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Title: Letteratura inglese 1
Description: Appunti del corso di Letteratura Inglese 1 su: - William Shakespeare, The Tempest; - Daniel Defoe, Robinson Crusoe; - J.M. Cotezee, Foe; Derek Walcott, - The Schooner Flight; - Jamaica Kincaid, A Small Place.
Description: Appunti del corso di Letteratura Inglese 1 su: - William Shakespeare, The Tempest; - Daniel Defoe, Robinson Crusoe; - J.M. Cotezee, Foe; Derek Walcott, - The Schooner Flight; - Jamaica Kincaid, A Small Place.
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LETTERATURA INGLESE
LE ISOLE DESERTE
Secondo i geografi esistono due tipi di isole
...
Le isole oceaniche sono delle isole originarie, essen-ziali: talvolta sono costituite da coralli, e si presentano come un vero organismo, talvolta
sorgono da eruzioni sottomarine, e diffondono nell'aria libera i movimenti del fondo; alcune emergono len-tamente, altre invece spariscono e
poi riappaiono, senza lasciarci il tempo di annetterle
...
Le prime ci ricordano che il mare è sulla terra, e che si giova di ogni minimo affossamento dei rilievi piú alti; le seconde,
che la terra è anche lí, sotto il mare, e raccoglie le sue forze per fendere la superficie
...
In tutto questo non c'è niente di rassicurante
...
L'uomo può vivere bene e in sicurezza soltanto se presuppone che la continua lotta tra la terra e l'acqua sia conclusa
(o almeno dominata): Chiama questi due elementi padre e madre, attribuendo i sessi a seconda della sua fantasia
...
In un modo o nell'altro, l'esistenza delle isole è la negazione di un simile punto di vista, di un tale sforzo e convinzione
...
Le isole sono
antecedenti all'uomo, o destinate a ciò che viene dopo
...
Lo slancio che spinge l'uomo verso le isole riprende il doppio movimento che produce le isole stesse
...
Ci sono isole derivate, ma l'isola è anche ciò verso cui si va alla deriva, e ci sono
isole originarie, ma l'isola è anche l'origi-ne, l'origine radicale e assoluta
...
Cosí il movimento dell'immaginazione delle isole riprende il movimento della loro produzione,
ma non ha lo stesso oggetto
...
Non è più l'isola a essere separata dal continente, è l'uomo a
trovarsi separato dal mondo stando sull'isola
...
L'uomo, dunque, riprende a sua volta uno dei due movimenti dell'isola e può assumerlo solo su
un'isola che non prevede quel movimento
...
Riflettendoci bene, si troverà qui una nuova ragione per cui ogni isola è e resta teoricamente deserta
...
Se è vero che il movimento dell'uomo verso e sull'isola riprende il
movimento dell'isola precedente agli uomini, degli uomini possono occuparla, ma essa resta comunque deserta, ancora piú deserta, se essi
sono sufficientemente cioè assolutamente separati, sufficientemente cioè assolutamente creatori
...
Un simile movimento interrompe il deserto dell'isola solo in apparenza, in realtà riprende e prolunga lo slancio che ha
prodotto l'isola in quanto isola deserta; lungi dal comprometterlo, lo porta alla perfezione, al suo estremo
...
Gli uomini che arrivano sull'isola occupano veramente
l'isola e la popolano; ma in realtà, se fossero sufficientemente separati, sufficientemente creatori, darebbero semplicemente all'isola
un'immagine dinamica di se stessa, una coscienza del movimento che l'ha prodotta, al punto che attraverso l'uomo l'isola prenderebbe infine
coscienza di sé in quanto isola deserta e senza uomini
...
Perché tutto ciò avvenga, ancora una volta c'è bisogno di una sola condizione: bisognerebbe che l'uomo si riducesse al movimento che lo
conduce all'isola, movimento che prolunga e riprende lo slancio che ha prodotto l'isola
...
Sebbene la domanda cara agli esploratori antichi sia «quali esseri esistono sull'isola
deserta?», la sola risposta è che l'uomo vi esiste già, ma un uomo poco comune, un uomo assolutamente separato, assolutamente creatore,
in breve un'Idea di uomo, un prototipo, un uomo che sarebbe quasi un dio, una donna che sarebbe una dea, un grande Amnesico, un puro
Artista, coscienza della Terra e dell'Oceano, un enorme ciclone, una bella strega, una statua dell'isola di Pasqua
...
Una tale creatura sul
...
Coscienza della terfa e dell'oceano, è questa l'isola deserta pronta a far ricominciare il mondo
...
L'unità dell'isola deserta e del suo abitante non è quindi reale, ma immaginaria, come l'idea di guardare dietro il sipario anche quando
non c'è un dietro
...
Si troverà nei fatti stessi la conferma - almeno negativa - di tutto questo, se si pensa a ciò che un'isola deserta è realmente e
geograficamente
...
Questo fa loro onore
...
Ancora meno quando si tratta di isole deserte
...
Deserta, può essere a sua volta un deserto, anche se non necessariamente
...
Al contrario, che l'isola deserta sia inabitata resta un puro fatto che dipende dalle circostanze, ovvero da ciò che sta intorno
...
Uovo del mare, è rotonda
...
Il deserto è l'oceano che le sta intorno
...
E disertata piú di quanto non sia un deserto
...
Per modificare questa situazione, bisognerebbe operare
una ridistribuzione generale dei continenti, dello stato dei mari, delle linee di navigazione
...
Al contempo il suo destino è
sottomesso alle condizioni umane che rendono possibile una mitologia
...
E proprio a questo punto che ha inizio una letteratura
...
La letteratura è il concorso dei controsensi che la coscienza opera naturalmente e necessariamente
sui temi dell'inconscio; come ogni concorso essa ha il suo prezzo
...
La ri-creazione mitica del mondo a partire dall'isola deserta ha lasciato il posto alla ricomposizione della vita quotidiana borghese a partire da un
capitale
...
Il tempo non è che il tempo necessario al capitale per fornire un beneficio al termine di un lavoro
...
Dio riconosce i suoi, la gente onesta, perché ha delle belle proprietà, i malvagi invece hanno proprietà brutte, in
cattivo stato
...
Questo romanzo rappresenta la migliore
illustrazione della tesi che afferma il legame tra capitalismo e protestantesimo
...
Ma tutto cambia con Susanna
...
L'isola procura
immediatamente ciò che la civiltà ha impiegato secoli a produrre, a perfezionare, a far maturare
...
Susanna non deve ricreare niente, l'isola deserta le fornisce la copia
di tutti gli oggetti della città, di tutte le vetrine dei negozi, copia inconsistente, separata dal reale poiché non le trasmette la solidità che
gli oggetti acquisiscono abitualmente nelle relazioni umane attraverso le vendite e gli acquisti, gli scambi e i regali
...
Si tratta di ritrovare la vita mitologica dell'isola deserta
...
Quanto a Susanna, era innanzitutto
separata
...
Bisogna restituire queste tre indicazioni alla loro purezza
mitologica e ritornare al movimento dell'immaginazione che fa dell'isola deserta un modello, un prototipo dell'anima collettiva
...
, Essa è l'origine, ma l'origine seconda
...
L'isola è il minimo necessario 'a questo ricominciamento, il materiale sopravvissuto della prima origine, il nocciolo o l'uovo irradiante che deve essere sufficiente a ri-pro-durre tutto
...
Non c'è una seconda nascita perché c'è stata una catastrofe; semmai l'opposto: c'è una catastrofe successiva all'origine
poiché ci deve essere, dopo l'origine, una seconda nascita
...
L'animale di cui si ignora il metodo di riproduzione non ha ancora preso posto tra i
viventi
...
Il secondo momento
non è quello che succede al primo, ma la riapparizione del primo, quando il ciclo di tutti i momenti si è completato
...
Ma questo tema, piú ançora che nella nostra fantasia, si manifesta in tutte le mitologie
...
L'arca si ferma sull'unico punto della terra che non è stato sommerso, luogo circolare e sacro da dove il mondo ricomincia
...
Ecco la prima
creazione presa in una ri-crea-zione, concentrata in una terra santa in mezzo all'oceano
...
Siccome forma una seconda origine, e affidata all'uomo, non agli dei
...
L'oceano e l'acqua, infatti, sono il principio di una segregazione, al punto che nelle isole sante si
costituiscono comunità esclusivamente femminili, come quelle di Circe e di Calipso
...
L’idea di una seconda origine da
tutto il suo senso all’isola deserta, sopravvivenza dell’isola Santa in un mondo che tarda a ricominciare
...
L’isola deserta è teoria di questo immemorabile o di questo più profondo
...
Organismo vero e
proprio
...
ISOLE
terra
...
Queste cose ci propongono una lotta, una opposizione tra la
terra e l’oceano
...
C’è sempre un elemento che domina sull’altro
...
Ricrea il mondo a partire dall’isola e sulle acque
...
Questa separazione non fa che l’isola sia deserta
...
- Questa coabitazione tra uomo e natura è un etichetta che noi affidiamo
...
Se non leggiamo i classici, perdiamo i miti
...
Quale è il vero motivo per cui è realmente in questa condizione? E per far sì che non sia deserto, bisognerebbe ridistribuire i
continenti?
- Non ci può essere un ricominciamento
...
Ma Robison è da solo
...
LA TEMPESTA
- Qui è ancora possibile una ricreazione mitica del mondo
...
- Potrebbe nascere qualcosa di nuovo perchè ci sono i due innamorati
...
- La seconda legge di fornisce la legge della serie
...
È necesario che tutto si ripeta e che
abbia un seguito
...
Continui sviluppi e catastrofi sfruttando i vecchi miti
...
IL MITO DEL DILUVIO
Con l’aria non si sa bene dove si è arrivati
...
La maternità è un processo naturale e misterioso
...
Topografia del mediterraneo
L’isola di Postro è ambigua
...
È sulla rotta dei viaggi di Ema (Cartagine e ) ma allo stesso tempo sta nel nuovo
mondo
...
Non può avvenire in zone già corrotte
...
LA POETICA DEL DIVERSO / Eduard Glissant
I CARAIBI
Testo
Il mio primo approccio a quell'entità che è stata designata come le Americhe, la
mia prima esperienza, è stata quella del paesaggio, ancora prima di avere
consapevolezza dei drammi umani, collettivi o privati, che vi si erano accumulati
...
Questi mi sono sempre sembrati un insieme regolare, scandito su una specie di
Spiegazione
I Caraibi sono il luogo dove per primi sono sbarcati gli
schiavi
...
ritmo ritualizzato delle stagioni
...
Dico che è un paesaggio irrué - parola che
evidentemente è di mia invenzione -, che contiene irrompere (irruption), scalciare
(ruade) e anche eruzione, contiene molta realtà e molta irrealtà
...
Chávin è la culla delle culture preincaiche, dove ho visto
le stesse colture a spalliera e dove viene da chiedersi come faccia il contadino
che sta lavorando a non precipitare da quella soglia di appena trenta centimetri
su cui pianta i piedi
...
Questo paesaggio americano che si ritrova sia su una piccola isola che sul
continente mi sembra sempre egualmente irrué
...
In questo senso i Caraibi mi sono sempre
apparsi come una prefazione al continente, una specie di legame fra quel che si
deve lasciare alle spalle e quel che bisogna iniziare a conoscere
...
I
paesi dei Caraibi mi sono sembrati non esemplari, dal
momento che diffido della nozione di esemplarità, ma
significativi per tutto l'universo americano, pur essendo
paesi che sono stati a lungo ignorati - tranne Haiti, prima
repubblica nera nella storia del mondo e tranne Cuba, con
la sua rivoluzione
...
Popoli che sono andati ad
innestarsi sopra altri popoli
...
Florida)
...
Il padrone con una serie di schiavi, e la giovane donna
nera viene spesso violentata
...
Comincerò con la definizione di quella che mi sembra una
delle caratteristiche principali delle Americhe, cioè la
distinzione - proposta da Darcy Ribeiro in Brasile,
Emmanuel Bonfil Batalla in Messico e Rex Nettleford in
Giamaica - fra tre tipi di America: l'America dei popoli
testimoni, di chi vi è sempre vissuto e che può essere
chiamata Meso-America; l'America di chi è venuto
dall'Europa e ha mantenuto sul nuovo continente gli usi, i
costumi e anche le tradizioni del paese di origine, che può
essere chiamata Euro-America (il Québec, il Canada, gli
Stati Uniti e una parte, culturale, del Cile e dell'Argentina) e
l'America che potrebbe essere chiamata Neo-America,
quella della creolizzazione, formata dai Caraibi, dal NordEst del Brasile, dalle Guyane e dal Curaçao, dal Sud degli
Stati Uniti e da una gran parte dell'America Centrale e del
Messico
...
La Meso-America è
presente nel Qué-bec e nel Canada come anche negli Stati
Uniti
...
In questi continenti e
isole, gli scontri e i conflitti fra le tre forme di America si
sono moltiplicati
...
Nel fenomeno della creolizzazione,
che costituisce la Neo-America, c’è un tratto interessante:
nel suo popolamento prevale l’Africa
...
Essa costituiva la politica di
segregazione razziale istituita nel 1948 dal governo bianco del
Sudafrica e rimasta in vigore fino al 1991
...
NELSON MANDELA -> è uno dei simboli dei diritti umani più
riconosciuti al mondo
...
Rilasciato nel 1990
...
G
Nella sua autobiografia, Nelson Mandela pone, alla fine,
questa stessa questione e più o meno negli stessi termini:
"Tutto il percorso che ho compiuto finora [dal 1912 al
1994], tutte queste lotte, non sono nulla in confronto a
quello che ci resta ancora da fare e che è la cosa più
importante: fare vivere insieme tutte queste popolazioni"
...
Credo che bisognerà riavvicinarsi al pensiero della
traccia, a un non-sistema di pensiero che non sarà
dominatore, né sistematico, né imponente, ma che sarà
forse un non-sistema di pensiero intuiti-vo, fragile,
ambiguo che si adatterà particolarmente alla straordinaria
complessità e alla straordinaria molteplicità del mondo in
cui viviamo
...
Il "migrante armato", colui che è barcato dalla Mayfower o che risale il fiume San Lorenzo
...
ed è il "migrante fondatore"
...
E infine cè quello che chiamo il
"migrante nudo" trasportato a forza sul continente e base costitutiva
della popolazione di questa specie di circolarità fondamentale che sono
per me i Caraibi
...
Ho sempre detto che il mare dei Caraibi si differenzia dal Mediterraneo
perché è un mare aperto, un mare che diffrange, mentre il
Mediterraneo è un mare che concentra
...
Al contrario,
quello dei Caraibi è un mare che diffrange e favorisce l'emozione della
diversità
...
Ciò che è avvenuto in tre secoli nei Caraibi
è letteralmente un incontro di elementi culturali provenienti da orizzonti
assolutamente diversi e che realmente si creolizzano, che realmente si
stratificano e si confondono l'uno nell'altro per dar vita a qualcosa di
assolutamente imprevisto e di assolutamente nuovo, la realtà creola
...
Attraverso queste espropriazioni,
oppressioni e crimini si realizza una vera conversione dell'"essere"
...
La tesi che sosterrò è la seguente: la creolizzazione che accade nella
Neo-America, e che sta conquistando le altre Americhe, è la stessa che
è in atto in tutto il mondo
...
È
proprio dentro questo cambiamento doloroso del pensiero umano che
vorrei ci incamminassimo insieme
...
Fa un’altra distinzione tra diversi tipi di migranti:
Migrante fondatore
...
Migrante familiare, cioè con lui che arriva in pace, non
ha le armi ma che probabilmente arriva con una certa
sicurezza perché prima vi è stato il migrante armato
...
Il Mar Mediterraneo è un mare che concentra
Mar dei Caraibi, un mare aperto, che infrange che
favorisce gli incontri, coinvolgimenti, eletti diversi che
si confondono
' ' Cos'è la creolizzazione? Dei tre tipi di popolamento che ho ipotizzato quello avvenuto attraverso la tratta africana ha causato la
maggiore sofferenza e il più grande dolore nelle Americhe, se non si considera lo sterminio dei popoli amerindi nel Nord e nel Sud del
continente, e che invece è assolutamente indispensabile considerare
...
È una forma critica
del divenire delle società americane
...
, arrivano con le loro canzoni, le loro tradizioni di
famiglia, i loro strumenti musicali, l'immagine del loro dio, ecc
...
La stiva della nave dei negrieri è il luogo e il momento in cui spariscono le lingue africane, perché nella
nave degli schiavisti, come nelle piantagioni, non si mettevano mai insieme persone della stessa lingua
...
Che succede a questo tipo di migrante? Egli ricompone attraverso tracce una lingua e delle arti che possano essere accettate da
tutti
...
L'africano, allora, ha fatto qualcosa di
imprevedibile a partire dal solo potere della memoria, cioè dalle tracce che gli rimanevano: ha composto da un lato linguaggi creoli e,
dall'altro, forme d'arte valide per tutti, come per esempio la musica jazz, che è ricostruita con l'ausilio di strumenti di nuova adozione,
ma partendo da una traccia di ritmi africani fondamentali
...
Il pensiero della traccia mi sembra una nuova dimensione di ciò che bisogna
opporre, nell'attuale situazione del mondo, a ciò che chiamo il pensiero del sistema, o i sistemi di pensiero
...
Il pensiero della
traccia è quello che oggi meglio si pone nei confronti della falsa universalità dei pensieri del sistema
...
Se fra gli elementi messi in relazione alcuni vengono sminuiti rispetto ad altri, la creolizzazione non avviene
...
Nei paesi di creolizzazione come i Caraibi e il Brasile, in cui gli elementi
culturali sono stati messi a confronto attraverso la tratta degli africani, gli elementi costitutivi africani e neri sono stati solitamente
visti come inferiori
...
Quasi ovunque nella Neo-America è stato necessario ristabilire l'equilibrio fra gli elementi messi a confronto, in primo luogo
rivalorizzando l'eredità africana, come accade di volta in volta con l'indigenismo haitiano, con il rinascimento di Harlem e poi con la
negritudine - la poetica della negritudine di Damas e di Césaire che ha incontrato la teoria della negritudine di Senghor
...
Perché "l'essere" è destabilizzato dalla diminuzione che porta dentro di sé e che lui stesso finisce per considerare
tale, la diminuzione del suo valore pienamente africano
...
Gli indù, ad esempio, nuovi migranti che, dal 1848, hanno popolato i paesi caraibici con il mi cro e macroclimi di
compenetrazione culturale e linguistica
...
Perché usare il termine di creolizzazione, se deve essere applicato a traumi, armonie, distorsioni, a contraccolpi, arretramenti e
attrazioni fra elementi culturali? Ho già detto perché ho rinunciato al termine "meticciato"
...
Che cos'è una lingua creola? È una lingua composita, nata dal contatto fra elementi linguistici completamente eterogenei fra di loro
...
In altre parole, il lessico, il
vocabolario, la parlata normanna non hanno niente a che vedere con la sintassi che è forse una "sintesi della sintassi" di alcune lingue
africane
...
Era assolutamente imprevedibile che in due secoli una comunità ridotta in schiavitù riuscisse a
produrre una lingua a partire da elementi così eterogenei
...
Non chiamerò lingua creola, ad esempio, la superba lingua dei poeti giamaicani della dub poetry?, come Michael Smith e Linton Kwesi
Johnson o ancor meno quella di Edward Kamau Brathwaite
...
Non voglio fare gerarchie
...
I miei amici giamaicani mi hanno detto che la loro lingua non può essere un pidgin
e che è una lingua creola
...
I
creoli provengono dallo scontro, dalla consunzione, dal consumo reciproco di elementi che all'inizio sono del tutto eterogenei fra loro, con
un risultato imprevedibile
...
E qualcosa di nuovo, di cui si deve prendere coscienza, ma di cui non si
può dire se sia un'operazione originale, perché quando si studiano seriamente le origini di tutte le lingue esistenti, compresa la lingua
francese, ci si accorge (o si intuisce) che quasi ogni lingua è in origine una lingua creola
...
- È possibile che la creolizzazione linguistica funzioni meglio in territori ristretti e ben delimitati: isole, situate o meno in arcipelaghi
(Caraibi, oceano Indiano, isole di Capo Verde)
...
Queste ipotesi non danno il merito della creolizzazione alla lingua francese, come si è voluto credere o si è creduto che sostenessi io
...
Con risultati imprevedibili
...
Le forme di
cultura che chiamerò ataviche, la cui creolizzazione è avvenuta molto tempo fa e di cui studieremo in seguito la natura - e le forme di
cultura che chiamerò composite, la cui creolizzazione avviene praticamente sotto i nostri occhi
...
Le culture composite tendono a divenire ataviche, cioè
vogliono una forma di continuità, di rispettabilità che solo il tempo può dare e che appare indispensabile a far sentire una cultura sicura di
se stessa e abbia l'audacia di affermarsi
...
- lo statuto della loro identità come radice unica
...
Questa visione si oppone alla nozione, oggi "reale" nelle culture composite, dell'identità come fattore e risultato di una creolizzazione, e
quindi dell'identità come rizoma, dell'identità non più come radice unica ma come radice che si incontra con altre radici
...
Dov'è il punto di contatto fra le culture composi te che tendono
all'atavismo e le culture ataviche che cominciano a creolizzarsi?
È assolutamente necessario affrontare questo interrogativo se si vuole, con una deviazione, sfuggire alle opposizioni mortali e
sanguinose che animano e agitano in questo momento il disordine del mondo
...
E mi sembra che soltanto una
poetica della Relazione, cioè un immaginario, ci permetterà di “comprendere" queste frasi e i rapporti tra le situazioni dei popoli nel
mondo d'oggi, e ci autorizzerà, forse, a tentare di uscire dalla prigione in cui ci troviamo
...
Uno dei grandi obiettivi dell'ANC e di
Nelson Mandela è certamente quello di risolvere le questioni di sopravvivenza economica a favore di quella parte della popolazione che è
stata a lungo mantenuta in miseria e in schiavitù dal regime dell'apartheid
...
