco dell’amante, estranio arnese,
Un cristallo pendea lucido e netto
...
Con luci ella ridenti, ei con accese, S
Mirano in varj oggetti un sol oggetto:
Ella del vetro a se fa specchio: ed egli
160 Gli occhj di lei sereni a sè fa speglj
...
XXVIII
...
XXIX
...
Quel sì guerrier, quel sì feroce ardente
228 Suo spirto a quel fulgor tutto si scosse:
Benchè tra gli agj morbidi languente, S
E tra i piaceri ebbro e sopito ei fosse
...
E
XXX
...
Guernito è sì che inutile ornamento
240 Sembra, non militar fero instrumento
...
Tra tutti i guerrieri cristiani viene imprigionato
anche Rinaldo, ma Armida finisce per innamorarsene
...
A= il giardino di Armida
è il tipico locus amoenus, frutto di magia, dove tutto è artificiale,
finto, in una perenne estate
...
Questo posto è una specie di paradiso terestre, ma da subito emerge
una situazione di “doppio” (R) che ci fa capire che non è una realtà
vera
...
Qui viene ripreso il topos classico della maga Circe
che con la sua arte magica e con la sua bellezza abbiandola gli
uomini
...
Qui la dimensione
spazio-temporaleè labirintica come in Ariosto (C), perché quella del
giardino è una parentesi di devianza, amore che coglie i cavalieri
allontanandoli dai loro obiettivi
...
Una volta infranto l’incantesimo si genera
l’antitesi tra il guerriero Rinaldo, feroce e spietato, e la sua
immagine riflessa effemminata, tra comodità e comfort
...
Infatti
vede alberi incisi con i nomi di Angelica e Medoro (Medoro, ferito
gravemente in battaglia, viene soccorso dalla bella Angelica, della
quale è innamorato il protagonista del poema ariostesco, Orlando
...
Inciderà su un albero i loro nomi, albero che è anche lo scenario
sotto il quale si consuma il loro amore; successivamente i due
inizieranno un cammino insieme e poi si sposeranno, scatenando le
ire di Orlando), e come primo AUTOINGANNO si illude di essere lui
Medoro anche se un tarlo gli si è già insediato nella testa
...
Subentra un secondo autoinganno e
Orlando pensa che tali parole siano state scritte o per infamare la
reputazione di Angelica o per ingelosirlo e fiaccarne lo spirito
guerriero
...
A sto punto Orlando vede svanire tutte le proprie illusioni
e capisce la realtà che aveva già intuito all’arrivo del locus
amoenus
...
Si reca nel bosco urlando senza freni,
nonostante all’inizio la notizia avesse
provocato in lui una specie di paralisi
con cui quasi sdoppiato assiste al
fatto di esser diventato come un sasso
impermeabili
...
Ariosto ci vuole raccontare che chi pensa di plasmare la realtà
secondo il proprio punt di vista è destinato alla pazzia, come Orlando
che idealizza la sua donna e ne fa una specie di donna Stil novo; ma
la realtà è complessa, poliprospettica dove domina completamente la
Fortuna che puntualmente rovescia i piani degli uomini
...
Nella descrizione della Luna domina la poliprospetticità ed il
relativismo conoscitivo (R) tipico di quest’epoca: la Luna che appare
piccola dalla Terra è in realtà un luogo dove tutto è gigantesco ed
è una specie di riflesso , ma più grande di ciò che sta sulla Terra;
questo relativismo emerge anche quando Astolfo trova le ampolle con
il senno e si stupisce nel trovare senni di persone che considerava
sagge, mentre anche loro hanno perso la ragione
...
Il tono è sempre leggero, ironico, reso anche così
dalle elencazioni (E) che danno al testo un andamento quasi da fiaba
...
Molti di questi oggetti si riferiscono al mondo cortese, verso la
quale Ariosto ha sempre un’atteggiamento distaccato, consapevole del
clima di opportunismo e falsità che vi dominava
...
Lui essendo islamico
però impedì questo avvenimento
...
Tuttavia mentre il suo compagno ritorna
in città lei rimane fuori
...
Solo alla fine questa identità
fluida
trova
la
sua
definizione:
dall’ottava
64,
dal
colpo
mortale
Clorinda
finalmente
assume
la
sua
identità femminile e viene definita come
fanciulla, vergine; si fa riferimento
alla sua vanità quando si descrive la
veste sotto l’armatura ricamata d’oro ma
avviene una trasformazione ancora più
radicale: Clorinda si converte, chiede
il battesimo e viene descritta come una
donna dello stil novo (il suo colorito
richiama i due fiori legati al culto
Mariano, cioè di Maria, il giglio bianco
rappresenta la purezza mentre le viole
rapresentano l’umiltà)
...
R=
in questo brano che è il momento clue del racconto, tutta la
struttura del racconto sia dal punto di vista del contenuto che
strutturale, è basato sul numero 2: sono due i protagonisti e dal
punto di vista retorico abbiamo una serie di figure retoriche basate
su simmetrie, ripetizioni e parallelismi
...
Qui Clorinda vuole sapere se chi la insegue sia amico o
nemico
...
Abbiamo delle costruzioni simmetriche all’ottava 56 ontaonta, ripetizone di nodi all’ottava 57, infine c’è un’antitesi di
vita-morte e acqua-spada
...
N= nella tradizione cavalleresca i poemi venivano letti e quando la
storia
veniva
interrotta
per
dare
la
voce
diretta
dell’autore/narratore si voleva esortare il pubblico in ascolto a
prestare maggiore attenzione perché stava per succedere qualcosa di
importante
Title: TASSO e ARIOSTO
Description: TASSO Gerusalemme liberata Gerusalemme conquistata ARIOSTO Orlando Furioso
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