Attraversato e sostenuto dalla traccia, il paesaggio smette di essere uno sfondo convenzionale e diventa un personaggio del dramma
della Relazione
...
L'immaginario di un pensiero della traccia ci è consustanziale se viviamo una poetica della Relazione nel
mondo attuale
...
Tutte le possibili combinazioni e tutte le contraddizioni sono inscritte nelle diversità del mondo
...
APPUNTI:
- Lui teorizza che le lingue si stabilizzano di più nelle zone piccole come arcipelaghi o isole (es Capo Verde)
...
Raggiunta una posizione di stabilità nazionale
...
- Se andiamo verso l’altro perdiamo noi stessi
...
- La radice unica può essere generale e anche giustificata, ma se si va a dividere in tanti piccoli culturalismi genera la guerra
...
- Parla della relazione tra razza e identità nazionale, corruzione, delle ex colonie nel mondo dove la progressione politica ha portato alla
modifica di spazi, latifondi per la produzione, ma causando anche conflitti linguistici, culturali ecc
...
Viene chiamato creolo giamaicano - bisognerebbe inventare una
parola nuova - ma io non lo chiamerei creolo perché si tratta della deformazione, geniale e aggressiva, di una lingua, la lingua inglese,
operata dall'interno di questa lingua e da parte di sovvertitori di questa lingua
...
È un pidgin'? Ma "pidgin" è
un'espressione talmente negativa che non si può applicare a una lingua
...
Io, invece, non credo che sia una lingua creola ed è necessario trovare una nuova
parola perché il creolo è bifido: nella sua costituzione sono intervenuti per lo meno due elementi: come nel criolo di Capo Verde, nel
crio del Senegal, nel papiamento di Curaçao o nel creolo della Martinica, di Haiti, della Guadalupa, delle isole della Réunion, di Saint
Lucia o della Dominica
...
Un creolo non è dunque né il risultato di questa superba operazione praticata
coscientemente e con decisione dai poeti giamaicani sulla lingua inglese, né un pidgin, né un dialetto
...
Sui creoli francofoni dei Caraibi e dell'oceano Indiano, le mie ipotesi sono:
- Le parlate francesi, bretoni, normanne erano sufficientemente “derivate" da permettere l'apparizione del fenomeno creolo (creolizzazione linguistica), mentre lo spagnolo e l'inglese, già fortemente "organici" e costituiti, resistettero quasi ovunque alla
creolizzazione
...
Si tratta, in un certo senso, di laboratori
...
CARTOGRAFIE FANTASTICHE
MAPPE DEL DESIDERIO
Isole dell'utopia
...
Turrite città nelle cui mura una sapiente armonia governa il ritmo della vita quotidiana
...
Palazzi di cristallo e giardini incantati che accolgono tutti i desideri, dando alle parvenze un corpo,
rivestendo i miraggi di verità, facendo della meraviglia un senso comune, della gioia un sentire diffuso, del piacere una condizione
ininterrotta
...
-> Lontananza da questo povero mondo
...
L'utopia, nella sua doppia figura - costruzione di altri mondi, critica dell'esistente - sceglie di abitare la lontananza come la soglia di un
tempo-spazio da cui muovere per la comprensione, e per la critica, dell'unico mondo che davvero ci appartiene
...
Anche il viaggio di Dante nei regni della lontananza, affidato al poema «al quale ha posto mano e cielo e terra», è un passaggio il più
mirabile - di questa peregrinazione umana nei regni dell'altrove
...
Di fatto, il meraviglioso raramente è una fuga
...
E l'immaginazione dà al desiderio una forma visibile, sente la mancanza non solo come vuoto ma anche come desiderio
...
Le bellissime e
affollate carte hanno rappresentato fa geografia terrestre o la sfera celeste convocando la lontananza nel cerchio luminoso e
controllabile di una prossimità in cui il golfo marino o la costellazione, l'isola o il pianeta non erano che elementi di un universo in gran
parte percorribile con la fantasia
...
E significava accogliere in un disegno il favoloso, e anche indicare dove si estendono i regni dell'inesplorato
...
Certo, sottrarre spazi all'immaginazione per consegnarli al
sapere poteva illudere di un cammino sulla via dell'acquisto conoscitivo
...
Così, osservare le antiche carte, dalle più approssimative alle più minuziose, vuol dire sostare su quei confini dove il disegno sospinge
l'immaginazione verso l'ignoto
...
Dove, insomma, la forma del mondo si fa colore, linea, parola
...
Può osservare le più antiche carte, magari
soffermandosi sulle mappae mundi che miniavano nel xur secolo i manoscritti di geografi e naturalisti: dalla Historia naturalis di Plinio il
Vecchio alle Etymologiae di Isidoro di Siviglia
...
O può sostare
tra le sinuose e fitte indicazioni del mappamondo della Biblioteca
Marciana di Venezia, commissionato dal Senato veneziano al cartografo camaldolese fra Mauro verso la metà del Quattrocento
...
Si accorgerà come, ogni volta, quel
che prende forma è il disegno della lontananza, la rassicurante rappresentazione del lontano, la sua elegante familiarizzazione e miniaturizzazione
...
Processo che però non cancella il margine del vuoto, o dell'improbabile, o dell'indefinito, dal quale muove la fantasia
...
Lo ricorda lui
stesso una sera ai compagni, standosene appoggiato all'albero di mezzana della Nellie, dinanzi all'estuario del Tamigi, mentre si sventagliano
e si perdono sull'acqua i bagliori che giungono dalla città
...
Su quegli spazi vuoti il ragazzino
Marlow poneva il dito dicendosi: qui, quando sarò grande, ci andrò
...
Più tardi - era passato qualche anno - quel vuoto s'era già riempito di fiumi, di laghi, di nomi
...
Li in mezzo c'era un fiume, possente, un serpente che si snodava sulla carta
...
Un incantamen-to, una scelta: si trattava di cercare subito la Compagnia con la quale sarebbe
andato laggiù, in quel «cuore di tenebra»
...
Di una vocazione
...
Perché il mare che la circonda la preserva dal facile accesso, la separa dal mondo dei traffici quotidiani e dei vizi
...
Il
mare compendia nella sua elementare raffigurazione il lontano
...
E la
lontananza stessa, che permette il fiorire dell'impossibile
...
Elementi del locus amoenus, del paesaggio ideale, si mescolano con elementi fiabeschi
...
L'età dell'oro si congiunge con il desiderio di una nuova terra, di un nuovo cielo
...
Il mare che circonda l'isola alimenta la meraviglia, sostiene l'immaginazione
...
Il magico, il terribile, il metamorfico,
l'orrido, insomma i confini dell' umano - l'al di là e l'al di qua dell'umano - hanno sede nelle isole
...
Un'isola abitata
felicemente da boschi, da capre, da fonti, ma non toccata dall'uomo
...
L'isola di Eolia è invece circondata da mura di bronzo, e ha nel suo cuore il palazzo regale dove i figli e le figlie di Eolo se ne stanno in
eterno convivio, convivio di cibi, di musica, di amore
...
Ma da questo
«suono di miele» l'eroe deve difendersi: può ascoltare quelle voci, ma legato all'albero della nave, così può intendere da quali abissi di
dolcezza la necessità dell'approdo lo allontani
...
E se il sapere che le Sirene promettono - un sapere congiunto con la gioia - fosse l'unico vero approdo, dal quale Odisseo tuttavia
fugge perché anche lui pensa il sapere legato alla sofferenza e non al piacere?
È, dunque, dall'unità di sapere e gioia che Odisseo sta fuggendo?
L'isola delle Sirene è forse soltanto l'isola del desiderio, della sua pienezza, dalla quale il compito politico tiene lontano l'eroe
...
I Greci, dice il racconto, ne vinsero l'estesissima egemonia, prima che il mare la inghiottisse nelle sue profondità, stendendo l'oblio su una storia di inarrivabile splendore
...
L'isola dei Beati si annuncia con un profumo di rose e narcisi, di mirra e d'alloro: un'attrazione irresistibile per i naviganti
...
Giudicati, vengono «condannati» a restare sette mesi tra le delizie dell'isola
...
I pavimenti di avorio, gli altari di ametista
...
Gli abitanti hanno forma corporea pur non
possedendo corpo, sono rivestiti, per così dire, di una somiglianza del corpo, si muovono, pensano, parlano, e mai invecchiano, la loro
età non ha svolgimento
...
Nell'isola la luce è
sempre crepuscolare, mai violenta, mai incline all'oscurità o all'abbaglio
...
Numerosissime le fonti di acqua, di miele, di olio profumato
...
Fuori dalla città c'è il Campo Elisio, dove si levano musiche e canti, cori di uomini e di uccelli, e si recitano versi di Omero: lo stesso
poeta è presente in quell'eterno e armonioso convito
...
L'isola di Utopia, descritta da Thomas More, un tempo in realtà < era una penisola, ma Utopo, il suo antico conquistatore, fece
compiere un'opera gigantesca tagliando la roccia lungo quindici miglia
...
Nelle città le case hanno tutte un'uscita sulla strada e un giardino sul retro, un giardino sempre amorevolmente curato, dove
crescono con grande rigoglio vigne e alberi da frutto e fiori
...
Nel disegno dell'isola di Utopia, della sua mappa, delle sue leggi, dei suoi costumi, la prevalenza dell'ordine sulla casualità, della simmetria
sulla varietà, della eguaglianza sulla differenza ha radice in un'idea forte della critica: la quale oppone all'esistente non il possibile ma
l'impossibile, perché quel che è sótto i nostri occhi mostri la sua incongruenza
...
In questo modo l'immaginazione mostra la sua funzione politica:
l'immaginazione non va al potere ma può disvelare gli inganni del potere
...
Nelle peregrinazioni perigliose e meravigliose di Gulliver, con le quali Swift inaugura la moderna antropologia fantastica, la mappa delle
isole dà un ordine all'immaginazione: ecco Lilliput, dove il personaggio narrante approda dopo il primo naufragio, e poi Luggnagg,
Glubb-dubdrib, Laputa, Balnibarbi
...
Nel corso del terzo viaggio, dopo un assalto dei pirati,
Gulli-ver, abbandonato al capriccio del mare su una canoa, vaga di isola in isola, finché, approdato a un'ultima isola completamente
rocciosa, nel mezzo della disperazione scorge nell'aria un vasto corpo opaco in movimento, un corpo lucido e splendente per i riflessi
del mare, che nasconde il sole per alcuni minuti: è un'isola volante
...
Dalla costa il naufrago fa segni di grande curiosità e desiderio, così è raccolto con ingegnose carrucole
sull'isola volante e, trovandosi subito in mezzo a una folla di curiosi, comincia a osservare quei volti mai visti, le forme del corpo, i
modi di incedere, e via via i costumi
...
Astronomi e matematici, i lapuziani hanno ansie e
struggimenti di natura per così dire cosmologica, fatto inconsueto presso altre popolazioni: ad esempio, è ricorrente il timore che la
terra possa passare a una distanza di centomila miglia dal nucleo o corpo primario di una cometa e così essere incenerita
...
E qui, dopo una faticosa escursione tra boschi e rocce, giunti su una cima, scorgono un'altra isola,
simile nella forma a un fantastico animale accovacciato, un animale addormentato nel Pacifico: si distinguono i boschi fittissimi e le
distese sabbiose, il laghetto tra i monti e le linee della costa e i corsi d'acqua
...
L'isola
avrà un nome, Lincoln
...
La pianta dell'isola, il suo dispiegarsi sotto gli occhi di coraggiosi esploratori, è la prima forma di conoscenza che avvicina l'ignoto
verso la sua leggibilità, e risponde all'impulso di un dominio sul visibile che l'astratta riduzione grafica può offrire
...
C'è stato l'assalto alla locanda dell'Admiral Benbow, è sopravvenuta la morte del
capitano Flint, e un pacchetto, appartenuto a costui, deve certamente conservare un segreto
...
Dissigillata e aperta, la carta dispiega il disegno di un'isola con i dati di latitudine e longitudine, i fondali, le alture, le
baie, gli stretti, i luoghi di ancoraggio
...
Al centro una montagna, segnata sulla carta sotto il nome «Il Cannochiale»
...
E sul retro, la stessa mano ha scritto alcune indicazioni di orientamento per la
ricerca del tesoro
...
L'isola non è solo la sorgente di un incantamento e il luogo di un'alterità utopica, ma la fonte e la guida di una ricerca azzardata,
nell'illusione di un ritrovamento che cambi la vita
...
L'isola è la lontananza che invita al balzo
dell'immaginazione, alla rottura della ripetizione
...
È Baudelaire, in Un
voyage à Cythère, che ha mostrato come, approdando all'isola lontana, sotto un cielo splendente, possa accadere di vedere, in mezzo
allo stridore di neri corvi che dalle vele raggiungono la sponda, una forca a tre
...
Nell'isola di Venere, nell'isola dell'amore, sbalzato contro un cielo splendente, si leva l'immagine del dolore
...
La poesia, che muove verso il canto della bellezza, della natura rigogliosa e sublime, incontra
il tragico, e lo accoglie nella sua lingua, nel suo ritmo
...
Un'antropologia immaginaria ha descritto geografia e costumi, lingue e riti di terre lontane
...
Una storia dell'antropologia fantastica accompagna e insidia - con
un sorriso che adombra ironia e saggezza, svagamento e presagio - l'altra antropologia, quella fatta di indagini sul campo e narrazioni
documentarie
...
Come nel sapere della letteratura la biblioteca fantastica è stata trama nascosta e fonte della biblioteca reale, così nella ricerca
antropologica le figurazioni fantastiche delle genti sconosciute hanno alimentato curiosità e passione di antropologi
...
Immaginazione e sapere si sono così ricongiunti nella scrittura
...
Ha raccolto la pulsione verso un rovesciamento
sistematico del noto, verso un ribaltamento dell'esistente: il favolo-so, l'eccessivo, lo straordinario sono confluiti in questo antichissimo e
moderno esercizio che racconta la lontananza, gli uomini e le usanze che la abitano, le stravaganze e l'impensato che la fa risplendere di
una fascinazione sempre rinnovata
...
Esile traccia di una immensa antropologia
fantastica che trascorre nei testi di antiche culture egizie, sumere, greche, orientali
...
Le Storie di Erodono frequenteranno i confini dove popolazioni reali si mescolano con popolazioni fantastiche, gli Issedoni e gli Arimaspi
si affiancano agli omerici Cimmeri e agli Sciti
...
E i Seleniti della Storia vera di Luciano avranno corpi e usanze di una bizzarria
tale che possono gareggiare con la futura fantascienza
...
E, a proposito di antropologia fantastica, quante mitiche e
meravigliose storie di popolazioni avranno animato le narrazioni e le rappresentazioni figurative nelle civiltà del Novo Mondo!
Il titolo inglese del grande libro di Swift, nella sua estensione, dichiara a tutte lettere l'intento dell'opera, soltanto alluso nella vulgata versione
italiana: Travels into several remote nations of the world
...
By Lemuel Gulliver
...
Storie di
soggiorni avventurosi presso popolazioni strane e lontanissime
...
Cosi il lettore si trova con Gulliver a scoprire i Lil-lipuziani, le loro abitudini semplici e dirette, le loro regole di vita, si trova
tra gli abitanti del paese di Brobdingnag, il cui savio re detesta gli intrighi politici, tra gli abitanti dell'isola volante di Laputa, astratti e
raziocinanti, e ancora tra i cittadini della metropoli di Balnibarbi, cioè Lagado, soggetti anch' essi al monarca di Laputa, s'intrattiene tra gli
uomini dell'isola di Glubbdubdrib, in attesa che la nave parta per l'isola di Luggnagg, abitata da genti generose che hanno costantemente
dinanzi agli occhi l'esempio degli immortali Struldbrugg, infine conoscerà da vicino gli straordinari Houyhnhnm, individui-cavalli, prudenti,
intrepidi, sapienti, dei quali avrà modo di osservare i saggi costumi, le iniziazioni, le virtù fisiche e mentali, le tradizioni, l'organizzazione
politica
...
Egli disegnerà, con parole e con segni, con
descrizioni minuziose e relazioni analitiche e puntuali ricordi, uno straordinario atlante: geografia dei viaggi davvero compiuti e di quel-li
soltanto immaginati, catalogo di mappe le cui linee e i cui nomi non fanno più distinzione tra il reale e il fantastico, tra il vissuto e il sogna-to,
tra la memoria e l'invenzione
...
Così, rapporti con la natura, fisica dei sensi, rituali, cerimonie, malattie, musica, teatro, urbanistica,
arredamento domestico, giochi, pubblica eloquenza, relazione con elementi del paesaggio, ordine sociale appartengono davvero a un altro
mondo, nel quale il riflesso del nostro mondo, quando appare, trema esile e si spegne
...
In anni più recenti Gianni Celati, anche in dialogo - di traduttore e interprete - con Michaux, e in dialogo con la propria traversata narrativa di
un mondo popolato da figure in forte connubio col loro paesaggio linguistico e naturale, ha perseguito il compito di dare voce e tonalità a
quelle che Leopardi chiamava «quasi creature d'altra specie», creature sottratte al dominio dell'utile, dell'economico, disposte alla visionarietà e
all'affabulazione, irrisolte, percettive di quel che sta oltre il concreto, e per questo poetiche
...
Di questa popolazione, nel libro intitolato Fata morgana, ha narrato, dislocando i punti di osservazione verso
personaggi diversi, costumi, credenze, miti, lingua, dialetti, riti iniziatici, scolarizzazione, rapporti coniugali, sistemi familiari, culti, profetismo,
vicissitudini politiche
...
Nella
quale prendono figura ed esistenza non solo i caratteri di una popolazione ma anche i pensieri di colui che scrive e dei suoi personaggi, e si
disegnano nell'aria i fili di fumo di destini, e di malinconie, che profondamente ci appartengono
...
Per giungere al corpo di una
resenza che per molti è già stata una confidente silenziosa, un'amica notturna del proprio cammino
...
Su questo immenso racconto lunare qui scelgo di affacciarmi soltanto attraverso tre esperienze della lingua italiana, una classica, le altre due
contemporanee: Ariosto, Landolfi, Calvino
...
La luna ariostesca
...
È Giovanni l'Evangelista a fare da guida nella meravigliosa ascesa e poi nel corso dell'esplorazione lunare:
Tutta la sfera varcano del fuoco, et indi vanno al regno de la luna
...
Ma all'approdo, nel cuore della somiglianza si dispiega la differenza: «Altri fiumi, altri laghi, altre campagne / sono là su, che non son qui tra
noi»
...
Che consiste nell'incredibile presenza di tutto quel che sulla terra è perso, andato in fumo, sprecato, rimasto incompiuto, mal diretto,
inutilmente disseminato
...
Un mondo alla rovescia di per sé
impalpabile, spirituale, che tuttavia prende forma e corpo e odore e colore:
Le lacrime e i sospiri degli amanti, l'inutil tempo che si perde a giuoco, e l'ozio lungo d'uomini ignoranti, vani disegni che non han mai loco, i
vani desideri sono tanti, che la più parte ingombran di quel loco: ciò che in somma qua giù perdesti mai, là su salendo ritrovar potrai
...
Custodito in un'ampolla, è proprio questo che Astolfo è venuto a riprendere
...
La luna, nella fantasia ariostesca, non è la lontananza inattingibile
...
Perché il suo legame con la terra
non è interrotto: i fili del desiderio umano salgono fin sulla sua superficie, e da li, i fili delle Parche arrivano tristemente fino alla terra
per porre termine alla vita terrestre degli individui
...
E, insomma, in una lontananza benefica, destinale
...
La lontananza
lunare non è inquietante
...
Luna nera è invece la luna di Tommaso Landolfi: traslazione del sole nero che solcava il cielo degli antichi, terrestre proiezione
dell'umore nero proprio della classica melancholia
...
Certo, nel racconto Pietra lunare la lontananza della luna è abolita, perché la sua luce penetra il paesaggio e informa i personaggi,
avvolge sembianze fantasmatiche, si fa materia, roccia, caverna, si popola di figure originarie
...
In costante dialogo corporeo con il personaggio femminile, che è anzi
una sua incarnazione terrestre
...
La vitrea luce lunare inzuppa di sé i vestiti, che sono
come di ghiaccio, E malati di chiardiluna sono gli abitanti della regione
...
Anche se a un certo punto l'autore del
diario estremo, imprigionato nella macchina spaziale, vede, o sogna di vedere, gli abitanti lunari, la loro stravagante ibrida composizione
- quanti Seleniti avvistati e descritti, fin dalla Storia vera di Luciano! - la distanza dalla luna equivale alla distanza dalla terra
...
Si apre la consapevolezza della vuota appartenenza all'umano
...
Il personaggio narrante è tragicamente sospeso: di qua dalla terra, di qua dalla luna
...
Anche l'elevazione propria della poesia, lo sguardo dall'alto, la vista da lontano - sognata prossimità all'angelo e all'uccello - mostra la
sua illusorietà
...
Già Leopardi, nella sua
esplorazione dell'abissale cosmografia, aveva più volte cercato un punto di lontananza da cui osservare l'esile confine tra il vivente e il
nulla
...
Un punto di lontananza da cui osservare il vuoto delle illusioni, la vacuità dei sogni, la labilità degli accadimenti che
chiamiamo vita
...
Una sorridente misura ariostesca trascorre nelle pagine lunari di Italo Calvino
...
Nelle Cosmicomiche, il racconto intitolato La distanza della Luna mostra il nostro satellite nella fase primordiale di una prossimità
incombente sulla terra, prima che la lontananza avvii il suo processo irreversibile, prima che la separazione dalla terra diventi definitiva
...
C'è insomma un
andirivieni tra terra e luna che però via via si dirada e poi cessa con il progressivo allontanarsi del satellite
...
Molluschi e alghe e plancton gravitano sul corpo sospeso, che presto è ricoperto di gusci silicei, di carapaci, di erbe: ma proprio così il
corpo della piccola prende peso e favorisce la discesa sulla terra
...
Da lassù il suo volto argentato e le curve dei suoi seni appariranno all'innamorato che l'aveva seguita sulla luna e
che è però ridisceso fortunosamente sulla terra
...
Nel sogno leopardiano, la lontananza è improvvisamente abolita, e lo spavento
notturno e lo spaesamento interiore sono l'effetto primo della cancella-zione, del vuoto lunare, dell'assenza; qui, nella fantasticheria di
Calvino, la prossimità e la familiarità vengono via via attenuate e trasformate nell'estraneità, finché la lontananza non riporta il corpo
celeste nella sfera dell'inattingibile e misterioso, nell'ordine dell'incantamento
...
Quella che l'occhio del signor Palomar osserva, nei particolari del suo
movimento, del suo colorarsi, delle sue forme, è la «luna di pomerig-gio»
...
Palomar ha osservato il movimento della luna dalla sua prima pallida inscrizione nel cielo pomeridiano fino al trionfo del
plenilunio invernale
...
Solo di recente m'è accaduto di
sapere che «La Lune vue à l'œil nu» fu il tema del concorso che Camille Flammarion propose ai lettori del «Bulletin de la Société
astronomique de France» nell'autunno del 1898
...
La lontananza della luna non ha mai smesso di attirare gli sguardi e sospingere verso una descrizione che, confinando con la modulazione
fantastica, ha costantemente affermato il desiderio di piegare la distanza nel dialogo, l'incantesimo nella familiarità
...
Ciò che allora le salva dalla
disintegrazione non è la forza delle legioni ma quella della lingua
...
Il compito di « tenere »,
allora, ricade sugli uomini delle province, della periferia
...
É
un fenomeno che riguarda la lingua non meno che l'occhio
...
Nel tramontare, però, porta
all'incande-scenza un crogiolo di razze e di culture ben più grande di qualsiasi crogiolo situato a nord dell'Equatore
...
Se Walcott scrive qualche volta in patois creolo, non
lo fa per sfoggiare le sue virtù stilistiche o per conquistarsi un pubblico più vasto, ma in omaggio all'idioma che parlava da bambino - prima
di arrampicarsi lungo le spirali della Torre
...
La biografia di un poeta è nelle sue vocali e sibilanti, nella sua metrica, nelle rime e nelle metafore
...
Nei poeti la scelta delle parole è invariabilmente più rivelatrice di qualsiasi elemento
narrativo; ed ecco perché i migliori tremano all'idea che qualcuno scriva la loro biografia
...
Per esempio, si può benissimo intendere come un autoritratto del poeta
quello che uno dei suoi personaggi dice di sé:
I'm just a red nigger who love the sea,
I had a sound colonial education, 1 have Dutch, nigger, and English in me, and either I'm nobody, or I'm a nation
...
L'infinito «love » in luogo di «loves» ci dice subito che l'autore non scherza quando si
definisce « a red nigger »
...
Vi si può avvertire, intanto, il disprezzo
per un modo di esprimersi tipico della razza padrona e, insieme, l'orgoglio dell'indigeno per aver ricevuto una tale educazione
...
Ma se si considera la particolare natura di
questo reame, vien fatto di pensare non tanto al sangue quanto alle lingue
...
Una cosa è importante: tra quelle lingue c'era l'inglese
...
Dopo « I have Dutch », Walcott butta li il suo
« nigger » imprimendo a tutto il verso una cadenza discen-dente, quasi jazzistica; e proprio per questo, quando il verso si solleva per
scandire “and English for me”, avvertiamo un orgoglio smisurato, anzi un senso di grandeur, sottolineato dalla scossa sincopata che c'è
tra « English » e « in me »
...
Quando si ode una voce simile, si comincia a capire; il mondo si decanta
...
Sono quasi quarant'anni che Walcott continua a farlo, a coltivare questo amore per il mare, e in tutto questo tempo i critici, sull'una e
sull'altra sponda, l'hanno etichettato come « un poeta delle Indie occidentali » o « un poeta nero dei Caraibi »
...
È un accostamento abbastanza calzante, se non altro perché ogni tendenza
riduttiva nasce dalla stessa paura dell'infinito; e quando si tratta di fame d'infinito accade spesso che la poesia si lasci indietro anche le
dottrine religiose
...
Si può attribuirla altresi a
labirinti auricolari irrimediabilmente scassati o a retine foderate di bacon
...
Se si dovesse definire la
poesia soltanto in termini di materia prima, cioè sulla scorta dei temi, Derek Walcott avrebbe finito col trovarsi tra le mani una quantità di
materiale cinque volte superiore a quella del vate che scriveva nel dialetto ionico e che, anche lui, amava il mare
...
Perché la capacità descrittiva di Walcott è veramente epica; e ciò che salva i suoi versi
dalla noia che accompagna l'epica è la relativa povertà della storia del suo particolare reame e la sensibilità del suo orecchio alla lingua
inglese, una sensibilità che di per sé è storia
...
Tutto ciò che questo poeta tocca si carica di riverberi e prospettive, come onde magnetiche la cui acustica è psico
...
Certo, in quel suo reame particolare, le Indie occidentali, ci sono tante cose da toccare - il regno
naturale offre da solo un'enorme quantità di materiale fresco
...
'
(dalla poesia Metamorfosi, 1
...
O mirror, where a generation yearned
for whiteness, for candour, unreturned
...
« Lentamente il mio corpo si fa un solo suono, / lentamente divento / una campana, / un'ovale, incorporea vocale, / mi faccio gufo, /
aureola, fuoco bianco
...
« una luna si alzò come un pallone dalla Stazione Radio
...
L'allitterazione psicologica che quasi costringe il lettore a vedere le due o di « moon » fa pensare non solo alla natura ricorrente di questo
spettacolo, ma anche al carattere ripetitivo dell'assistervi
...
Si avverte qui che le due o di « moon » si sono mutate, passando
per la doppia / di « ballooned », nelle due r di « O ! mirror », le quali, per propria virtù consonantica, stanno anche per « resisting
reflection » (dove « reflection » significa « riflesso » ma anche « riflessione »); si avverte che non si vuole dare la colpa alla natura ne alla
gente, bensì al linguaggio e al tempo
...
In parole semplici, qui non c'è una riduttiva auto-affermazione razziale che senza dubbio gli avrebbe cattivato le simpatie dei suoi
avversari come dei suoi paladini: Walcott, invece, s'identifica con quella « incorporea vocale » della lingua che le due parti della sua
equazione hanno in comune
...
Walcott è semplicemente una penna che è consapevole del proprio
muoversi, ed è questa autoconsapevolezza a foggiare i suoi versi, forzandoli ad assumere la loro vivida eloquenza:
Virgin and ape, maid and malevolent Moor, their immortal coupling still halves our world
...
And yet, whatever fury girded
on that saffron-sunset turban, moon-shaped sword was not his racial, panther-black revenge
pushing her chamber with raw musk, its sweat,
but horror of the moon's change, of the corruption of an absolute,
like a white fruit
pulped ripe by fondling but doubly sweet
...
Con pari diritto Walcott
avrebbe potuto sostenere di avere in sé qualcosa di greco, latino, italiano, tedesco, spagnolo, russo, francese: grazie a Omero, Lucrezio,
Ovidio, Dante, Rilke, Macha-do, Lorca, Neruda, l'Achmatova, Mandel 'Stam, Pasternak, Baudelaire, Valéry, Apollinaire
...
E se la cultura del mondo si fa più palpabile in mezzo ad alberi macerati dall'orina tra i quali « un
sentiero fangoso si attorce come un serpente in fuga», diciamo grazie al sentiero fangoso
...
Unico custode della civiltà che al centro si è ormai svuotata, egli è in piedi su questo sentiero
fangoso e guarda ciò che avviene intorno a lui: « il pesce guizza, disegnando anelli / che sposano la vastità del porto » con « nuvole
arricciate come carte bruciate lungo gli orli», con « fili del telefono che cantano di palo in palo / in una parodia della prospettiva »
...
Certo, è una taumaturgia di cui il reame ha bisogno, non meno di quanto ne abbia bisogno il poeta per viverci e
sopravviverci
...
'
E qualcosa di più che dare un nome alle piante e agli animali del giardino; ed è anche qualcosa che viene un po' più tardi
...
«Ah, bravo terzo mondo! » esclama Walcott in un'altra poesia, e in questa esclamazione c'è molto di più che semplice angoscia o
esasperazione
...
Piste d'atterraggio abbandonate e invase dalla vegetazione, ville
diroccate di funzionari in pensione, baracche coperte di lamiera ondulata, piroscafi costieri con un solo fumaiolo che tossiscono come
« cimeli usciti da Conrad », carcasse a quattro ruote scampate ai cimiteri degli sfasciacarrozze e costrette a trascinare le proprie ossa
davanti a piramidi condominiali, politicanti incapaci o corrotti e giovani cialtroni che chiedono solo di sostituirli a colpi di revolver e intanto
farfugliano pattume rivoluzionario, « pescicani con pinne ben stirate / che fanno a pezzi noi piccoli pesci con ghigni da rasoio »; un reame
nel quale « il cervello lo scassi prima ancora di imbatterti in un libro», dove accendi la radio e ti capita di sentire il comandante di una
bianca nave da crociera che fa la voce grossa perché un'isola devastata dall'uragano non si decide a riaprire il suo duty-free shop, dove « i
poveri restare sempre poveri, qualunque culo prendano », dove qualcuno riassume la sorte toccata al suo reame dicendo « noi stati in
catene, ma catene unito noi insieme, / adesso chi avere, buon per lui, e chi andato in malora, in malora»; e dove « di là dai mangrovieti
avvampanti, / gli ibis si allenano per avere un posto nei francobolli »
...
Walcott non cerca di spezzarne il
sortilegio tuffandosi « nell'incoerenza della nostalgia » per un passato inesistente o ritagliandosi una nicchia nella cultura dei padroni di ieri
(una nicchia nella quale starebbe scomodo, se non altro per la dimensione del suo talento)
...
Questo è solo senso comune, nient'altro; e questo è anche un buon programma di rinnovamento
sociale, il migliore che ci sia
...
In un certo senso, il poeta è
davvero come un uccello che canta senza guardare al ramo su cui si posa, qualunque sia il ramo, sperando che ci sia qualcuno ad
ascoltarlo, anche se sono soltanto le foglie
...
E riprende la lettura solo per trovare:
I know how profound is the folding of
a napkin
by a woman whose hair will go white
...
Ciò che salva i versi di Walcott da ogni crescendo isterico è la sua convinzione che
time that makes us objects, multiplies
our natural loneliness
...
Nessuna « foglia », né quassù né ai tropici, amerebbe sentirsi dire cose simili, ed è questo il motivo per cui raramente le « foglie »
applaudono al canto di questo uccello
...
L'assenza di risposta ha segnato la condanna di molti poeti, e in tanti modi diversi il cui risultato finale è quell'abominevole equilibrio - o
tautologia - tra causa ed effetto: il silenzio
...
ma chi sono io mai
...
Walcott non è un tradizionalista né un « modernista»
...
Non appartiene a nessuna « scuola »: non ce ne sono molte nei Caraibi, se si eccettuano quelle dei pesci
...
E poi, è
un'etichetta che saprebbe troppo di prosa
...
Semplicemente, egli ha assorbito, al modo in cui le balene assorbono il plancton o un pennello assorbe la tavolozza, tutti gli idiomi
stilistici che il Nord poteva offrire: adesso cammina con le sue gambe, e a grandi passi
...
Nell'insieme, però, questo poeta tende a un monologo lirico e a un discorso
narrativo
...
Per quasi quarant'anni, senza sosta, i suoi versi pulsanti e inesorabili sono arrivati nella lingua
inglese come onde di marea, coagulandosi in un arcipelago di poesie senza le quali la mappa della letteratura moderna potrebbe essere
scambiata per carta da parati
...
Per dirla con parole diverse, queste poesie rappresentano una fusione di due versioni dell'infinito: il linguaggio e l'oceano
...
Se la teoria evoluzionistica, e specialmente quella parte di essa secondo la quale
saremmo tutti venuti dal mare, non fa acqua, allora è lecito dire che la poesia di Derek Walcott, per i suoi temi e per il suo stile, è la forma più
alta e più logica dell'evolversi della specie
...
Lo stesso tipo di moto - flusso verso la riva, riflusso
verso l'orizzonte - avviene nei versi, nei pensieri, nella vita di Walcott
...
il grigio, ferreo porto / dischiuso su un rugginoso cardine di gabbiani », ode «
...
/ All'orlo della pioggia, una vela
...
Sono equivoci che
capitano spesso, agli arcipelaghi come agli individui; in questo senso, ogni uomo è un'isola
...
Possiamo aggiungere, poi, che l'atto
di conferire a un luogo lo status di realtà lirica comporta più immaginazione e più generosità che non l'atto di scoprire o sfruttare qualcosa
che era già creato
...
- È il resoconto di un ritorno da un viaggio, avvenuto nel 1966
...
Dal 1967 Antigua divenne uno degli Stati affidati al Commonweal
...
- Chi è il narratore? Una persona all’interno del racconto che si identifica nell’autrice o qualcuno che la guarda dall’esterno? La voce
di questo narratore è denunciatoria
...
- È un attacco ai governi britannici: compresi quelli dopo l’indipendenza
...
- Denuncia i governi: i governi neri invece di aiutare la popolazione, la sfrutta al modo dei governi coloniali-> da una parte si vede il
colonialismo, dall’altra vi è il neocolonialismo (dominazione degli affari)
...
-> Il turismo che Jamaica King analizza, è la vestigia del colonialismo, radicate nel turista
...
Come la popolazione gestisce il turismo? Il turista è moralmente colpevole di essere razzista:
magari in modo inconsapevole, ma sei già nella posizione di trattare la popolazione come oggetti (consumo)
...
- finge che il turista queste domande se le pone realmente, anche se in realtà non è così
...
Indirizza attacchi ad entità precise (“barclay
bank” = banche schiaviste di un tempo)
...
Era una biblioteca di stampo coloniale, in secondo luogo è il principio di disinformazione: non
era del tutto stabile e neutro, ma quei testo che scrivono, giustificavano quello che gli europei avevano fatto nel terzo mondo (la
colonizzazione)
...
Troppo piccola per accoglievi tutti i libri, sono accatastati in
scatole in soffitta
...
- oggi ad Antigua quasi tutti i giovani sembrano analfabeti -> dopo le elezioni di Mandela, ci si aspettava un governo di neri, si
passò da un governo fascista ad un governo di neri del tutto corrotto
...
Dopo la colonizzazione, si scaglia contro la popolazione: non si ribella, sopratutto al fatto che la biblioteca non è stata
riparata
...
Dice quello che pensa
...
Una volta ci fu uno scandalo legato
all’invenzione di francobolli, grazie a quei francobolli qualcuno guadagnò ma non si seppe mai chi o si trovò una replica, e il governo non
accusò nessuno
...
- l’autore ribadisce il posto piccolo, in cui la popolazione perde il contatto con la realtà: da una parte vuole far uscire Antigua dalla meta
turistica desiderata, dall’altra vuole svegliare la popolazione
...
Al contrario, la descrive contemporaneamente in modo orribile: la bruttezza
degli abitanti, vacche malnutrite… -> gli abitanti davano per scontato la bellezza non si ha termine di paragone per questa
“bellezza
- riferimento a Colombo sembra quasi che inviti a tornare indietro all’inizio primordiale della Colonizzazione: ripete il modello della
dominazione razziale e culturale dei coloni europei
...
Ritornando da
Bahia, in Brasile, nella nave su cui viaggia avviene un ammutinamento, e i marinai la lasciano alla deriva in una zattera con il corpo
morto del capitano della quale lei era amante
...
Il passaggio di una nave mercantile segna il loro
salvataggio ma Cruso, malato e depresso, muore durante il viaggio mentre Susan e Venerdì arrivano in Inghilterra
...
Lei inizia a mandargli delle lettere
dove racconta la sua esperienza ma lo scrittore è irraggiungibile poiché si sta nascondendo a causa di alcuni debiti
...
Foe, che essendo uno scrittore conosce i canoni letterari e il
gusto dei lettori, ritiene che la storia di Susan sia troppo noiosa e per questo cerca degli artifici per renderla più interessante come
il ricongiungimento della madre con la figlia perduta
...
Il romanzo finisce con un narratore anonimo che
ripensa alla storia così come noi la conosciamo e fa dissolvere la narrazione in un atto di rinuncia
...
I PERSONAGGI:
VENERDÌ
Nel romanzo di Defoe Venerdì è presentato come un bel
caraibico dai tratti somatici europei mentre Coetzee gli fa
mantenere la sua dignità di Sud-Africano e delineando i suoi
tratti come quelli caratteristici, tra cui i "capelli lanosi"
...
In
entrambi i romanzi, Venerdì verrà trasferito a Londra
...
Venerdì, con il
suo silenzio e la sua enigmatica presenza sovrasta il narratore
...
Venerdì è anche simbolo della
condizione dei neri in Sudafrica, sottomessi dal regime
dell'Apartheid
...
Nell'originale mancano parti
femminile: la sola "donna" del romanzo è l'isola che
deve essere dominata dall'uomo
...
APPUNTI:
- il romanzo pone vari problemi
...
L’isola costituisce un luogo però di riconoscenza e anche di potere
...
- il percorso diventa esterno, al contrario di altri romanzi, qui vi è l’estensione della coscienza verso il paesaggio
...
- i personaggi sono davvero limitati, vi è una figlia assente che non compare mai
...
- i capitoli sono tutti diversi: sono 4 capitoli, la parte narrativa è posta all’inizio, e la trama è succinta
...
A differenza di lui però, il protagonista è
sfaticato e in quell’isola lui è invecchiato
...
- nei successivi capitoli subentra un’altra persona, un’antagonista: in un primo momento è un personaggio che dovrebbe aiutare il
protagonista, pero poi si scinde e diventa il nemico
...
Lo stratega militare è colui che va in un luogo con una determinata
strategia, trova già tutto, perché qualcun’altro chiamato geografo, con i cartografi, gli hanno disegnato i luoghi dove muoversi (le
mappe)
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E non si può capire il paesaggio senza l’utilizzo della lingua
...
Il controllo politico su un territorio dipende molte volte dalle pratiche linguistiche
...
Soprattutto in Robison, questo
spazio è la descrizione di quel periodo coloniale della Gran Bretagna: ci fa capire come il singolo, ma anche un gruppo può dominare
uno spazio, e addirittura far guadagnare uno spazio (le piantagioni)
...
Sono delle regole discorsive, in cui il discorso include non solo la lingua, ma anche il retaggio
culturale e politico che si trova dietro alla lingua, privando i nativi di questo privilegio unico
...
In questo libro vuole non solo andare contro il
potere coloniale, ma sovvertire l’idea dello spazio coloniale
...
Vi sono varie descrizioni, a seconda di varie descrizioni fatte a seconda dei
discorsi fatti
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- Vi è il romanzo realista, con Defoee, con il primo capitolo, narrativo
...
Poi si passa ad un
capitolo incentrato sulle lettere, è andato oltre
...
Questa isola non dipende da qualche
“terreno reale”, non riusciamo a captare l’essenza, questa si basa su una serie di ricerche infratestuali
...
- Susan cerca qualcuno che possa scrivere la sua storia
...
- Dialogo tra Susan e lo schiavo: lei ha già pagato una parte
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“Io sono diventata la schiava di questo uomo, gli
ho ceduto la storia che adesso potrà rivendere
...
”
- “L’isola, la donna il ritratto”, “le fonti portoghesi di Robison”
- il testo fa riferimento a molti altri testi -> il lettore deve pensare che l’intertestualità si muove in due direzioni: i testi che entrano
grazie all’autore, e quelli che entrano per mezzo del lettore
...
Può essere associata alla parola solitudine: comincia a crearsi l’immagine
dell’isola come difesa, ma anche come isolamento
...
La Sicilia diventa, come tutte le isole, una difesa, perchè tutti approdano in quel luogo, ma separa
...
Foe è una parte del nome dello scrittore -> Daniel De
Foe: ha cambiato nome quando è diventato più ricco e ha deciso di aggiungere il “De”
...
Foe prima di diventare DeFoe, è una persona che cerca il successo, vuole vendere i suoi libri
...
-> Quando cominciano a scrivere e a vendere i libri? Iniziano a diffondersi quando l’analfabetismo si abbassa, e le persone iniziano a
leggere di più
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La chiesa ha sempre influenzato la lettura, ad esempio non
vuole che le persone leggono la Bibbia da soli
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- Foe è un metaromanzo -> un romanzo su come si scrive un romanzo
...
- si svolge una parte in un isola, una parte a Londra
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Può esssere anche la reazione allo spazio esterno, verso gli altri, che assomiglia
all’autismo -> metafora (materiali: prigione, immateriali: sentirsi in prigione)
...
Si chiama Susan
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Racconta una serie di fatti in cui alcuni personaggi
interagisco, e per questo motivo si capisce la punteggiatura
...
È messa in una barca e viene lasciata in balia del mare perché deve morire
...
C’è qualcuno che si occupa di lei, che la fa bere
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Lei ricordando se stessa che si getta dalla barca, ci tiene a dare una immagine estetica molto pregevole, si paragona ad un “fiore
d’acqua” (Afrodite), una descrizione indubbiamente sexy
...
Susan riesce ad incontrare DeFoe, in modo comico: arriva nella sua casa a Londra, ma non trova lui (per questo gli deve scrivere la
lettera); inoltre Daniel DeFoe è scappato perché ha paura di essere preso per i suoi debiti
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Robinson non è sopravvissuto al viaggio, mentre Susan e Friday si
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Non abbandonerà mai Friday
...
Non viene mai
detto perché Friday non parla, fino a quando il Friday di Coetzee rivela di non avere la lingua, se è stata tagliata dai suoi cannibali
oppure dal Robison stesso
...
Non ci riuscirà mai, non si capisce se Friday si senta isolato, o
se lo usa come “marchio” per disprezzo verso i bianchi
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L’impressione quindi che ha Susan è che a Friday non gliene frega niente di lei, non vuole “nascere”
...
Scopre diversi strumenti
musicali, e quando Friday ne ha in mano uno, rimane felice che costui si mette a suonare e a ballare
...
Appena finito però di suonare, Friday ritorna
nella sua solitudine
...
Quando finalmente incontra DeFoe, e dopo avergli chiesto di scrivere la sua storia, lui (Coetzee) fa un discorso meraviglioso: dice
che deve cambiare tutto, perché manca qualcosa che faccia realmente comprare la storia ai lettori, non ci sono avventure
...
Però lei si arrabbia, non vuole che racconti queste storie
...
Cerca di convincere Susan che tutta la verità in realtà non si può dire
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Ma dal momento in cui lo viveva in una totale
pigrizia, si era rassegnato, nonostante questo si considerava re dell’isola
...
- in realtà noi lettori nell’isola non ci siamo mai: la prima parte è infatti una lettera, poi diventerà anche amante di DeFoe, quindi ci
troviamo a Londra
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- “io nel pensiero mi fingo” -> Leopardi -> fiction = ha il fine di avvicinare in qualche modo la verità
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Sono sincero all’interno della
mia finzione intellettuale o penso al guadagno?
- il centro di questo libro è scrivere: come, perché è con quali mezzi si scrive un romanzo
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- presenza dell’autore nel testo -> auto-fiction
ruolo maschile di Foe nei confronti di figure assoggettate, come Susan e la figura più in generale del “nero”
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• Susan si pone come una ipotetica protagonista di questa storia che però non riesce a narrare
• Roxana: libro pubblicato da Foe
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Lei farà altri figli con gli amanti, erediterà il patrimonio del marito e verrà giudicata perché diventa una
escort
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Una delle figlie illegittime che ha avuto si presenta a casa sua
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Però ad un certo punto la figlia se ne va,
il marito nuovo scopre della esistenza di questa figlia e abbonderà Roxana
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-> Stereotipo: la donna è il nero sono dei narratori mai di successo, chiusi dentro un cliché: la letteratura, sopratutto quella che Coetzee
sta scrivendo, è una letteratura maschilista
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• il percorso di Foe è un percorso lineare, collegato alla scrittura standard
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È difficile trovare una
particolarità
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• 4 modelli differenti di narrazione: suggeriscono il progresso verso una nuova possibilità di scrittura femminile
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• il primo capitolo è un capitolo sperimentale: scrittura adatta a dar voce a colore che non hanno avuto voce -: sembra quasi sentire il
pensiero di Friday
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Alcuni sostengono che il reale centro della storia è la drammatizzazione del
silenzio
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Questo silenzio è
solo un simbolo della sua castrazione
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Non è un soggetto che desidera raccontare e sembra essere neutrale (“empty set”)
• disegni: tentativi di scrivere, dipingere o disegnare ciò che è nella sua testa, una forma di comunicare ciò che non può -> simbolo
dell’arpa o dell’omega
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• Periodo di Appartheid: periodo di guerra civile quasi del tutto annunciata
• Danno psichico indescrivibile: alcuni la definisco schizofrenia dei neri in sud Africa, che deriva dal fatto di essere sempre nella
condizione di dover servire, costretto ad imitare che non arriva mai alla perfezione -> frustrazione interna, che instaura a sua volta il
risentimento
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VOCABOLARIO
Schooner - un tipo di barca a vela
Shabine - il nome dell'oratore nella poesia
Maria Concepcion - La compagna di Shabine
STORIA/SINTESI
Stanza 1: C'è una luce fresca e brillante che viene dopo una tempesta, mentre l'intero mare si muove ancora nel caos; nel luminoso strascico di questa
luce ho visto il volto velato di Maria Concepcion sposare l'oceano - con gabbiani bianchi come sue damigelle, si è allontanata fuori al mare mentre il
treno del merletto del suo abito bridal si è allargato fino a che non completamente scomparisse
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Una
pioggia leggera stava cadendo attraverso la mia propria faccia, come la faccia del sole ed il mare era calmo
...
Finisco il sogno: qualunque cosa lavi la pioggia e il sole stiri: le nuvole bianche, il mare e il cielo sono
tutti legati insieme con una cucitura (l'orizzonte), e questo è abbastanza abbigliamento da solo per coprire la mia nudità
...
Apri la mappa e guarda le Indie
Occidentali
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Da questo punto anteriore della nave, benedico ogni città, l'odore blu di fumo in colline dietro le città, l'una
piccola strada che si snoda giù le colline come un pezzo di corda ai tetti qui sotto; Ho solo un tema:
Stanza 3: Il mio tema è questo: Il bompresso, la freccia, la sensazione di nostalgia, il cuore che si lancia in avanti - il viaggio verso un luogo la cui
destinazione non sapremo mai, cercando invano un'isola che sta guarendo non appena si raggiunge il suo porto, e un luogo dove nessuno si sente in
colpa, da dove sei in piedi fino all'orizzonte (il bordo della tua visione), dove l'ombra del mandorlo non fa male alla sabbia
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Ma le
cose devono cadere, è sempre stato così, da un lato del cielo c'è il pianeta Venere, e dall'altro Marte; questi pianeti cadono e diventano uno, allo stesso
modo, la Terra è solo un pianeta, un'isola nell'arcipelago delle stelle
...
Ora smetterò
di parlare
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Cerco di dimenticare cosa fosse la felicità, quando
non funziona studio le stelle
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Io, Shabine, ti ho cantato dalle profondità del mare
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Ritornano in Giudea una volta che è sicuro
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Preambolo
Letteratura inglese
Magellano è conosciuto soprattutto per essere stato il fautore della prima circumnavigazione del globo
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Dopo tante peripezie, Magellano muore nelle Filippine perché si mise in mezzo ad un conflitto
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Fu un grande e avventuroso viaggio, del quale Pigafetta ha
lasciato un dettagliato resoconto
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È grazie a Pigafetta (vicentino) che abbiamo notizie di Magellano e la sua intenzione di circumnavigazione
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Dal viaggio compiuto verso l’isola ci si aspetta un compenso (cfr
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L’utopia va a nascondere una critica all’esistente, alla realtà vissuta:
insomma, l’utopia “abita” la lontananza
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Prete afferma che il viaggio compiuto verso i “regni dell’impossibile” è un viaggio compiuto dall’immaginazione verso un luogo,
una terra in cui sarà possibile trovare un risarcimento
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Nelle cartine geografiche è esattamente la lontananza che viene rappresentata: attraverso un processo di riduzione
e adattamento (le carte geografiche sono ridotte in scala) che lascia comunque spazio alla fantasia, in quanto non viene
cancellato il margine del vuoto o dell’improbabile
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Se l’isola si addice all’utopia è anche grazie all’elemento del mare, che è per antonomasia immagine dell’inesplorato e della
lontananza
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Omero, Odissea: nell’opera omerica l’apparizione delle isole porta con sé “il dischiudersi dello straordinario”; tutto ciò che
costituisce i limiti umani (orrido, fantastico, magico, …) si agglutina nelle isole (vedi Isola di Eolia, Isola delle Capre…)
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L’Isola
delle Sirene è dunque l’isola del desiderio da cui Odisseo è tenuto lontano dal suo stesso compito politico
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Dall’Isola dei Beati deriveranno infatti gli Eldoradi, e questa si
prefigura come una vera e propria unione di utopia e paesaggio ideale
...
L’isola ha qui, dunque, funzione politica: è in
grado di smantellare gli inganni del potere, opponendo all’esistente l’impossibile che di conseguenza mostri l’incongruenza di ciò
che sta sotto ai nostri stessi occhi
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L’isola qui è il compendio narrativo della civiltà da cui Robinson stesso proviene: ordinata, borghese, focalizzata sul
profitto e sulla colonizzazione (tema introdotto attraverso la figura di Friday)
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Nella Tempesta
shakespeariana il “nuovo” mondo sarà il futuro possedimento inglese
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L’isola qui è la prova di una vecchia
identità e la conquista di una nuova prova
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Il padre di
Miranda ripone la sua tunica e ferma i suoi prodigi, a testimonianza del fatto che l’isola è perdita e riconquista di una nuova
identità
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La macchina teatrale smette di essere illusione quando Prospero ferma la magia: inizia il
tempo della realtà attraverso la riconciliazione tra i giovani Miranda e Ferdinando
...
Il nuovo mondo
è un mondo rigenerato, non più corrotto
...
Qui siamo all’opposto del silenzio di Robinson, il quale parlava da solo, qui ci sono tante voci
...
)
- Jonathan Swift, I viaggi di Gulliver: Swift inaugura la cosiddetta “antropologia fantastica”; il protagonista arriva a conoscere
diverse isole tra cui quella di Laputa, un’isola volante i cui abitanti si struggono con ansie “di natura cosmologica” (ad esempio
temono che la Terra venga incenerita a causa del passaggio di una cometa vicina)
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L’isola si prefigura come
ricerca illusoria di un ritrovamento che cambi la vita; le isole chiamano all’avventura e allo scuotimento
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Nell’Isola
di Venere si leva l’immagine del dolore che comprende tutta l’umanità e la storia intera
...
Così, nella
scrittura si sono incontrate scienza e immaginazione, sebbene il versante fantastico abbia apportato con sé anche il desiderio di
un altrove in cui ci sia un rovesciamento sistematico di quel che già si conosce, del noto
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- Il viaggio verso la Luna è l’attraversamento della lontananza per eccellenza: tale entità visibile è stata vista e interpretata
innumerevoli volte durante il corso dei secoli
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Leopardi nelle sue Operette morali ci conversa, mentre in Landolfi
(soprattutto in Cancroregina) appare chiusa nella sua lontananza
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Margaret Atwood ha scritto un romanzo Bodily harm, ambientato in un’isola caraibica per gite sessuali (stereotipo che sull’isola puoi
fare tutto quello che vuoi, sei libero)
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Il personaggio di Walcott si concentra in particolare sulle isole caraibiche (dove lui era nato), per lui l’isola non è il paradiso sul
quale approdare ma è un qualcosa dal quale scappare, subisce tutti i problemi legati al colore della pelle, in quanto apparteneva al
terzo mondo ed era nero
...
Scappa con la nave (stereotipo già incontrato con
Saramago)
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Gilles Deleuze: Cause e ragioni delle isole deserte
- Deleuze afferma che ci sono due tipi di isole, quelle continentali e quelle oceaniche
...
Possono essere
montagne sottomarine che riaffiorano dal fondale, che emergono e si stagliano contro il cielo
...
Terra e acqua sembrano dunque detestarsi
...
Insomma, cita l’autore “l’uomo può vivere su un’isola solo
dimenticando ciò che essa rappresenta”
...
Il movimento di separazione e quello di ricreazione
non si escludono a vicenda (è meglio separarsi quando si vuole ri-creare, ed è meglio “tenersi occupati” quando si è separati),
sebbene una tendenza domini sempre sull’altra
...
→
L’uomo, in sintesi, riprende a sua volta uno dei due movimenti dell’isola (separazione - creazione) e lo assume su un’isola che
non prevede quel movimento (si può andare alla deriva su un’isola originaria, e viceversa)
...
Se l’uomo che va ad abitarla fosse
“assolutamente separato, assolutamente creatore”, attraverso questo l’isola prenderebbe coscienza di sé come “isola deserta
senza uomini”: si tratterebbe di un’”Idea di uomo”, una creatura che sarebbe l’isola deserta stessa (in quanto si riflette nel suo
movimento originario)
...
Da qui deriva l’idea immaginaria che
vede l’isola deserta e il suo abitante come un’unità
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È immaginaria, mitologica
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È dunque deserta a causa delle circostanze
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La mitologia muore, ad esempio, in Robinson Crusoe: Deleuze afferma che questa sia l’opera più noiosa che ha come oggetto
l’isola
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Dio funge
solo come garante di rendita e il romanzo in sé sviluppa la morte della mitologia nel puritanesimo
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L’isola è ciò che è sopravvissuto dalla prima origine, materiale che dev’essere sufficiente a ri-produrre tutto
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C’è una catastrofe successiva all’origine poiché vi dev’essere una seconda nascita
...
La seconda origine
acquista dunque maggior importanza rispetto alla prima
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È un’isola o
una montagna, le due cose insieme, l’isola è una montagna marina […] ecco la prima creazione presa in una ri-creazione,
concentrata in una terra santa in mezzo all’oceano”
...
Sembra che il ricominciamento abbia inizio con un
uovo, contrapposto al cominciamento che aveva avuto inizio con Dio e con una coppia: viene affermato che la maternità
mitologica è spesso una partenogenesi
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Édouard Glissant: Poetica del diverso
- Nel saggio Glissant prende in considerazione le Americhe per arrivare ad analizzare il fenomeno della creolizzazione, arrivando
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a metterlo in relazione con quella che è la nostra contemporaneità tentando di dimostrare l’esistenza di un processo circolare,
vorticistico e ricollegandolo, inoltre, alla sua tesi riguardante il concetto di identità rizoma che si contrappone con la visione
attuale di un’identità unica
...
Glissant
vuole prenderli come esempio per tentar di far comprendere ai lettori come nella loro esperienza ci siano le tracce di ciò che
accade ancor oggi nel mondo
...
Sottolinea Glissant come tra le tre non ci sia un netto
distaccamento, anzi: esse si sovrappongono l’un l’altra sebbene, in ogni caso, è stato reso evidente come la Neo-America tenda
ad influire maggiormente sulle altre forme americane
...
Infatti, Glissant procede in un’ulteriore suddivisione che riguarda gli abitanti
delle tre Americhe: parla di “migrante armato-fondatore”, quello che è venuto con le sue navi e le sue armi
...
[Glissant si riferisce ai Caraibi come “circolarità”
...
Nei Caraibi infatti, nell’arco temporale di tre secoli, è avvenuto un incontro di culture profondamente distinte che
stratificandosi, confondendosi l’una nell’altra hanno dato vita alla realtà creola
...
Gli africani sono arrivati nelle coste americane “nudi”, privati di tutto
compresa la loro lingua (nelle navi dei negrieri la lingua sparisce in quanto non si mettevano mai insieme persone della stessa
lingua), l’essere si è trovato totalmente spogliato della sua quotidianità
...
Glissant oppone il pensiero della traccia al pensiero di sistema e al sistema di pensiero: esso infatti si pone nei confronti della
falsa universalità dei pensieri di sistema (gli schemi mentali su cui noi siamo incasellati)
...
La vera creolizzazione dovrebbe avvenire tra elementi culturali che, messi a confronto, sono equivalenti
in valore (nessuno degli elementi dovrebbe essere sminuito), altrimenti ciò che avviene è un processo ingiusto, come è accaduto
nei Caraibi e in Brasile: la parte sminuita arriva a considerarsi lei medesima inferiore, diminuita in valore
...
Glissant afferma che la creolizzazione è “il meticciato (i quali effetti sono calcolabili) con il valore aggiunto dell’imprevisto”
...
È di questo cambiamento del pensiero umano che Glissant vuole analizzare
...
Mette a confronto le francofonie
creole dei Caraibi alla lingua poetica della dub poetry, la quale secondo Glissant non è da considerarsi una lingua creola in quanto
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trattasi di una deformazione di una lingua (quella inglese) operata all’interno della lingua da parte dei sovvertitori di questa
...
Glissant arriva ad affermare un punto: la lingua creola è un qualcosa di cui si deve prendere coscienza come di qualcosa di
nuovo, ma non come qualcosa di originale
...
Ecco dunque il motivo per cui la creolizzazione si può applicare alla situazione attuale
mondiale: non esiste più un’autorità organica, esiste una “totalità Terra” in cui anche gli elementi più lontani ed eterogenei
possono essere messi in relazione
...
]
Glissant afferma che la percezione di ciò che accade nel mondo si fonda sulla distinzione tra due forme generali di cultura: parla
di forme di cultura ataviche (la cui creolizzazione è avvenuta in passato) e composite (la cui creolizzazione avviene ora)
...
Allo stesso modo, le culture ataviche tendono a creolizzarsi e diventare di nuovo composite, rimettendosi in questione
o tentando di difendere lo “statuto della loro identità come radice unica”: questo deriva dalla concezione occidentale che ha
affermato per secoli che ogni identità sia a radice unica e che di conseguenza ne esclude ogni altra
...
L’identità è quindi da vedersi come rizoma, non come una radice unica ma come radici che incontrano altre radici
...
Soltanto una poetica della Relazione ci
può permettere di comprendere le relazioni, i rapporti tra le varie situazioni dei popoli del mondo
...
Dovremmo riavvicinarci ad un non-sistema di pensiero capace di adattarsi alla complessità e diversità del mondo
...
Dovremmo, insomma, vivere una poetica della Relazione: la diversità, afferma l’autore, si realizza proprio attraverso le
apparizioni inattese, le minoranze, … la creolizzazione
...
Derek Walco!, "e Schooner Flight (1977)
Walcott parla del problema della relazione tra razza e identità nazionale, della colonizzazione causa di conflitti, della relazione tra la
cultura, la lingua e la prevaricazione delle potenze europee sulle culture altre
...
È inoltre presente il rapporto con le auctoritates, il canone letterario che diventano le fonti di Walcott, gli autori con cui egli dialoga e
che ha studiato
...
Da alcuni, quest’opera è stata definita un “ibrido di voci”: nella sezione 6, per esempio, Walcott
mostra il sovrapporsi delle lingue legate alle varie colonizzazioni e in generale si riferisce a Bhabha
...
Tutto questo può, in alcuni casi produrre una lingua franca o come, nel caso di Walcott, una lingua inglese che si differenzia
dall’inglese londinese
...
Anche il fatto che le popolazioni colonizzate
parlino la lingua inglese addirittura come sesta lingua è sintomo di tale schizofrenia linguistica
...
Tuttavia, c’è a che una presa di posizione
diversa: si è tentato di rifiutare la colonizzazione rifiutando la lingua del colonizzatore
...
Si arriva quindi a ciò che è un compromesso, ovvero la lingua di Walcott: scrive nella sua common language, ha studiato la lingua
dei classici ma ora scriverà con la sua lingua, attraverso il suo apporto personale, il suo broken English
...
Molte delle credenze su una struttura fissa del linguaggio
devono essere ridiscusse: tutto è in movimento, un continuo innestarsi di lingue su altre lingue
...
Nel poemetto c’è una partenza, e infatti la prima sezione parte in medias res: con lo zaino sta scendendo a piedi verso il porto,
prende un taxi che lo aspetta lontano da casa
...
Vede la persona schiavizzata che si lascia alle spalle l’isola, introducendo il
tema dell’esilio: cerca un porto che lo soddisfi come “uomo e come poeta”
...
Deve sovvertire il canone letterario
...
Shabine: la parola deriva da “shabby”, “trasandato, malmesso, poveraccio”
...
Flight: è una metafora di molti concetti
...
Si tratta su una riflessione su tutti quegli Shabines che come lui sono stati schiavizzati, questione che rimanda direttamente alla
storia caraibica (Walcott dice che nella storia caraibica la Storia è irrivelabile, perché non ha mai davvero importante niente a
nessuno; ciò che è stato importante è stata la non presenza della Storia, l’amnesia alla quale queste razze sono state condannate
...
Glissant), ciò che è stato importante è stato the loss of History)
...
Nella storia umana ci sono delle pagine bianche che, grazie al volo immaginativo, si possono riempire
...
Intertestualità: riscrive Edgar Alla Poe (“La discesa nel Maelstrom”), Shakespeare (“The Tempest”), Aleksandr Blok (“I dodici”),
Ezra Pound (“Seafarer”), Dylan Thomas (“Fern Hill”: in questa poesia c’è, con insistenza, la ripetizione della frase when I was green
ripresa in Walcott), Samuel Taylor Coleridge (“The Rime of the Ancient Mariner”), Thomas Stearns Eliot (“The Waste Land”),
Yates (“The Second Coming”)
...
Adios, Carenage
In idle August, while the sea soft,
and leaves of brown islands stick to the rim
of this Carribean, I blow out the light
by the dreamless face of Maria Concepcion
to ship as a seaman on the schooner Flight
...
I pass me dry neighbor sweeping she yard
as I went downhill, and I nearly said:
"Sweep soft, you witch, 'cause she don't sleep hard,"
but the bitch look through me like I was dead
...
The driver size up my bags with a grin:
"This time, Shabine, like you really gone!"
I ain't answer the ass, I simply pile in
the back seat and watch the sky burn
above Laventille pink as the gown
in which the woman I left was sleeping,
and I look in the rearview and see a man
exactly like me, and the man was weeping
for the houses, the street, that whole fucking island
...
out of corruption my soul takes wings,
But they had started to poison my soul
with their big house, big car, big time bohbohl,
coolie, nigger, Syrian and French Creole,
so I leave it for them and their carnival - (baraonda del capitalismo,
del consumismo ma anche linguistica)
I taking a sea bath, I gone down the road
...
I'm just a red nigger who love the sea,
I had a sound colonial education,
I have Dutch, nigger, and English in me,
and either I'm nobody, or I'm a nation,
But Maria Concepcion was all my thought (Nausicaa)
watching the sea heaving up and down
as the port side of dories, schooners, and yachts
was painted afresh by the strokes of the sun
signing her name with every reflection;
I knew when dark-haired evening put on
her bright silk at sunset, and, folding the sea,
sidled under the sheet with her starry laugh,
that there'd be no rest, there'd be no forgetting
...
I ain't want her
dressed in the sexless light of a seraph,
I want those round brown eyes like a marmoset, and
till the day when I can lean back and laugh,
those claws that tickled my back on sweating
Sunday afternoons, like a crab on wet sand
...
(Eliot)
You ever look up from some lonely beach
and see a far schooner? Well, when I write
this poem, each phrase go be soaked in salt;
I go draw and knot every line as tight
as ropes in this rigging; in simple speech
my common language go be the wind,
my pages the sails of the schooner Flight
...
- Maria Concepcion è la donna per cui Shabine ha lasciato la moglie e il figlio; all’ora della pennichella Sabine vuole andarsene e
-
-
-
-
-
non vuole svegliare l’amante
...
Già dalla prima strofa vediamo errori grammaticali che sono da ricollegare alla schizofrenia linguistica, è il suo broken English
...
Comincia poi ad elencare e maledire gli stereotipi secondo
cui il sistema capitalista funziona, sistema che si è appropriato dell’isola, della forza lavoro delle piantagioni e che oggi schiavizza
ancora gli abitanti attraverso la macchina del turismo (cfr
...
Maledice gli stereotipi che l'hanno reso schiavo, poi quelli
che l’hanno offeso (coolie, nigger, Syrian and French Creole)
...
“Shabine” si prefigura come immagine di ogni nero che abitava le isole prima della colonizzazione, dice
di essere nato prima che la sua isola venisse colonizzata
...
Strofa III: Maria Concepcion era l’unico pensiero di Shabine mentre guardava il mare salire e scendere
...
Avrà nostalgia di lei, e afferma che non ci
sarà riposo, né oblio
...
Dice che è “inutile ripetere che il mare ha più pesce
...
Rievoca i momenti passati
con l’amante
...
Il poema diventa metapoetico: con la poesia descrive il
funzionamento della poesia
...
Quando parla dei marinai si riferisce sia a quelli presenti nella sua isola (come i pescatori), ma
anche al celeberrimo poema di Eliot in cui uno dei protagonisti è il marinaio annegato, che è anche l’effige di colui che viene o
sepolto sulla terra o affogato in mare per i riti di propiziazione della rigenerazione e della primavera
...
Strofa V: descrive cosa fa in poesia, traccia e annoda ogni verso come le cime, attraverso il suo “common language”, al
contempo linguaggio ordinario e parlata condivisa dal suo popolo
...
Dà l’idea di essere una scrittura prosastica sebbene non lo sia: ritroviamo quindi la
tradizione
...
2
...
And I for a woman,
for her laces and silks, Maria Concepcion
...
Well, I knew damn well who the suckers would be,
not that shark in shark skin, but his pilot fish,
khaki-pants red nigger like you or me
...
I was so broke all I needed was shades and a cup
or four shades and four cups in four-cup Port of Spain;
all the silver I had was the coins on the sea
...
As for that minister-monster who smuggled the booze,
that half-Syrian saurian, I got so vex to see
that face thick with powder, the warts, the stone lids
like a dinosaur caked with primordial ooze
by the lightning of flashbulbs sinking in wealth,
that I said: "Shabine, this is shit, understand!"
But he get somebody to kick my crutch out his office
like I was some artist! That bitch was so grand,
couldn't get off his high horse and kick me himself
...
I couldn't shake the sea noise out of my head,
the shell of my ears sang Maria Concepcion,
so I start salvage diving with a crazy Mick,
name O'Shaugnessy, and a limey named Head;
but this Carribean so choke with the dead
that when I would melt in emerald water,
whose ceiling rippled like a silk tent,
I saw them corals: brain, fire, sea fans,
dead-men's-fingers, and then, the dead men
...
Fish broth and sermons
...
Vincent, but she was too deep
to float her again
...
He said he was getting the bends
...
In the rapturous deep
there was no cleft rock where my soul could hide
like the boobies each sunset, no sandbar of light
where I could rest, like the pelicans know,
so I got raptures once, and I saw God
like a harpooned grouper bleeding, and a far
voice was rumbling, "Shabine, if you leave her,
if you leave her, I shall give you the morning star
...
The chaplain came round
...
Where is my rest place, Jesus? Where is my harbor?
Where is the pillow I will not have to pay for,
and the window I can look from that frames my life?
- Strofa I: Siamo dunque catapultati nel passato e Shabine racconta di essere stato un contrabbandiere di scotch facendo il lavoro
-
-
-
-
sporco per un grande politico, che arriva a nominare (O’Hara), introducendo così il tema della corruzione: corrotta la guardia
costiera, si incontrava con gli spagnoli per trafficare l’alcol
...
Afferma poi che nel frattempo litigava anche con l’amante, e che nel frattempo giurava a sé stesso “mai più”: stava distruggendo
casa e famiglia, era talmente povero che tutto ciò di cui aveva bisogno, afferma, era di starsene tra i bar a scolarsi bicchierini
...
Affermato di essere al
verde, dice che tutto l’argento che possedeva non erano nient’altro se non i riflessi del mare
...
La sua storia personale si interfaccia con la vita pubblica, e tenta di
spiegare i motivi per cui vuoi abbandonare l’isola
...
Sono politici che fingono di proteggere i poveri ma che, in realtà, nel
frattempo si arricchiscono
...
Il ministro-mostro fa cacciare Shabine da qualcun altro, tanto è spavaldo non lo fa in persona
...
Strofa III: Shabine è sull’orlo di una crisi di nervi, nelle sue orecchie continua a sentire il nome della sua amante
...
Fa quindi le immersioni per recuperare ciò che in mare potrebbe avere un certo valore
...
Vede che tale sabbia polverosa erano le ossa tritate e macinate
delle persone dal Senegal a San Salvador
...
Afferma che
quando pensava al dolore causato alla moglie, quando vedeva tutte le sue pene con la sua amante, Shabine “piangeva sott’acqua:
sale che cerca altro sale”, perché la bellezza di Maria Concepcion era caduta su di lui come se fosse stata una spada a recidere il
-
-
legame con la carne della sua carne
...
Strofa IV: Evoca la descrizione di un momento caratterizzato da una crisi depressiva
...
Al che, l’inglese si stancava del singhiozzare di Shabine su Maria Concepcion, e diceva che gli faceva
venire l’embolia
...
Afferma di non aver più nessun riparo di fronte alla tragedia che lo affliggeva, non c’era fenditura dove la sua anima potesse
riposare, nessuna luce in cui potesse riposare, come invece sanno fare i pellicani
...
Così, quando Shabine lasciò il manicomio tentò di andare con altre donne, ma quando queste si spogliavano i loro “sessi
spinosi” gli impedivano di “immergersi”
...
Shabine si chiede, e chiede a Dio, qual è il luogo in cui egli potrà effettivamente
riposare, dov’è il luogo lontano dalla sua tragedia personale e dalla corruzione che caratterizza la sua isola
...
Shabine Leaves the Republic
I had no nation now but the imagination
...
The first chain my hands and apologize, "History";
the next said I wasn't black enough for their pride
...
I confront him and shout, "Sir, is Shabine!
They say I'se your grandson
...
A spit like that worth any number of words
...
I no longer believed in the revolution
...
I had seen that moment Aleksandr Blok
crystallize in The Twelve
...
Young men without flags
using shirts, their chests waiting for holes
...
They sank in the bright hills like rain, every one
with his own nimbus, leaving shirts in the streets,
and the echo of power at the end of the street
...
In the 12
...
Aleksandr Blok
enters and sits in the third row of pit eating chocolate cone, waiting for a spaghetti Western with Clint Eastwood and featuring Lee Van Cleef
...
Dal primo verso
-
-
-
-
sembra contraddire la sezione 1, qui la nazione è infatti immaginaria, l’immaginazione trascende la nazionalità
...
Shabine non aveva altra nazione se non l’immaginazione, deve immaginare la sua identità
...
È importante tenere a mente che Shabine è un mulatto, e afferma infatti che nemmeno nel momento in cui il potere
è passato ai neri lui ha potuto gioirne o trarne qualche beneficio
...
Insomma, Shabine non
ha avuto titoli né prima né dopo
...
Racconta infatti di aver incontrato parte
della sua storia, ovvero un creolo, probabilmente suo nonno che però non l’ha riconosciuto
...
Shabine dice che tale sputo valeva tutte le parole, e
che sono proprio le parole l’unica cosa che i colonizzatori hanno lasciato al suo popolo: è introdotto il tema del rapporto
conflittuale, della schizofrenia linguistica che affligge le persone come lui nei confronti della lingua del colonizzatore
...
Shabine non è altro che una versione attualizzata
di un selvaggio brutalizzato che non vuole asservirsi alla lingua
...
Cita una serie di situazioni dove il mancato riconoscimento del ruolo dei neri
fuoriesce come una sorta di astio
...
L’opera di Blok descrive la marcia di 12 soldati bolscevichi per le strade di San
Pietroburgo durante la rivoluzione
...
C’erano dei giovani senza camice che aspettavano i buchi
delle pallottole; continuavano a marciare nelle montagne ed il rumore di tale marciare ad un certo punto cessò: i ragazzi
morirono con “l’eco del potere che rombava in fondo alla strada”
...
Stanno in
Senato discutendo di investimenti e soldi, mentre i loro uomini fuori ammazzano le persone
...
Aleksandr Blok è qui la personificazione di colui che vorrebbe la rivoluzione e, invece, in pasto
gli viene data la televisione che annebbia la nostra mente
...
The Flight, Passing Blanchisseuse
Dusk
...
Gulls wheel like from a gun again,
and foam gone amber that was white,
lighthouse and star start making friends,
down every beach the long day ends,
and there, on that last stretch of sand,
on a beach bare of all but light,
dark hands start pulling in the seine
of the dark sea, deep, deep inland
...
Si parla del passaggio della Flight in un porto in cui si ferma brevemente, dove i gabbiani roteano come da
un cannone e la schiuma si fa ambrata
...
5
...
We float through a rustling forest of ships
with sails dry like paper, behind the glass
I saw men with rusty eyeholes like cannons,
and whenever their half-naked crews cross the sun,
right through their tissue, you traced their bones (Coleridge)
like leaves against the sunlight; frigates, barkentines,
the backward-moving current swept them on,
and high on their decks I saw great admirals,
Rodney, Nelson, de Grasse, I heard the hoarse orders
they gave those Shabines, and that forest
of masts sail right through the Flight,
and all you could hear was the ghostly sound
of waves rustling like grass in a low wind
and the hissing weds they trail from the stern;
slowly they heaved past from east to west
like this round world was some cranked water wheel,
every ship pouring like a wooden bucket
dredged from the deep; my memory revolve
on all sailors before me, then the sun
heat the horizon's ring and they was mist
...
Flags of all nations,
our fathers below deck too deep, I suppose,
to hear us shouting
...
Who knows
who his grandfather is, much less his name?
Tomorrow our landfall will be the Barbados
...
Qui
-
-
avviene anche l’incontro con le navi fantasma con a capo i grandi capitani che contribuirono a fondare l’impero; quindi è in
parte un capitolo visionario e un capitolo storico, le due componenti si fondono
...
Strofa I: Shabine nelle prime righe alterna il presente al passato
...
Mentre si riprendeva in cambusa, dice di non poter credere a quello che vede: all’orizzonte, la nebbia turbina e si gonfia nelle
vele così vicino che Shabine è in grado di vedere che erano effettivamente vele
...
In alto, sui ponti di comando, Shabine vede / vide i grandi ammiragli delle famose battaglie inglesi
...
Lentamente, le navi sfilarono da EST a OVEST: ecco il middle passage
...
Piano piano superano la Flight e riaffondano nella nebbia, scomparendo: è una visione
...
Strofa II: passati i grandi ammiragli l’apparizione successiva sono le navi negrerie dove sono presenti i forefathers di Shabine
stesso: sono troppo in fondo per udire la ciurma di Shabine gridare
...
Shabine dice che l’approdo a cui sarebbero arrivati l’indomani erano le Barbados
...
The Sailor Sings Back to the Casuarinas
You see them on the low hills of Barbados
bracing like windbreaks, needles for hurricanes,
trailing, like masts, the cirrus of torn sails;
when I was green like them, I used to think
those cypresses, leaning against the sea,
that take the sea noise up into their branches,
are not real cypresses but casuarinas
...
But cedars, cypresses, or casuarinas,
whoever called them so had a good cause,
watching their bending bodies wail like women
after a storm, when some schooner came home
with news of one more sailor drowned again
...
They're classic trees, and we,
if we live like the names our masters please,
by careful mimicry might become men
...
Le considerazioni che Shabine fa sulle casuarinas, un
tipo di albero tipico delle Barbados, è una disquisizione su cosa facciano coloro che impongono una lingua alla popolazione che
la subisce
...
Shabine ci fa vedere il tutto attraverso la ripetizione del verso di Dylan Thomas “when I was green”, tratto dalla poesia “Fern
Hill” in cui Thomas ricorda di essere stato giovane, spensierato, … l’immagine del colore verde rimanda alla gioventù, alla
spensieratezza
...
Gli alberi
maestri delle navi, tra le nuvole, sembrano proprio delle casuarinas
...
Ora, dice Shabine, il capitano della
goletta Flight li chiama “cedri canadesi”
...
Le donne sono piegate sia dal vento che dal dolore di non rivedere più i loro cari rientrare dal mare
...
Walcott sposta la visuale: suggerisce di mettersi nei panni di questi alberi
...
La denominazione del mondo è sottoposta a un periodo di denominazione e imposizione
culturale, e in poche righe Walcott condensa questa problematica
...
Per conoscere e capire il dolore della storia
delle parole e del linguaggio contengono, una persona dovrebbe provenire dalle colonie
...
L’imitazione sta nell’adeguarsi ad un
sistema imposto
...
Bhabha Of Mimicry and Man
...
The Flight Anchors in Castries Harbor
When the stars self were young over Castries,
I loved you alone and I loved the whole world
...
Across at Vigie
the marina arcs keep vigil
...
We here for one night
...
- Castries è il luogo in cui Walcott nacque
...
Il capitolo successivo, infatti, si concentrerà sul difendere la poesia attraverso
una lotta con uno della ciurma stessa
...
8
...
Had an exercise book,
this same one here, that I was using to write
my poetry, so one day this man snatch it
from my hand, and start throwing it left and right
to the rest of the crew, bawling out, "Catch it,"
and start mincing me like I was some hen
because of the poems
...
Well, I beg him first,
but he kept reading, "O my children, my wife,"
and playing he crying, to make the crew laugh;
it move like a flying fish, the silver knife
that catch him right in the plump of his calf,
and he faint so slowly, and he turn more white
than he thought he was
...
It ain't right
but that's how it is
...
- Un suo compagno di bordo scopre il taccuino di Shabine e lo legge, scoprendo che si tratta di un vero e proprio diario privato in
-
cui parla della sua vita, in cui sono presenti lamentele e piagnucolii, fatto che pone Shabine fortemente in contrasto con lo
stereotipo di marinaio (la poesia è vista come adatta alle femminucce)
...
Aveva la faccia rovinata,
occhi azzurri e slavati e non lo lasciava mai in pace, dice Shabine che si comportava come se fosse un bianco
...
L’uomo Vincentian (da St Vincent) glielo rubò e cominciò, con gli altri marinai, a lanciarlo qua e là
...
Questo svenne e si fece “bianco, molto più bianco di quello che pensava di essere”
...
9
...
"Dominica ahead!"
"It still have Caribs there
...
"
"Vince, God ain't made nigger to fly through the air
...
Progress leaving all we small islands behind
...
Crisp, bracing day
...
"Progress is something to ask Caribs about
...
Until I see definite signs
that mankind change, Vince, I ain't want to hear
...
Ask that sad green island getting nearer
...
In such fierce salt let my wound be healed,
me, in my freshness as a seafarer
...
I bawl for Maria, and her Book of Dreams
...
Its coarse pages were black with the usual
symbols of prophecy, in excited Spanish:
an open palm upright, sectioned and numbered
like a butcher chart, delivered the future
...
"
She said, "I dreamt of whales and a storm,"
but for that dream, the book had no answer
...
Well, Shabine has bridled the horses of the sea;
you see me watching the sun till my eyeballs seared,
so all you mad people feel Shabine crazy,
but all you ain't know my strength, hear? The coconuts
standing by in their regiments in yellow khaki,
they waiting for Shabine to take over these islands,
and all you best dread the day I am healed
of being a human
...
- Di fatto, siamo catapultati dentro a un sogno in cui Shabine ci può far vedere cose che non può raccontare in prima mano in
quanto i documenti storici a riguardo sono assenti
...
- Strofa I: La striscia che il jet lascia è come se aprisse il cielo in due, apre un sipario nel passato
...
The Tempest)
...
Per capire il progresso, dovremmo rivolgerci ai Caribi che sono stati uccisi in nome di
questo (attraverso lo sfruttamento, o in guerra, …)
...
La visione lineare del progresso si scontra con la visione
vorticistica di Glissant della storia
...
Quindi qui c’è un verde triste, non associato alla gioventù
...
Si vedrà, alla fine, che tale effige è l’elemento che collega tale tradizione poetica a
Shabine (vedremo che il suo libretto è il suo testamento, e tra questa e l’ultima sezione ci sarà l’elemento della tempesta)
...
Sono approdati in Dominica e Shabine sogna di essere uno di quei caribi e quindi si immedesima in ciò che i nativi possano aver
sopportato; è il protagonista, in medias res, che sta dentro ad uno degli attacchi dei coloni nel tentativo di approdarsi delle isole
...
Scappa dall’incendio e dalla razzia dei colonizzatori e si rifugia nella foresta, tentando di non farsi sentire in modo tale da
salvarsi
...
S
...
Si capirà successivamente nell’episodio della tempesta se l’episodio raccontato sia davvero avvenuto: è
davvero annegato durante il temporale (come dice la previsione in questo sogno e nelle carte di Maria Concepcion) o no?
Stiamo leggendo un diario di un morto oppure di un uomo vivo?
Fine della seconda strofa: il sogno è concluso; dopo la razzia sono stati tutti uccisi e sono rimaste, nella loro staticità, gigantesche
iguane che sembrano foglie
...
Nei
libro ci sono le tipiche raffigurazioni delle profezie (si vede un palmo aperto rivolto verso l’alto, sezionato come fosse “una carta
del macellaio”: la mano viene sezionata e numerata per poter venir letta)
...
Tuttavia, il libro non aveva risposte che spiegassero il sogno
...
Cominciò così a urlare e a piangere: Maria Concepcion si mise dunque a sfogliare frettolosamente
le pagine del suo libro, ma neanche sta volta trovò risposta
...
Dice di
aver a disposizione rancore, rabbia e la sua poesia, l’unica difesa in suo possesso
...
Shabine inizia un’invettiva: “but all you ain't know my strength”
...
Negli ultimi versi Walcott cita William Blake (Vedere un mondo in un grano di sabbia e un universo in un fiore di campo, possedere l'infinito
sul palmo della mano e l’eternità in un’ora)
...
Questa sezione anticipa la tempesta che verrà
...
Out of the Depths
Next day, dark sea
...
"Damn wind shift sudden as a woman mind
...
"Ay, skipper, sky dark!"
"This ain't right for August
...
"
A stingray steeplechase across the sea,
tail whipping water, the high man-o'-wars
start reeling inland, quick, quick an archery
of flying fish miss us! Vince say: "You notice?"
and a black-mane squall pounce on the sail
like a dog on a pigeon, and it snap the neck
of the Flight and shake it from head to tail
...
Worse than the mule kick of Kick-'Em-Jenny
Channel, rain start to pelt the Flight between
mountains of water
...
"
I remembered those ghost ships, I saw me corkscrewing
to the sea bed of sea worms, fathom past fathom,
my jaw clench like a fist, and only one thing
hold me, trembling, how my family safe home
...
"
Let Him, in His might, heave Leviathan upward
by the winch of His will, the beast pouring lace
from his sea-bottom bed; and that was the faith
that had fade from a child in the Methodist chapel
in Chisel Street, Castries, when the whale-bell
sang service and, in hard pews ribbed like the whale,
proud with despair, we sang how our race
survive the sea's maw, our history, our peril,
and now I was ready for whatever death will
...
Whole night, with no rest,
till red-eyed like dawn, we watch our travail
subsiding, subside, and there was no more storm
...
- Strofa I, II: iniziano ad esserci segnali della tempesta, a partire dal cielo dai pesci volanti che scappano velocemente, le aquile di
-
-
mare sono diretta verso la terra
...
Strofa III: nel momento della disperazione Shabine pensa a tutto ciò che ha lasciato indietro, ovvero la sua famiglia
...
Se ci dev’essere una rigenerazione (in questo caso un nuovo ciclo della storia
del suo popolo colonizzato), qualcuno si deve sacrificare sarà lui a farlo, ma perlomeno lascia indietro la sua testimonianza, la sua
poesia
...
Allan Poe e la spira di Yates)
...
In punto di morte si pensa alla propria famiglia, al sicuro, a casa
...
Lotta alla sopravvivenza dei pescatori ogni volta che vanno per mare
...
È presente un’interpretazione religiosa: il capitano è attaccato al timone come Cristo era ancorato alla croce; qui, è presente il
riferimento a Coleridge (parla di monsters of the sea, e successivamente avviene un incantesimo che coglie la ciurma in uno
stato di immobilità; sembrano morti in vita, fino a che il marinaio non benedirà i mostri marini)
...
Ultimo verso: frammento di preghiera
...
Walcott ci lascia nell’ambiguità che questa nave sia per sempre perduta e che tutta la ciurma sia morta; di fatto, poi ci narra anche
cosa succede dopo la tempesta nel capitolo successivo, che va interpretato in un doppio senso: è sopravvissuto? O questo è il
suo testamento?
11
...
I wanted nothing after that day
...
Fall gently, rain, on the sea's upturned face
like a girl showering; make these islands fresh
as Shabine once knew them! Let every trace,
every hot road, smell like clothes she just press
and sprinkle with drizzle
...
Though my Flight never pass the incoming tide
of this inland sea beyond the loud reefs
of the final Bahamas, I am satisfied
if my hand gave voice to one people's grief
...
More islands there, man,
than peas on a tin plate, all different size,
one thousand in the Bahamas alone,
from mountains to low scrub with coral keys,
and from this bowsprit, I bless every town,
the blue smell of smoke in hills behind them,
and the one small road winding down them like twine
to the roofs below; I have only one theme:
The bowsprit, the arrow, the longing, the lunging heart the flight to a target whose aim we'll never know,
vain search for an island that heals with its harbor
and a guiltless horizon, where the almond's shadow
doesn't injure the sand
...
But things must fall, and so it always was,
on one hand Venus, on the other Mars; (Amore e Guerra)
fall, and are one, just as this earth is one
island in archipelagoes of stars
...
Now, is my last
...
I work, then I read,
cotching under a lantern hooked to the mast
...
Sometimes is just me, and the soft-scissored foam
as the deck turn white and the moon open
a cloud like a door, and the light over me
is a road in white moonlight taking me home
...
- In questa sezione vengono riassunti tutti i temi finora (intesi come riferimenti inter testuali) affrontati e offre un messaggio: la
possibilità che qualcosa possa servire per ricreare la storia del suo popolo (cfr
...
- Strofa I: mentre il mare è ancora in subbuglio, c’è una luce fresca che illumina la scena
...
Strofa II: Shabine rivolge un’ulteriore preghiera per una pioggia rigenerativa, chiamando alla memoria ancora una volta La Terra
Desolata
...
Shabine è senza nulla: forse è morto affogato, forse i vestiti gli sono stati strappati dalla tempesta
...
Siamo alla deriva: alle estreme Bahamas
...
Questa è la sua ultima speranza, condivisa
anche da Walcott
...
Shabine e Walcott ci danno la chiave del significato della flight: cita concetti e oggetti che rimandano allo slancio verso qualcosa
(anelito, freccia, …)
...
Riassume le tematiche del poemetto: ha parlato di amore e di guerra, e tutto ciò deve passare attraverso il vortice della Storia
...
“My first friend was the sea
...
”: è il testamento di Shabine, sembra che sia sott’acqua, sprofondando nella goletta
che sta sott’acqua
...
La luna appare tra le nuvole e illumina di bianco il ponte maestro
...
Ultimo verso: è sicuramente una testimonianza di una delle vittime, di shabine, di chi? Ci lascia la sua poesia
...
Walcott dice di ripartire dalla poesia, l’unica cosa rimastagli, vista che la storia del suo
popolo è stata cancellata
...
L’opera letteraria può portarti indietro e lascia una testimonianza alla
nuove generazioni
...
- Nei due anni che Walcott impiega a scrivere la sua opera (1977 - 79) sono momenti in cui il suo secondo matrimonio sta finendo
-
-
-
-
-
-
-
-
ed in contemporanea ha una relazione con Norline Metivier, che poi diventerà la sua terza moglie
...
Di fatto, nella sua opera c’è una forte dose autobiografica, stava affrontando
una crisi personale e ritroveremo Norline nella figura di Maria Concepcion
...
Manca tutto l’aspetto contestualestorico e si prefigura quindi come una stesura autobiografica
...
Inoltre, importante è il fatto che Walcott inizia ad utilizzare il creolo, adattando il
linguaggio al contesto raccontato (così come accade ne La Tempesta shakespeariana)
...
Walcott si trovò, dice Breslin, di fronte all’opposizione tra una lingua aliena (lo S
...
, standard English) e la sua lingua, che nel
poemetto è inserita a piccole dosi
...
La lingua creola utilizzata da Walcott vuole essere subversive
...
Walcott e altri teorici affermano che tutti quei popoli vivono in una schizofrenia linguistica, ma di fatto tale
varietà può diventare anche un’arma: l’inglese, lingua diffusa, può essere utilizzato per tentare di arrivare a raggiungere un
pubblico più vasto
...
Walcott usa l’inglese ma lo storpia leggermente
...
Il fatto, allo stesso tempo, che Shabine sia in grado di parlare un linguaggio più elevato
dimostra che il suo cambio improvviso da una lingua a un’altra sia deliberatamente intenzionale, sembra essere un modo del
personaggio di reclamare il suo posto dignitoso tra i nativi e contemporaneamente di prendere sarcasticamente in giro la Storia
che ha un atteggiamento di superiorità
...
Kincaid: guardando con distacco i suoi connazionali di
Antigua, Kincaid è in grado di vedere la schiavitù a cui, ancor oggi, essi sono sottomessi)
...
Breslin sottolinea che è difficile comprendere se le
lacrime di Shabine sono per la gente che vive su “that whole fucking island” oppure per la sua stessa perdita, che è l’isola stessa,
per la perdita di tutto ciò che l’isola gli ha dato
...
Continuano a susseguirsi una serie di doppi all’interno del poemetto: bianco-nero, luce-ombra, poeta-marinaio, morte-rinascita
...
“Flight” sta per volo, scappare (Conrad: an escape from land-entanglements), volo di una freccia diretta verso qualcosa
...
Il viaggio e il poema diventano una ricerca, un tentativo di trasformazione, un
rifacimento di tutto quello che ha abbandonato sotto forma di qualcosa che può essere mantenuto all’interno del suo cuore
...
Shabine, dice Breslin, afferma che il suo common language non è una forma di inglese, bensì è il vento: è udibile ma non
linguistico
...
Nel momento in cui Shabine introduce il tema della corruzione attraverso la figura di O’Hara inizia a riferirsi ad un you: sa che le
colpe cadranno su persone “come te e me”, sta parlando ad un suo pari e i lettori internazionali vengono posti al di fuori della
conversazione
...
Inoltre, le sue crisi di nervi fanno sì che Shabine
veda il mare come oggetto del desiderio, così come prima lo erano le donne
...
Questa farse si ricollega all’ideale shelleyano che vede il poeta
come colui che detiene una visione, colui che propone un ideale a cui la nazione dovrebbe aspirare
...
La rivolta di Trinidad del 1970 ricorda a Walcott la Rivoluzione russa, sebbene i risultati siano stati diversi, in quanto
l’importanza della rivolta di Trinidad è stata un nonnulla rispetto alla grandezza della Rivoluzione russa
...
Nella terza parte Shabine sta perdendo la fiducia in tutto
...
In questo momento Shabine si sente parte di un ciclo infinito di marinai e
navi
...
Con l’episodio delle Casuarinas Shabine si rende conto del dolore che sta sotto ad un linguaggio imposto
...
La sezione 7 richiama una pienezza, richiama l’ultima volta che Shabine ha conosciuto un’isola che potesse fargli da riparo, isola
che ora sembra un obiettivo irraggiungibile
...
La sezione 9 si concentra su una riflessione sul progresso attraverso uno sguardo al passato sulla storia dei Caribi
...
Shabine si allea così contro il progresso con poesia, sogno e
profezia
...
Dai suoi sogni e dalla
sua pazzia proviene l’autorità poetica di Shabine
...
La religiosità che emerge da questo passaggio si configura come un atto di solidarietà nei confronti delle “backward
people” che temevano Dio, in contrasto con i bianchi che infliggono il progresso e con i neri cinici della Trinidad post-coloniale
...
Ha vissuto una resurrezione sopravvivendo alla bufera
(concetto a cui credeva non sarebbe mai arrivato)
...
Breslin dice che la schooner Flight è un ibrido di forme, di ritmi
...
Cresciuto in una vera e propria Babele genetica, a Saint Lucia, la lingua ufficiale era l’inglese
...
Walcott ama il mare, la sua isola è circondata dall’infinità di questo, la realtà arcipelago in cui vive promuove un’apertura verso
l’altro: il poeta ci viene presentato come un affamato di infinito, teoria testimoniata anche dal suo inglese-creolizzato: i verbi
vengono riportati all’infinito, omettendo la “-s” che definisce la personalità
...
Walcott non si rifugia
in una fasulla nostalgia per un passato che non è mai esistito, anzi si concentra sul tema del linguaggio: partendo dal
presupposto che questo superi in grandezza i propri padroni, è il mezzo attraverso cui la poesia viene creata, aprendo così la
possibilità a persone come Walcott di crearsi un’identità che vada oltre la classe o la razza
...
Brodskij afferma che le poesie di Walcott sono una fusione di due infiniti diversi: quello del linguaggio e quello dell’oceano, il cui
padre comune è il tempo
...
Marco Fazzini: Shabine’s Voyage through Language and History
- The Schooner Flight si presenta come una tesi sul destino di un popolo, in particolare quello di cui Walcott stesso fa parte, un
popolo con cui la colonizzazione ha interferito su tutti i livelli possibili
...
- Il cosiddetto broken English che Shabine utilizza lungo tutto il poema è da intendersi come reminder dell’espropriazione
linguistica perpetrata sui colonizzati
...
Walcott suggerisce, così,
che qualsiasi possibile dimensione idealizzata concernente quei luoghi è perduta per sempre
...
Shabine si prefigura così come una simbolica presenza in attesa di fiorire apportando con
sé una sorta di rigenerazione, che in questo caso sarà per il suo popolo
...
Homi Bhabha: Of Mimicry and Man
- In “Of Mimicry and Man” Homi Bhabha espone il suo concetto di mimetismo
...
Essenzialmente, copiandoli, dimostra quanto siano
vuoti
...
Bhabha, in questa citazione, illustra la potente natura del mimetismo coloniale,
ma lascia ambiguo a chi questi dia potere - e così facendo suggerisce che i colonizzati possono usarlo per sovvertire il
colonizzatore
...
In un linguaggio più chiaro, afferma che il colonizzatore vuole migliorare l'altro e renderlo
come sé stesso, ma in un modo che mantenga ancora un chiaro distaccamento
...
Continua a illustrare che affinché il mimetismo
coloniale sia efficace, questo deve continuare ad esprimere la differenza che sussiste tra coloni-colonizzatori (“its slippage, its
difference, its excess”); Il mimetismo emerge quindi come rappresentazione di una differenza che è in sé stessa un
processo di disconoscimento
...
Per questo il concetto di mimetismo è ambivalente
...
Questa paura che l’assoggettato possa
ergersi contro il padrone si traduce, sostiene Bhabha, in una proliferazione solo parziale dei sistemi di credenze e valori
appartenenti ai colonizzatori
...
Così facendo tuttavia Grant ha ridicolizzato i suoi stessi principi cristiani secondo cui non possono esistere forme alternative
pagane al Cristianesimo
...
Bhabha continua: “La minaccia del mimetismo è la sua doppia visione che, nel rivelare l'ambivalenza del discorso coloniale,
sconvolge anche la sua autorità”
...
Questa ambivalenza suggerisce
che la missione civilizzatrice semplicemente non funziona perché consente solo l'Anglicizzazione, non la trasformazione totale
dei nativi in “inglesi”: il colonizzatore non impartisce con successo le sue convinzioni sui colonizzati e i colonizzati saranno per
sempre “non del tutto bianchi”
...
Dietro alla mimcry non viene cancellata nessuna identità, anzi è presente più che mai la présence Africaine
...
“L’altro” è qualcosa di esotico che porta piacere ma
può essere anche rivelatore di diversità culturale che porta anche paura
...
Bhabha parla di non autenticità e “role play” del colonizzato
...
Focoau (filosofo francese) dice che l'osservatore diventa l’osservato, il colonizzatore diventa il
“colonizzato”, quindi mimicry diventa menace (minaccia)
...
Ergo: il colonizzatore non educa totalmente il colonizzato per paura sia che questo si
eregga contro di lui, sia per paura della perdita della propria superiorità; tuttavia, l’insegnamento solo parziale dei propri valori si
tramuta in un mimetismo che può sfociare in beffa che va a dimostrare quanto tali valori siano essenzialmente vuoti e insensati:
producono degli imitatori, non dei veri inglesi
...
Jamaica Kincaid, A Sma! Place (1988)
Dopo la pubblicazione del libro, nell’88-’89 Kincaid è stata cacciata come persona non-grata ad Antigua
...
“A Small Place” si prefigura come il resoconto di un ritorno da un viaggio ad Antigua; quando Kincaid lo scrive, la madrepatria era
stata lasciata circa una ventina di anni addietro
...
Parla di ciò che è diventata l’isola: dal 1949 al ’66 era stata governata da un governatore britannico, e dunque riporta e
mette in evidenza i tratti coloniali della sua isola
...
C
...
Dal punto di vista narrativo, si analizzi la voce parlante del resoconto: è una prima persona che si identifica con l’autrice che è parte
di questa storia, o è qualcuno che la guarda dall’esterno? È una domanda da cruciale perché si, è vero che Kincaid è originaria
dell’isola, ma la critica (sapendo di poterlo fare) perché i suoi connazionali che ancora ci vivono sono talmente passivi alla loro
situazione che non si rendono conto della reale condizioni che stanno vivendo, della neo-schiavitù alla quale sono sottomessi
...
È un attacco ai governi britannici non solo del periodo coloniale, ma anche di quelli della post indipendenza
...
I governi che si sono succeduti al governo coloniale sono altrettanto corrotti, e vuole mostrarci come; la
sua voce è di denuncia
...
Il libro si può dividere in quattro sezioni, e nella prima parte la voce parlante descrive il turismo e la reazione degli abitanti di
Antigua alla visione dei turisti (è gente che prima era schiava dei latifondisti, ora invece del turismo); nella seconda sezione denuncia
la corruzione radicatasi successivamente all’indipendenza del 1981; nella terza parte attacca il governo del tempo e mette alla
berlina il colonialismo britannico, e per far ciò parte da una biblioteca, suo punto di riferimento da ragazza
...
Sono degli automi (Eliot)
...
- All’inizio, come narratrice (si indirizza ad uno you) chiede al suo interlocutore di essere consapevole del posto e del contesto in
cui arriva; deve conoscere il suo ruolo (che turista sei? Cosa vuoi fare?); poi si dovrebbe chiedere se è benvenuto o meno ad
Antigua, com’è visto dai veri abitanti di Antigua
...
- All’inizio del libro Jamaica ipotizza che il turista arrivi all’aeroporto Bird, il Primo Ministro di Antigua dal’81 al ’94, e che oggi è
ancora vivo
...
- Kincaid esordisce con una grande ipotetica if che durerà per molto tempo
...
- Attraverso tutto il racconto Kincaid accenna alla connessione ch sussiste tra potere-finanza-politica
...
Si tratta di digressioni fatte a margine perché, così, Kincaid riesce a sottolineare la
relazione con i marginalizzati; confida al pubblico i retroscena come se si trattasse di un aside, e ci parla anche degli humanaside
...
- L’ironia sta nel fatto che, resi coscienti dai locali di non essere i benvenuti, i turisti continuano ad ammirare la popolazione
(sebbene sotto sotto la disprezzino (“bello, ma non ci vivrei mai”)) “indigena” attraverso stereotipi, insomma applicando una
mentalità pre-indipendenza, turisti che sono quasi tutti americani
...
L’altro, per noi
occidentali è l’africano, l’indiano, il selvaggio, ma qui Kincaid capovolge un cliché in quanto qui gli altri diventano proprio i
colonizzatori, bianchi
...
È una tecnica retorica
molto potente
...
Attacca la Barclay’s Bank, i cui
padroni, schiavisti un tempo, sono diventati i detentori del potere finanziario ad Antigua
...
Il club era rigorosamente privato, ma la gente ricorda lucidamente il nome del primo
antiguano nero che ha giocato a golf e ha pranzato al club
...
Gli irlandesi sono sempre stati i “neri” dell’Europa, coloro che hanno da sempre
subito il razzismo degli inglese
...
- La strategia applicata dai colonizzatori è la coercizione psicologica dei colonizzati, i quali arriveranno a credere loro stessi di
essere effettivamente dei selvaggi
...
Bhabha), devono ambire a diventare quasi pari agli europei
...
Sovverte quindi un’ulteriore cliché: i colonizzatori e i turisti (che da qui in poi sono entrambi identificati in YOU) sono
visti come ai margini della moralità, dell’educazione, non hanno niente a che fare con la moralità della religione cristiana che loro
stessi predicano
...
Kincaid usa la
lingua del colonizzatore in modo sovversivo, per attaccarli, è la lingua assorbita attraverso la frequenza delle scuole del
Commonwealth e della biblioteca (su cui successivamente si soffermerà)
...
Afferma che non hanno lasciato loro
nemmeno la lingua, se non quella del criminale stesso
...
Conclude che il criminale
concepisce il concetto di “sbagliato” nel senso che il crimine non gli ha reso abbastanza, il concetto di “cattivo” nel senso che un
altro criminale ha tradito la sua fiducia
...
Terza sezione
Qui Kincaid mette in gioco diverse questioni politiche
...
Ad un certo punto arriverà ad affermare “il governo è in vendita”, e chiunque
abbia soldi può comprare ciò che vuole
...
I testi presenti nell’edificio giustificavano le azioni degli europei nel Terzo Mondo, ovvero la colonizzazione
...
“Assimilavamo la fiaba di come vi abbiamo conosciuti, …”
...
- Il potere post-coloniale, il potere non-bianco ha contribuito ad un’ulteriore degradazione dell’educazione: la macchina turistica
non ha bisogno di una granché educazione
...
Infatti, afferma Kincaid “oggi, i
giovani sembrano quasi tutti analfabeti […] parlano inglese come se fosse la loro sesta lingua”
...
La scusa utilizzata dai
membri del club è quella di voler ristrutturare la biblioteca vecchia in quanto amanti della vecchia Antigua, scusa che camuffa il
loro non-voler contribuire a una struttura che possa esser utile alla culturazione della massa
...
Orwell)
...
- Continuando a pronunciarsi sulla capobibliotecaria, da una parte emerge la passione della piccola Jamaica per i libri, dall’altra c’è
la minaccia di ciò che si sta leggendo: i libri che erano a disposizione erano soprattutto giustificatori della colonizzazione
...
- Da qui in poi, la madre di Kincaid si mette in gioco in prima persona (pag54): militava, anni addietro, nel partito
dell’opposizione
...
Al
che, la madre di Kincaid rispose aspramente facendo anche una battuta su certi “francobolli di Redonda”, riferendosi ad uno
scandalo avvenuto poco tempo addietro
...
Il tema è che basta inventare un
inganno, tramare sottobanco per inventarsi un business
...
Da una parte vuol fare uscire Antigua dalla visione dei turisti
come meta desiderata, dall’altra vuole avvertire le persone che è il momento di agire, diventare attivi
...
Kincaid dice che sono spariti milioni di dollari che il governo francese ha dato a quello di Antigua per favorire uno sviluppo del
paese, un altro funzionario ha ottenuto bustarelle da milioni di dollari per costruire un certo impianto industriale ora arrugginito,
tutti i mezzi di comunicazione sono di proprietà del governo o dei suoi ministri (e nelle trasmissioni si denuncia e accusa il
partito dell’opposizione, non lo si cita per altri scopi), la raffineria di petrolio che avrebbe dovuto chiamarsi West Indies Oils è
del tutto arrugginita e sembra esser coinvolto uno straniero accusato di azioni disoneste in Medio Oriente, un’azienda privata
finanzia il governo che quindi le permette di avere il monopoli sulle auto di Antigua (auto guidate dai tassisti sfruttati)… in
questo passaggio che si conclude con una riflessione sui ministri corrotti che si recano spesso negli Stati Uniti (in quanto
residenti legittimi), Kincaid denuncia la concatenazione di corruzioni che caratterizzano il governo antiguano
...
- L’unica parentesi benigna su un ministro (di cui lei non fa il nome) finito a fare il tassista successivamente alla perdita di potere
del suo partito, Kincaid mostra come questa sia stata a sua volta sfruttata dai corrotti per giustificare il loro esser ladri
...
L’unico
governo all’opposizione citato brevemente, della durata di 5 anni, fu quello di Walter dal 1971 al ’76, del Progressive Labour’s
Party
...
Quarta sezione
- L’ultima sezione, molto ironica, riguarda la bellezza di Antigua
...
Il tutto è concentrato nelle ultime pagine, che
contengono anche un riferimento a Colombi: sembra quasi che ci inviti ad andare all’inizio primordiale della colonizzazione
...
Il turista, se non pungolato da un libro come questo, non
si rende conto delle sue azioni, del luogo in cui si reca; chiama “pittoresco e tipico” un antiguano che vive nel suo ambiente
tropicale
...
Alla fine, il problema non è razziale (bianco vs nero): nel suo libro Kincaid lascia spazio al discorso della de-umanizzazione che
ciascuno opera nel momento in cui si trova invischiato in relazioni di potere, che poi diventano relazioni di corruzione
...
Kincaid non si ritrae a condannare anche i neri al potere
Sono state mosse delle critiche alla Kincaid e alla sua opera: qualcuno l’ha accusata di essersi fatta ammaliare dal fascino di fare la
vittima mentre se ne sta negli Stati Uniti, alla quale critica la Kincaid risponde “il fatto di rimuovere un popolo dalla propria terra e
frantumarne la cultura non è sorpassato con la dipartita del colonizzatore, e nulla può impedire scatti di ira su questo argomento”
...
Moira Ferguson: A Small Place, Counter-knowledge with a Vengeance
- In “A Small Place” la voce narrante è preoccupata per la sua terra natale e al contempo è denunciatoria: è oltraggiata dal fatto che
il governo nero della post indipendenza si approfitti economicamente della popolazione locale, continuando a perpetrare
un’eredità coloniale su una popolazione che, talmente risulta essere abituata alla manipolazione, l’accetta come parte integrante e
naturale della vita di ogni giorno
...
In generale, l’opera è un’accusa a coloro che rendono possibile la riuscita della macchina corrotta del
turismo
...
Qui la voce narrante
carica gli immaginari turisti (che sono profondamente ignoranti) di certe responsabilità, rendendo esplicito che questi sono
macchiati della colpa morale di essere razzisti: il turista vede infatti gli antiguani come oggetti piacevoli da osservare, acquisendo
dunque su di sé l’insensibilità che prima era propria dei possessori di schiavi
...
Già dalla prima parte inizia anche l’invettiva contro l’attuale governo di Antigua (ad
esempio: i prestiti vengono emessi per le macchine ma non per le case perché i ministri locali posseggono due delle più grandi
concessionarie d’auto di Antigua); Kincaid parla poi del fatto che nell’isola non sia presente una rete fognaria, e che dunque gli
scarti biologici umani finiscano proprio nel mare in cui i turisti sognano di fare il bagno: il suo scopo è nauseare il turista-lettore
...
Nell’oceano morirono
moltissimi africani per via della tratta degli schiavi, africani che vengono percepiti dai coloni come rifiuti umani: come questi si
sono dissolti nell’oceano, così faranno gli scarti biologici dei turisti
...
Kincaid attraverso questa tecnica investe il lettore con fatti ed
informazioni concernenti la deteriorazione praticata su tutta l’isola
...
Proprio a immagine e
somiglianza dei loro antenati coloni, gli anglosassoni guardano ora da un piedistallo le popolazioni indigene e tutto ciò ha un
risvolto molto ironico, in quanto il turismo diventa un atto quasi-masochistico, con da una parte gli antiguani che odiano i turisti,
dall’altra i turisti che si sentono superiori a questi e che di conseguenza anch’essi disprezzano
...
D’altro canto l’autrice non si risparmia nei confronti dei suoi connazionali: ne critica la iper-passività e
ammette di aver notato che gli antiguani, sebbene detestino i turisti, non sembrano rendersi conto della connessione esistente tra
il loro malessere, la loro povertà e il business turistico
...
La seconda sezione si apre con Kincaid che afferma che l’Antigua goduta dai turisti non è l’Antigua su cui è cresciuta lei
...
Nella sezione 2 l’autrice mette in primo piano il triumvirato Barclay’s bank (i cui
possessori erano schiavisti) - dottore scappato dai nazisti (estremamente razzista) - preside della scuola (che dapprima tentò di
rifiutare l’accesso ai neri alle scuole, poi li paragonò a scimmie nel momento in cui ebbero la possibilità di frequentarla), trio che
controlla e vuole essere l’emblema rispettivamente dell’economia, della salute e dell’educazione di Antigua
...
Kincaid, in ogni caso, è consapevole che la sua identità è
indissolubilmente legata a quella degli inglesi coloni, ma allo stesso tempo li relega in uno status di “altro”, una massa che ha
perpetrato la propria crudeltà per trecento anni; alla base della polemica di Kincaid sta anche la questione del linguaggio:
sebbene l’unico linguaggio a disposizione sia quello degli inglesi, esso può essere utilizzato per sovvertire i britannici e i suoi
alleati
...
È stato, infatti, anche l’indottrinamento delle popolazioni occupate al
linguaggio inglese uno dei tanti strumenti adottati dai coloni per giustificare il colonialismo: attraverso la lingua inglese, il crimine
viene descritto attraverso la lingua del criminale
...
Inizia qui l’identificazione completa del turista col colone: il primo viene visto come diretto
responsabile dei genocidi del terzo mondo, e la voce narrante porta alla luce il tema di come lo starsene a casa propria significhi
essere buone persone
...
Il danno permanente causato
dal colonialismo si è tradotto e prolungato ora attraverso la corruzione, accettata passivamente dagli antiguani ormai abituati
all’abuso e al sopruso
...
Ci si concentra sul simbolo della biblioteca, che esemplifica il processo politico a cui Antigua è andata in
contro
...
Kincaid assapora l’ironia di aver trovato un rifugio confortevole in quello che era uno degli strumenti di propaganda
coloniale
...
Contemporaneamente l’opera di Kincaid è
anche arma per un cambiamento sociale che privilegia le donne nere come agenti che portano avanti il cambiamento (vedi
l’episodio della madre)
...
Kincaid spera, col suo libro, di
arrivare sia ai turisti che ai suoi compaesani: vuole che Antigua non sia più considerata come meta desiderabile dai turisti e che
gli antiguani a loro volta si ribellino ai costrutti sociali a cui sono sottomessi
...
La disonestà del primo ministro sostituisce la
corruttibilità dei vecchi coloni, e Kincaid arriva a paragonarlo agli stessi africani che vendevano la propria gente come schiavi
...
Ciò che Kincaid più
deplora è la reazione passiva degli antiguani dinnanzi alla corruzione, deplora la loro complicità in quanto votanti di un tale
governo, deplora l’ammirazione degli antiguani nei confronti dell’Hotel Training school
...
Porta esempi di come il governo sia effettivamente quasi-totalitario (reti di
comunicazione, distribuzione di cibo con radiazioni…), compreso il fatto che il governo stesso sembra esser stato reso un
business di famiglia (è ereditario)
...
Nella quarta sezione Kincaid chiede nuovamente agli antiguani di estirpare la corruzione e riprendersi ciò che è loro di diritto
...
La passività del popolo è quello che dà potere ai corrotti e i turisti, come i coloni un tempo, fanno sì
che questi vecchi schemi si ripetano
...
Nella sua opera Kincaid ha presentato una polemica culturale che dimostra come le condizioni sociali determinino
l’autoconsapevolezza, la coscienza umana
...
Come lei, tutti i suoi connazionali dovrebbero prendere in mano il loro destino
...
Essendo, infine, narratrice, Kincaid è inclusa
ed esclusa in virtù del suo sguardo osservatore contemporaneamente
...
Lo spazio
è qui produzione di cultura, potere e conoscenza
...
Lo spazio diventa un sistema semiotico, di segni, costruito come una lingua, in cui ciascun personaggio è
un segno a sé stante ed è soggetto ad un’interpretazione non tanto psicologica quanto sintattica
...
Sono possibili diverse letture dello spazio, di un territorio: innanzitutto ci sono i diari di viaggio (come quello di Pigafetta, che è
anche illustrato), la letteratura di viaggio, i turisti, l’esploratore che è l’erede, l’antesignano del colonizzatore; lo stratega militare, che
ha già mappato tutto perché il geografo e i cartografi gli hanno disegnato lo spazio dove muoversi; inoltre diversi teorici hanno
scritto sullo spazio, come ad esempio Foucault (filosofo francese) che si è concentrato sull’uso delle metafore spaziali attraverso cui
ha cercato di spiegare come il potere viene esercitato e come questo si muova ai danni di un gruppo di soggetti o su un solo
soggetto, scrive su come la disciplina e il potere lavorano (imponendo per esempio classificazioni, amministrazioni, …), esamina
sempre uno spazio in relazione a una pratica specifica (prigione, cliniche, scuola, come le città sono costruite…)
...
La
lingua è usata per rappresentare uno spazio, e questo si struttura e organizza non solo linguisticamente, ma anche culturalmente
(dietro alla lingua c’è la cultura, un modo di strutturare e plasmare la lingua a nostro piacimento)
...
Said dice che tale discorso diventa quasi uno schermo tra noi e l’oriente: se non l’abbiamo conosciuto di
persona, dell’oriente noi parliamo attraverso un modo che riproduce dei cliché, e dunque parliamo di Orientalismo
...
Si è visto a più riprese (e soprattutto a partire proprio dal “Robinson Crusoe” di DeFoe) che l'esperienza del romanzo è da vedere
come l’emergenza di una descrizione dettagliata dello spazio, i personaggi dei romanzi non possono fare a meno di questo, esso
entra, in alcuni casi, addirittura dentro la psiche dei personaggi
...
In questo caso si
può parlare di rimodellizzazione dello spazio, che da spazio fisico diventa anche coloniale, e sta alle regole del colonizzatore,
regole che sono discorsive (dove discorse include il retaggio culturale, ideologico e politico che sta dietro alla lingua, privando poi i
nativi di un loro diritto alla rappresentazione e alla competenza linguistica)
...
Coetzee è sudafricano, ha insegnato a Città del Capo letteratura inglese, ha fatto parte di un gruppo di scrittori che hanno fondato
una scuola di scrittura creativa (con Brink, Watson, Breytenbach, Cullinan)
...
Lo spazio coloniale dell’isola si presenta attraverso gli effetti che noi abbiamo da altri tempi: è
tutto un discorso letterario e linguistico; da una parte c’è il significato intrinseco dell’isola che a noi sfuggirà sempre, e dall’altra c’è il
discorso dell’isola che crea realtà plurime su questa, che creano confusione e plasmano la nostra lettura
...
Qui dunque non c’è solo la storia di Selkirk (una delle fonti del Robinson Crusoe), ma
anche “Roxana” di Defoe, “Mille e una notte”, “La Teoria Femminista”, “the Tempest” di Shakespeare, “L’isola Misteriosa” di
Verme, “Gulliver”, Walcott… Coetzee dice che l’isola è eterogenea: un sistema non solo di giochi inter testuali, ma anche di
differenze inter testuali il cui il significato è sempre deferito, procrastinato, non arriva mai
...
Due libri importanti sull’isola sono “L’isola, la donna, il ritratto” di Perosa, e “le fonti portoghesi di Robinson Crusoe” di F
...
Ferreira
...
Il
secondo libro sposta l’asse delle fonti dell’opera di Defoe verso le cronache portoghesi del XV-XVI secolo, soprattutto quelle
dell’avventuriero Fernão Lopes
...
Non è dato comunque a sapersi se Defoe
conoscesse tutti questi riferimenti, così come non lo sappiamo di Coetzee
...
Nella nostra testa di lettori, quando
leggiamo un libro, questa fertilizzazione incrociata (crossed fertilization) inizia a funzionare: ci godiamo il libro perché ci mettiamo
anche qualcos’altro di nostro già letto e giochiamo con la nostra cultura interna
...
Questo concetto viene presentato da Coetzee in un articolo del 1980, “La frase senza agente
come macchina retorica”, in cui si ferma in particolare sulla funzione delle frasi passive nei discorsi del padre di Crusoe, e
puntualizza quante interpretazioni queste possano acquistare
...
In ogni caso, è una strategia
indipendente o dipendente dalla storia del Sudafrica: Coetzee scrisse “Foe" quando c’è lo stato di emergenza nel suo paese
(1986-89)
...
La domanda
centrale è la seguente: il libro di coetzee limita o aiuta la produzione di una resistenza rispetto alla situazione politica del suo paese?
Coetzee, comunque, aveva già scritto a proposito di situazioni di prigionia
...
), ora presente nel vocabolario italiano
...
In
Bufalino si vede la Sicilia (che diventa emblema di tutte le isole) come difesa che allo stesso tempo ti separa
...
L'università di Catania ha dedicato
una serie di volumi al concetto dell’isola
...
Attraverso gli stili
Coetzee analizza e percorre il canone: nel primo capitolo la voce narrante è in prima persona, si apre con le virgolette, Susan si
riferisce a qualcuno e alla fine del capitolo il lettore si identifica con l’ascoltatore; la cantieristica è del romanzo Settecentesco ed è
quella del romanzo narrato e orale, che è linguisticamente affascinante
...
Susan protegge le sue lettere e la sua storia su una scatola, ma di fatto non è ancora un
romanzo
...
Usa i dialoghi, sono forti, e drammatizza i suoi incontri con Foe, il suo antagonista; sembra che si stia
affermando come scrittrice; non ci sono virgolette, lettere e frammenti, eppure nel capitolo 3 lei rimane ancora intrappolata: è
intrappolata economicamente dentro la casa e anche artisticamente (nella casa di colui che si nega e che dovrebbe scriverle la
storia, che mai si palesa)
...
Nina Heuerbach dice che si tratta di Susan, altri di una voce femminile
associativa
...
Qui, è la mente e la coscienza che prendono il campo; è comunque una scrittura adatta a dar
voce a coloro che sono stati ridotti al silenzio: sembra quasi di sentire il pensiero di Friday
...
“Foe” viene talvolta definito come novella
...
Si parla di “Foe” , non Defoe
...
Defoe ha cominciato a scrivere oltre i
40 anni e ha fatto moltissimi mestieri prima dello scrittore (era contrabbandiere di alcolici, costruiva mattoni…)
...
Il titolo del saggi della Paci in contributo a Coetzee è nominato FOES, ed ha scelto questa
linea perché il romanzo di Coetzee è una narrazione su come si scrive un romanzo, è quindi un metaromanzo
...
La parte narrativa si trova quasi tutta
all’inizio del romanzo; la trama è succinta, Susan parte per andare a cercare una figlia dispersa ma naufraga e finisce nell’isola di
Robinson Cruso, che è diverso dal Crusoe di Defoe: qui è vecchio, stanco, sembra quasi contraddire l’originale Robinson
...
Qui ha comunque il suo servitore Friday
...
La metafora è quella di agire senza un fine
...
Nei
successivi capitoli subentra una fantomatica presenza, non è quasi nemmeno un personaggio, è un “antagonista” (“de-foe”:
Coetzee ci gioca, spezzando il cognome dell’autore originale si ricava la parola “nemico”, antagonista)
...
Foe è in Inghilterra nel momento in cui Susan torna indietro;
Robinson, ancora prima che Susan torni a casa, scompare
...
Susan ha vissuto una storia fantastica incontrando Cruso e riesce a tornare in Inghilterra addirittura senza l’aiuto di
questi; vede dunque l’occasione di scriverci una storia ma non ne è in grado, ed entra in scena quello che al giorno d’oggi è
definito ghostwriter (in termini narratologici è anche “colui che sa narrare”) Foe, che diventa quindi scrittore e narratore della
storia di Susan
...
Susan
arriva a compararsi a Friday, affermando di essere più schiava di lui: ha pagato Foe che è scomparso, è diventata schiava di
quest’uomo cedendogli la storia che ora lui potrà andare a rivendere a qualcun altro
...
“Foe” si svolge in parte su un’isola e in parte a Londra, in un entourage spaziale che può essere equiparato a un’isola
...
Insomma, l’isola può
imitare molte situazioni spaziali, materiali (prigione) e immateriali (autismo)
...
Se non si fa caso alla punteggiatura, non ci si rende conto che lei sta scrivendo una lettera
...
Lei, salva dal rischio di
morte, in una relativa sicurezza ed in ISOLAMENTO può produrre un racconto su sé stessa (cfr
...
Ricordando sé
stessa che si getta dalla barca e che nuota verso l’isola, ci tiene di dare un’immagine molto pregevole (si paragona ad un fiore
d’acqua), si descrive come una bella donna e soprattutto sexy; andando avanti col libro capiamo che la lettera che lei scrive è una
lettera che lei sta scrivendo a Defoe chiedendogli di scrivere la sua avventura, viste le sue capacità di scrittore
...
La casa è chiusa perché Defoe è scappato perché aveva paura di essere arrestato per debiti
...
È dunque isolata
...
Susan sbarca spaesata
in Inghilterra e ha con sé Friday, che non abbandonerà mai
...
Qui subentra un complicato intreccio in quanto non viene esplicitato
chiaramente perché Friday non parli (Susan tenta di farlo parlare a più riprese, e Friday stesso dimostra di avere capacità
intellettuali notevoli, ma non parla), perlomeno fino a che Robinson non le mostra che gli hanno amputato la lingua
...
Susan dunque decide che, in una maniera o nell’altra, vuole insegnare a Friday a comunicare e ci proverà fino
all’ultimo respiro
...
Non si
capisce se ora si stia vendicando degli altri non volendo spiegare niente e non imparando a comunicare
...
Un altro tentativo che fa Susan è quello di farlo disegnare, esprimersi attraverso immagini: disegna
qualcosa, ma Susan non riesce a decifrare ciò che vede
...
Ma cambia davvero? Ci sono classi
sociali che non comunicano, anche perché non vengono dati loro nemmeno i mezzi scolastici per farlo
...
Chi è che ha
tagliato la lingua a Friday? Qualcuno che gli ha usato violenza o qualcuno che non gli ha insegnato a parlare? Ciò
porta all’isolamento, e l’autolesionismo sta nel fatto di proibire a sé stesso qualcosa
...
Friday sa suonare e sa ballare, attività che ama moltissimo: lui segue la
musica
...
- Lo spazio fictional è Londra: tutto viene raccontato da qui (non siamo mai nell’isola, nel primo capitolo Susan narra del luogo
ma lo fa da Londra)
...
Le chiede di raccontargli la storia di quando si trovava in Brasile (ricorda: a lui serviva questo materiale per
riuscire a pagarsi i debiti)
...
⤷ Coetzee sta denunciando gli scrittori che inventano delle storie non per un desiderio di comunicare una verità,
ma per diventare scrittori di successo
...
La
finzione è qualcosa che non è onorevole, né da scrivere né da leggere
...
D’altra parte, poi, fiction ha fatto una lunga strada: Io nel
pensier mi fingo (Leopardi), in cui fiction diventa un’attività intellettuale che ha come fine da parte dello
scrittore quello di tentare di avvicinare alla verità
...
Nella seconda parte, Defoe di Coetzee
cerca di convincere Susan che la verità non la può dire, il libro deve costruirlo in maniera tale che in qualche modo
attiri gli altri
...
La presenza dell’autore
nel romanzo si percepisce: si parla quindi di autofiction
...
Il linguaggio di chi ha diritto a parlare plasma la realtà e l’essenza degli esseri umani
...
Foe nel libro gioca il ruolo di narratore
imperialista, che si permette di giocare con le storie pregresse della tradizione inglese
...
Il problema è il ruolo maschile di Foe nei confronti di figure assoggettate quali sono Susan e
Friday, che gioca il ruolo del colonizzato
...
Chi narra la storia? Da una parte Susan
vuole narrare la storia dell’isola, Foe pensa che l’interessante stia nella ricerca della figlia, la ricerca di un trascorso
...
Le autrici femminili compaiono
infatti solo verso la fine dell’Ottocento, spesso sotto falsi nomi
...
Il continente è
maschile e l’isola è spesso femminile nella nuova ottica post coloniale: a Foe, il margine rappresentato dall’isola (che Susan vuole
raccontare), non interessa quanto il continente
...
→ Sembra che il narratore maschio segua addirittura uno schema che Propp ha
formulato ne “La morfologia della fiaba”, cioè che il narratore maschio vuole costruire una storia che sia un romanzo di
successo
...
Nella discussione tra Susan e Foe su come organizzare il libro, Foe le dice che l’isola manca di luce e ombra, è
troppo monotona
...
Susan dice che la storia della lingua di Friday non può essere narrata, perché nessuno la sa se non Friday stesso
...
- Attraverso le varie sovrapposizioni letterarie, Coetzee ha l’intento di sfidare il canone: ci invita a rifletterci (Robinson Crusoe,
Roxana,…) ma soprattutto vuole criticare l’imperialismo che, su quel canone, fondava il suo potere
...
- Ripresa di Lady Roxana: Susan si interroga dopo aver incontrato una giovane, che dichiara di essere la figlia (sebbene non sia
vero), dice di avere lo stesso nome di Susan, ma Susan adulta non la riconosce
...
Nel passaggio viene detto che la ragazza dice
che suo padre è un birraio, e che sebbene il suo cognome dovrebbe essere Lewes, lei è convinta che il suo vero nome si Barton
...
I punti di vista sono tanti, e anche un
semplice dettaglio può cambiare l’essenza, l’haecceitas, la cosità
...
Anzi, i nomi di
questo romanzo si incrostano di tanti rimandi e significati, tanto che la stessa Susan fatica a capire cosa lei stessa voglia
(l’indecisione instillata in lei da Foe fa si che lei non sappia decidersi)
...
Ma è davvero libera? Vuole anche dichiararsi fuori da ogni clichè: quello dell’avventuriera, della Lady Roxana (cortigiana) o
addirittura della prostituta
...
- Dunque, il doppio intento di Coetzee è questo: commentare su dei libri che hanno fatto il canone, ma anche sui silenzi provocati
dal colonialismo, silenzi che hanno impedito ad una donna come Susan di narrare la sua storia, o i silenzi di Friday, emblema di
tutti i colonizzati
...
Il finale
- Il critico che ha scritto “Silence and Mutilation” interpreta il finale di Coetzee in due modi:
1
...
È l’isola che parla
...
2
...
L’approccio a Friday qui viene mediato attraverso la scrittura, e il narratore
non si rivolge alla bocca di Friday, ma al manoscritto di Susan
...
- Nel momento in cui Friday apre la bocca, l’intera tradizione della scrittura bianca coloniale viene forzata a confrontare l’oggetto
della sua narrazione, l’oggetto che la colonizzazione ha silenziato
...
Il vero protagonista qui è, forse, la drammatizzazione
romanzata del silenzio, che qui è di Friday, un personaggio che fa fatica ad auto-definirsi
...
Successivamente, nel momento in cui tentano di indagare il mistero del silenzio di Friday, gli aprono la bocca, e la
bocca aperta assume forma circolare
...
Ci si
dovrebbe chiedere cosa sia tale cerchio, che più volte ritorna: un simbolo che vuole rappresentare la sua esclusione? Un cerchio
che lo chiude dentro il suo isolamento? Lo spazio vuoto della non rappresentazione? “O” è il niente, ma nelle filosofie orientali il
niente può essere il tutto; Qualcuno ha ipotizzato un’interpretazione dei cerchi che Friday fa quando Susan cerca di insegnargli a
scrivere; oppure è riferimento all’apartheid africana (la censura provocava veri e propri buchi nei libri censurati, un’occultazione
delle storie e delle voci); la figura di Friday fa sembrare che la storia di Crusoe in Foe si indebolisca, anche se sarebbe rischioso
affermare che Friday diventi il vero protagonista alla fine del libro, in quanto il suo silenzio alla fine del libro rimane ambiguo;
⤷ Il silenzio di Friday è solo un simbolo della sua castrazione
...
La mutilazione della lingua è la
violenza contro il linguaggio, il poter raccontare la propria storia; l’evirazione significa togliere anche il potere della
riproduzione e dunque la possibilità di “un continente di tornare alla riscossa”
...
In ogni caso l’ultimo capitolo è un rebus
...
” → Friday è la
vacuità, è la neutralità della soggettività; la sua passività annulla il meccanismo del potere
...
L
...
Il potere che si aspetta una certa reazione può essere smantellato solo attraverso una
resistenza passiva, dove il potere è costretto a prendere decisioni radicali (o dimostra la violenza davanti all’opinione pubblica,
oppure ragiona con la resistenza)
...
Paci, nel suo saggio, tenta di trovare e
seguire il filo rosso di immagini e condizioni che si ramificano fino a diventare solitudine, isolitudine, accidia, “sloth”,…
- Coetzee si inventa una narrativa propria del XVIII secolo e la rimodella attraverso la genesi del vero “Robinson Crusoe”
-
-
-
-
aggiungendo la figura femminile di Susan Barton
...
“Foe”
viene pubblicato nel 1986 e la trama si rileva essere molto succinta, sebbene ricca di allusioni letterarie e non semplice da
decifrare
...
La prima parte sembra una lunga lettera di Susan destinata a Foe, nella quale la protagonista apporta un resoconto circa la sua
permanenza nell’isola
...
Nel romanzo di Coetzee si
presentano infatti due situazioni di solitudine riguardanti Susan: lei da sola in mezzo al mare e lei da sola a Londra
...
Ciononostante, Susan si
rende conto a più riprese che Cruso ha anche momenti di enigmatico “ritiro”, momenti in cui contempla mare e cielo
sembrando davvero il re dell’isola: egli stesso si riferisce alla sua pseudo-abitazione in termini di “castello”, sottolineando un
atteggiamento di orgoglio, ma anche solitudine e difesa, che può essere anche interpretata come paura di mettersi in gioco e
agire
...
Alla fine della prima parte, Cruso muore e Coetzee fa sì che Susan, attraverso un discorso pronunciato al capezzale di Cruso, si
prefiguri come una rappresentazione complessiva di bellezza, coraggio, tenerezza e riverenza nei confronti della magnificenza
dell’universo
...
In queste lettere, Susan chiede che Foe faccia
da autore alla sua storia raccontata nella prima sezione
...
Emerge da questi passaggi come Susan voglia raccontare la verità, e come invece Foe incarni il classico
imprenditore letterario interessato al profitto
...
Nei due sogni
raccontati appaiono elementi che appartengono alle tre parti antecedenti, e quindi ritornano i temi della solitudine e
dell’isolamento
...
Susan è ossessionata dalla mutilazione dello schiavo ed
è ossessionata dal fatto che Friday sia di conseguenza un mistero, un’ “isola segreta dentro all’isola”
...
Nell’apprendere la mutilazione di Friday Susan è investita da un’ondata di orrore, ma anche di curiosità (tanto che osserverà
Friday nell’atto di compiere, forse, un rito sacro)
...
Lei e Venerdì rimarranno reciprocamente in status separati: da
una parte Susan che urge di connettere la sua solitudine a quella di Friday, dall’altra Friday isolato nella sua metaforica prigione
...
Lo stile narrativo di Susan, unica e vera scrittrice del racconto (tranne forse per la parte IV) è confusionario e non lineare, ma il
risultato è avvincente e interessante
...
Sembra che Susan e Foe rappresentino le due parti, le due metà di Coetzee
...
L’interpretazione proposta qui è quella che vede Susan e Foe come un Coetzee duale
...
Se è così, Coetzee ha utilizzato una forma di autofiction, un processo
simile al “As Meninas” di Velazquez, in cui il pittore stesso si rappresenta mentre dipinge il suo autoritratto, il
quale appare riflesso in uno specchio
...
- Robinson partirà trasgredendo la volontà paterna, senza la sua benedizione contro una sorta di auctoritas divina
...
Decide di ripartire in viaggio nonostante lo stesso giorno, quattro anni prima
quando partì per il Brasile, andò incontro a molte sfortune (quale la schiavitù in Africa)
...
La propensione
a girare il mondo, Robinson la fa sua e fa suo anche quel calling tipico di tutti i mercanti avventurieri della sua epoca
commerciale
...
Robinson
vuole diventare qualcosa di più rispetto a suo padre, esclude il diventare come lui
...
Re e rinascita: Robinson si sente in tutto e per tutto re dell’isola “Speranza” su cui è approdato naufrago; impone la sua
autorità su quelli che saranno i suoi “sudditi” e dinnanzi ai marinai della nave che lo porteranno in salvo dall’isola
...
Naufragando sull’isola Robinson ri-nasce dalla acque e ripercorre la storia del genere umano
e, ridisegnandola in chiave borghese, la pone come base di uno sviluppo che andrà oltre ai limiti paterni
...
Robinson per rinascere deve partire dal relitto (materialmente la nave), che metaforicamente rappresenta l’eredità ideologica del
passato, e infatti ricostruirà un regno in cui vige l’etica puritano-borghese
...
Lord and king: Supera quindi il padre? Non si sa con precisione a livello economico, ma il timbro orgoglioso della sua voce
certo si distacca da quello di Crusoe senior
...
Le azioni di Robinson si incasellano in quella che è una prassi
neo-capitalista (non più paleo-) e per questo diventa una figura profetica
...
Le pagine del diario di Robinson, estremamente descrittive, si prefigurano come un’illustrazione da manuale sulla vita
borghese
...
Quando si dice che il punto di
partenza per la nuova rinascita è il passato, lo si dimostra anche nel fatto che Crusoe è stato in grado di mettere in atto
rigorosamente le indicazioni morali rammentategli dal padre (temperanza, moderazione), le conserva e addirittura si converte
...
I “piaceri dell’immaginazione” rimangono estranei
al protagonista, l’unico accenno “extra” è quello sessuale, sfiorato solo una volta nel romanzo e attraverso il quale emerge anche
la misoginia tipica del tempo
...
Ozio, immaginazione e lussuria devono essere combattuti
...
In quanto risultante di un processo che integra etica e religiosità, le ricchezze di Robinson (e dei
borghesi) diventano strumenti in grado di legittimare le aspirazioni borghesi, che arriva a proporsi come nuova classe dirigente
...
Ora
Robinson sembra aver accettato la sua middle station
...
In ogni caso, in Robinson risonerà il desiderio di andar per mare, lo tortura
un’irrequietezza che non è altro che il segnale di una vocazione che lo chiama altrove: in quanto tali, possono essere interpretati
come segnali della Provvidenza (nelle pagine iniziali delle ulteriori avventure la Provvidenza entra in gioco due volte, entrambe
per contrastare e smentire le tendenze oziose di Robinson)
...
La morte
della moglie è presentata come un elemento provvidenziale che lo ricatapulta nella sua inclinazione naturale
...
Ma può una
cosa essere attribuita sia alla provvidenza che al Diavolo? Ci sono due voci, due identità in Robinson?
Il secondo viaggio intrapreso da Robinson lo porta a ripercorrere le rotte commerciali del Sei-Settecento dell’espansione
commerciale inglese
...
Affermerà di non essersi fermato nell’isola perché istintivamente ha compreso che il suo calling non era l’agricoltura (tipica del
country gentlmen, che fa coltivare i labourers) e che l’isola faceva parte del suo passato: metaforicamente, passa da un’economia
di sussistenza a un’economia di mercato, che impone al protagonista altri viaggi
...
Il concetto è di
lavorare e rendere produttiva tutta quanta la Terra, non solo un’isola
...
II
...
“Robinson Crusoe” può essere visto come una vicenda spirituale che narra di un processo di
colpa, espiazione e redenzione attraverso le metafore puritane del viaggio per mare, dell’isola deserta, … Defoe scrive una
“storia allegorica con finalità edificanti” fondendo realismo ed emblematismo
...
- Anche la seconda tempesta fa emergere in Robinson movimenti spirituali religiosi
...
Anche le successive sventure
lanciate su Robinson dovrebbero avere lo scopo di “indurirlo” attraverso l’espiazione della colpa, la redenzione e l’accertamento
della volontà divina
...
Nella prima tempesta Robinson poi si interroga se tornare a casa
(voce della ragione) o restare (voce del desiderio, dell’irrazionalità), e la seconda proposta vince
...
In realtà, la razionalità e la coscienza religiosa stanno
proprio nella “follia” che lo trattiene dal tornare a casa
...
Svegliatosi da un incubo in cui sogna che Dio gli
annuncia che morirà in quanto tutte le sue azioni non hanno portato a nulla, Robinson inizia a riconoscere la verità dei consigli
di suo padre, e riconosce quindi la punizione divina
...
- Il processo religioso di Robinson sembra andare contro alla ragione, in quanto innescatosi da un’irrazionalità (la sua “malattia” di
voler andar per mare)
...
Forse invece Defoe sta solo
riportando i topos della tradizione puritana che vedevano lo stato di “malattia” come stato particolarmente idoneo alla
conversione
...
La lettura della
bibbia procede parallelamente alla cura col tabacco che gli offusca la testa: nonostante la mente turbata, egli matura la sua
conversione
...
In una delle sue riflessioni Robinson arriva a ipotizzare che Dio, creatore di Tutto, abbia voluto
non solo il suo naufragio e la sua punizione, ma anche la sua disubbidienza nei confronti del padre e la sua ostinazione, il suo
“calling”
...
Robinson, durante la sua
vita, non ha fatto altro che assecondarla
...
Spiritualistico-conservatrice: il fatto di rientrare nel circolo della volontà della Provvidenza non toglie il fatto che il peccato
sia peccato
...
La colpa infatti genera il pentimento e la successiva redenzione
...
Il viaggio di Robinson dal peccato alla redenzione consiste nella
salvezza dell’anima, salvezza e conversione che lo liberano dal suo desiderio di girovagare il mondo per cercar ricchezza e gli
insegnano attraverso 30 anni di vita ridotta all’essenziale che la ricchezza è un vano orgoglio
...
Non spiritualistico-quietistica: si è visto come Robinson tuttavia poi parta di nuovo, e da qui emerge quest’ipotesi
...
Si ricollega al discorso puritano che vede la ricchezza come segno di
elezione, come premio del duro lavoro
...
↓
L’evidenza del fatto che le sue azioni siano guidate dalla Provvidenza viene negata da Robinson, e a questo punto Sertoli si chiede
“ma quale Robinson?”
...
I due Robinson non coincidono,
anzi il vecchio contraddice il giovane
...
↓
Se si prende in considerazione il passaggio legato al signor prodigo, vediamo avverarsi un’identificazione tra le vicende del vecchio
e del giovane Robinson, un’identificazione tra il proprio testo e quello evangelico
...
Il vecchio Robinson riordina la sua vita sulla sequenza peccatopentimento-redenzione e così facendo la allegorizza in vicenda spirituale e ne dà un’interpretazione conservatrice
...
Questo
riconoscimento non viene mai operato dal giovane Robinson, l’io narrato
...
È dunque il vecchio Robinson che alla fine delle sue avventure si schiera dalla parte del padre, si
identifica col figliol prodigo e fa della sua vita un esempio negativo, della propria biografia una parabola conservatrice, escludendo
la seconda ipotesi (quella del giovane sé stesso)
...
Centrale è la figura del principe bandito dalla corte dello zar, che non
sembra esser altro che una “reincarnazione” del padre di Robinson, tanto che gli impartirà un lezione altrettanto quietistica
...
Robinson riflette sulle
parole del principe e arriva ad affermare che una volta “si era creduto re dell’isola”, ma ora pensava che colui che domina la
propria volontà è il conquistatore più grande
...
Il romanzo dell’autobiografia di Robinson si chiuderà proprio col suo ritiro in Inghilterra,
dove intraprende una vita di riposo
...
Chi dice questo è sempre il
vecchio Robinson
...
In questo sdoppiamento si riassumono
le due istanze che attraversano il romanzo, e le parole del nobile assolvono completamente Robinson dal suo “peccato originale”
in quanto il principe, impaurito dal tornar in viaggio, afferma che “se quel richiamo fosse venuto dal Cielo, quello stesso potere
mi avrebbe indotto ad ascoltarlo”: in poche parole, torna di nuovo l’ipotesi non-spiritualistica, e quindi i due Robinson sono
di nuovo divisi
...
Sertoli afferma che il vecchio Robinson,
credendosi finalmente degno dell’approvazione divina, non lo è tanto di più di quanto non lo fosse da giovane
...
Nell’identità divisa di Robinson si riflette l’identità altrettanto divisa del suo creatore, Daniel Defoe, la cui eredità puritana collide
con le istanze di progresso (di cui si fa anche portavoce)
...
Si sviluppa quindi il “Neo-Puritanesimo” che è
costretto a rivedere i concetti di ricchezza, dell’etica professionale, … in Defoe le istanze neopuritane (che tentano di conciliare
economia e religiosità) sono presenti sotto forma di dissidio
...
- La scena della conversione in “Robinson Crusoe” rappresenta l’esplodere di una contraddizione che il protagonista da sempre si
è portato dentro
...
Per
Robinson quindi la conversione significa remissione dei peccati, che tali restano
...
Resiste ad un’interpretazione della fede cristiana che legittimi i suoi atti (che hanno fini economico-sociali) e si
consegna ad un’interpretazione ortodosso-spiritualistica e conservatrice che condanna il conflitto tra economia e religione: così,
sancisce la propria scissione intera
...
⤷ Defoe stesso è diviso, ha un atteggiamento ambivalente rispetto al rapporto economia-religione e al tema della mobilità sociale:
1
...
Dopo Robinson,
tutti i romanzi di Defoe accentueranno tale contrasto e gli sfondi malavitosi su cui lo scrittore imposterà la scena denunciano la
criminalità che deriva dalla separazione della logica economica da quella etico-religiosa
...
L’intraprendenza del protagonista del romanzo è condannata da una voce narrante che rappresenta la
resistenza della parte etico-religiosa a quella imprenditoriale di Defoe
...
La scissione interesse-coscienza spinge quindi l’autore ad ignorare (come Robinson
nella conversione) le argomentazioni dei neopuritani stessi che giustificano l’impulso a far fortuna
...
Mobilità sociale: anche qui Defoe è ambivalente, in quanto da un lato non può che siglare il volere della borghesia (ora che ha
un peso economico elevato) di conquistare un nuovo status, dall’altro teme che la crescita sociale faccia perdere alla sua classe
la propria identità e comporti l’abbandono dei principi morali: Defoe teme un’osmosi tra borghesia e aristocrazia, da sempre
considerata immorale
...
Defoe
quindi, come il vecchio Robinson, si lancia alla difesa di un ordinamento sociale statico che i suoi tempi stavano sorpassando e
che l’altra metà stessa della sua personalità iniziava a rifiutare
...
Yates: La magia negli ultimi drammi, La Tempesta
Yates afferma che l’opera di Shakespeare è attraversata indubbiamente dalla magia, ma afferma che negli ultimi drammi tale
atmosfera si sia fatta particolarmente intensa e appare connessa alle tradizioni della magia rinascimentale, ovvero la magia percepita
come movimento morale, sistema intellettuale dell’universo, strumento per unire le fedi religiose in contrasto, … aspetti (sottolinea
Yates) presenti nelle imprese missionarie di Giordano Bruno che predicava una religione ermetica amore e magia
...
Shakespeare era dunque al corrente degli scopi religiosi della magia rinascimentale e i suoi ultimi drammi offrono una vera e propria
testimonianza di tale influsso:
- Pericle, 1608: in questo dramma è inserita la figura del mago-medico Cerimone, caratterizzato dalla virtù della carità (Cerimone
sembra quasi incarnare la figura di Cristo che cura i malati per pura bontà ) e che da sempre ha appreso le proprietà segrete dei
metalli, delle pietre, … Centrale è l’episodio di Taisa: i marinai, accolti nella casa del medico-mago dopo una tempesta, gli
portano il corpo di una giovane donna che sembra morta
...
Nel dramma shakespeariano si avverte il nuovo ideale
di medico, in cui nuove tecniche mediche (Cerimone usa la musica) si uniscono alla reputazione di una nuova magia
...
- Il racconto d’inverno: riprende il tema di una donna apparentemente morta che torna in vita, e tutto il dramma gira intorno ad
una statua
...
Autorizzata ad esercitare la magia (da alcuni giudicata illecita), Paolina ordina che si suoni della musica e
supplica la statua di animarsi, cosa che succede; essendo la statua Ermione stessa, Paolina non ha effettivamente resuscitato la
regina, ma ciononostante Shakespeare allude ad un genere particolare di magia, in particolare quella dell’Ascelpio sull’atto
creativo della divinità: nell’opera di Trismegisto è presente un dialogo in cui viene descritta la magia religiosa mediante la quale si
pensava che gli antichi sacerdoti egizi infondessero la vita alle statue degli dei attraverso riti e accompagnamento musicale
...
] Anche
Giordano Bruno riprese la magia dell’Ascelpio come parte fondamentale del suo messaggio; il fatto che Shakespeare faccia
riferimento alla religione magica ermetica implica un ritorno il ritorno della legge morale, il rinnovamento di tutto ciò che è
buono (il richiamare in vita Ermione è il ritorno alla vita di una bontà perduta)
...
- Henry VIII: quest’opera tratta sia della bontà cattolica che di quella protestante, e qui avviene una risoluzione tra gli antichi
dissidi tra le due religioni
...
- The Tempest: questo dramma, come “Il racconto d’inverno” fu rappresentato davanti alla principessa Elisabetta e il suo
fidanzato nel 1612 e proprio per questo si pensa (F
...
È interessante notare come sia presente un’insistenza sul tema della castità
prematrimoniale, tema affrontato diversamente in Philaster (di Beaumont e Fletcher), dramma presentato alla principessa
Elisabetta nella stessa occasione in cui sembra esser messa in risalto una certa impurità del matrimonio spagnolo (in riferimento
agli approcci del principe verso la fidanzata prima delle nozze), facendo così sembrare che Prospero non stia cedendo sua figlia
ad un matrimonio tale
...
La magia nell’opera: Prospero-mago sembra agire sulla falsariga del manuale di magia rinascimentale di Agrippa
...
Tuttavia la magia del mago-sovrano è diversa da quella
esercitata in drammi come “Pericle” o “Il racconto d’Inverno”, in quanto egli sembra usare la magia evocatrice cabalistica,
evoca infatti lo spirito Ariel e questo si riconnette nuovamente ad Agrippa, che aveva diviso l’universo in tre mondi: quello degli
elementi della natura terrestre, quello celeste delle stelle, e quello sovraceleste degli spiriti su cui agisce la magia religiosa (e
infatti il mago religioso può evocare spiriti)
...
Come Agrippa, anche Dee espone la teoria dei tre mondi e mette in evidenza che tra i tre mondi scorre
il numero
...
Prospero sembra un’apologia di Dee e una risposta alla condanna di Giacomo I
...
Navigatori-matematici
come Raleigh furono imprigionati dal re ma godevano dei favori del principe
...
Prospero apparterrebbe
quindi alla cerchia di Enrico
...
Come affermato finora, il dramma
risulta essere espressione suprema della fase che precede e preannuncia l’epoca della rivoluzione scientifica, è un’insieme di tutte
le magie presentate precedentemente negli altri ultimi drammi di Shakespeare
...
Ora, dunque, Yates passa a vedere la tempesta nel contesto dell’Enrico VIII, in cui i temi della conciliazione sono presentati
mediante personaggi storici
...
Questo tipo di approccio all’opera di Shakespeare rafforza la
tesi per cui le speranze di una generazione più giovane (rappresentate negli ultimi drammi) alludono in realtà a speranze di una
rigenerazione storica, ovvero il principe Enrico e, successivamente alla sua morte, sua sorella Elisabetta e suo marito (il Re e la
Regina d’inverno)
...
⤷ Il movimento rosa-crociano tedesco non fu inventato ex-novo in rapporto ad Elisabetta e a suo marito: era qualcosa di già
esistente con cui la coppia regale fu in qualche modo coinvolta
...
Infatti, l’ispiratore del movimento, Andreae, affermò che in gioventù scrisse drammi che imitavano quelli dei
commediografi inglesi e, circa nello stesso periodo, scrisse Le nozze chimiche di Christian Rosencreutz, la cui trama ricorda molto quella
degli ultimi drammi di Shakespeare
...
Secondo l’ipotesi di Yates, il dramma descritto in Nozze chimiche dovrebbe esser rappresentato in uno scenario che riproduce la corte
di Elisabetta e suo marito a Heidelberg: è come se le influenze shakespeariane dei drammi (presentati a Londra in onore delle loro
nozze (vedi La Tempesta)) si riflettessero ora sugli sposi attraverso una nebbia mistica
...
Dunque, il
metodo rosa-crociano di usare il dramma /la novella come mezzi attraverso cui indicare significati esoterici sarebbe il metodo
proprio anche di Shakespeare
...
In definitiva, verso la fine del saggio Yates suggerisce di indagare sul primo folio (1623) e sulle persone a cui era dedicato in quanto
tali persone potrebbero essere collegate storicamente ad eventi contemporanei
...
Yates nel suo saggio ha tentato di analizzare con approccio storico (inteso anche come storia delle idee e non solo degli avvenimenti) i
drammi appartenenti all’ultima fase shakespeariana
...
Tale ipotesi ha implicato una riflessione sulle idee di Enrico, completamente divergenti da quelle del padre, il quale sembrava
occupare un’importante posizione come guida potenziale dell’opposizione europea alla politica di predominio spagnola
...
“Cimbelino”, dramma shakespeariano, appare infatti come
l’applicazione della mitologia tudoriana agli Stuart, applicata proprio da un vecchio elisabettiano
...
La ripresa elisabettiana sembra coincidere in Germania al rosacrocianesimo, e gli ultimi drammi sembrano rappresentare, in
Inghilterra, modi di pensare già rosa-crocianini ancora prima che la principessa Elisabetta partisse per la Germania
...
Yates incita a condurre uno studio più approfondito sulla figura di Enrico e sulla sua cerchia, sui suoi contatti con gli ambienti
tedeschi (per esempio con Maurizio langravio di Assia, la cui corte anglofila sicuramente potrebbe rivelare tracce di un modo
shakespeariano di affrontare i problemi del tempo)
...
La maggior figura europea più vicina a Shakespeare risulta essere Goethe, e l’influsso del drammaturgo sul Romanticismo tedesco
può derivare da veri e propri rapporti sviluppatisi agli albori del Seicento
...
Title: Letteratura inglese 1
Description: Appunti del corso di Letteratura Inglese 1 su: - William Shakespeare, The Tempest; - Daniel Defoe, Robinson Crusoe; - J.M. Cotezee, Foe; Derek Walcott, - The Schooner Flight; - Jamaica Kincaid, A Small Place.
Description: Appunti del corso di Letteratura Inglese 1 su: - William Shakespeare, The Tempest; - Daniel Defoe, Robinson Crusoe; - J.M. Cotezee, Foe; Derek Walcott, - The Schooner Flight; - Jamaica Kincaid, A Small Place.