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Ugo Foscolo
- LA VITA Nacque nel 1778 a Zacinto, una piccola isola del Mar Ionio che all’epoca era sotto il dominio
di Venezia, pur facendo parte del mondo greco
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Trascorse parte della sua fanciullezza nella Dalmazia, nel 1785 si trasferì con la mia famiglia
a Spalato, dove il padre continuava a lavorare come medico; Foscolo compì lì i suoi primi
studi
...

Nel luglio del 1796 giunse a Padova, dove, durante l’anno, scrisse alcuni articoli sul
“Mercurio d’Italia”, facendo nascere alcuni sospetti dal governo veneto
...
In
quell’anno venne firmato il Trattato di Campoformio, con il quale Bonaparte cedeva Venezia
(fino a quel momento libera repubblica), all’Austria asburgica
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Tra il 1799 e il 1801 si arruolò nella Guardia Nazionale della Repubblica Cisalpina e
combatté con le truppe francesi
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Dal 1801 al 1804 ci fu una grande e intensa attività letteraria da parte di Foscolo
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Tra il 1801 e il 1802 rielaborò e
portò a termine l’Ortis, compose anche l’ode “All’amica risanata”
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Visse in Francia dal 1804 al 1806, trascorrendo il suo tempo fra i vari incarichi militari e la
scrittura
...
Nel 1809 tornò a
Milano, dove ebbe inizio un periodo di difficoltà economiche
...
Tornò a Milano per la quarta volta, dopo aver soggiornato
a Bellosguardo (1812-1813), si rifugiò successivamente in Svizzera
...


Le Ultime Lettere di Jacopo Ortis
- TIPOLOGIA TESTUALE
È un romanzo epistolare, composto dalle lettere che Ugo Foscolo immagina scritte da un
giovane suicida negli ultimi tempi della sua vita, a un amico, Lorenzo Alderani
...
Vi confluiscono soprattutto i suoi amori
infelici, le sue esperienze politiche (in primo luogo quella di Campoformio)
...


- MODELLI
Dalla struttura formale in sé si può notare come Foscolo sia stato influenzato dal romanzo di
Goethe
...
Lorenzo, proprio come
Guglielmo nel romanzo di Goethe, pubblicherà le lettere dell’amico
...

La trama di entrambi i romanzi è simile, sia Jacopo e sia Werther incarnano il tipo dell’eroe
sentimentale, generoso, infelice, a disagio nella realtà quotidiana e nel contatto con gli altri,
rispetto ai quali però si distingue per nobiltà d’animo
...


- TEMATICHE
‣ La passione politica: mette in evidenza da un lato i rapporti negativi con il potere e
dall’altro il desiderio di un’Italia che avrebbe potuto essere unificata proprio alla luce delle
idee della Rivoluzione Francese e degli entusiasmi suscitati dalle imprese di Napoleone; il
fallimento è controbilanciato dall’amor di patria
...


- NARRATORE
Il narratore (Foscolo) coincide con il protagonista del romanzo (Jacopo), il quale scrive
all’amico Lorenzo Alderani le proprie vicende e emozioni
...

La storia di Jacopo Ortis che – deluso nelle sue attese politiche e innamorato senza
speranza di Teresa, una fanciulla destinata ad andare in sposa ad un altro, si uccide – è
raccontata da due narratori che si differenziano per la diversa destinazione della pagina (per
Jacopo il destinatario è Lorenzo, per Lorenzo i destinatari sono i lettori del romanzo), per il
tempo della scrittura (contemporaneo agli eventi narrati per Jacopo; posteriore per Lorenzo),
per il diverso temperamento dei personaggi (irruente e passionale il protagonista, pacato e
saggio Lorenzo) e per il livello della scrittura (Jacopo può utilizzare ardite strutture
sintattiche, sperimentalismi stilistici e il fiorentino; nella prosa di Lorenzo è di rigore la
paratassi, il lessico aulico e la precisione di una cronaca distaccata)
...
La narrazione è svolta attraverso le lettere del
protagonista, con rari interventi di un narratore esterno
...


Ambientato in Italia (napoleonica), con
i suoi tumultuosi rivolgimenti e il
delinearsi del nuovo regime oppressivo
del “tiranno” straniero
...


In seguito al Trattato di Campoformio, il
protagonista si rifugia sui Colli Euganei
per sfuggire alle persecuzioni contro i
patrioti giacobini
...


- I TEMI PRINCIPALI - RAPPORTO-INTELLETTUALE SOCIETÀ -

⇓
Werther non può identificarsi né con
l’aristocrazia, che lo respinge in quanto
borghese, né con la borghesia, perché
i suoi valori di artista si scontrano con
il freddo pragmatismo che caratterizza

⇓
Il dramma di Jacopo è politico piuttosto
che sociale: egli avverte la mancanza
di una patria in cui inserirsi dopo il
fallimento storico dei sogni patriottici e
rivoluzionari
...


- AMORE E MORTE -

⇓

⇓

Il suicidio per un amore impossibile è
il modo in cui si manifesta l’impossibilità,
da parte del protagonista, di inserirsi nel
contesto della società
...


- DALLE ULTIME LETTERE DI JACOPO ORTIS -

Il colloquio con Parini:
la delusione storica
- 4 dicembre 1798 -

-

Jacopo Ortis invia una lettera, in cui descrive l’incontro avvenuto a Milano con
Giuseppe Parini
...


- COSA RACCONTA
La scena dell’incontro con Parini si apre su un paesaggio serale, in un boschetto di tigli che
ospita il dialogo tra l’anziano poeta (Giuseppe Parini) e il giovane ed impetuoso Jacopo, in
pellegrinaggio per l’Italia dopo l'allontanamento dai Colli Euganei e dall’amore impossibile
per Teresa
...
Il pensiero del poeta, qui descritto come un
“vecchio venerando”, non ricalca in modo rigoroso quello del personaggio storico, ma è una
proiezione di Foscolo stesso: la riflessione sulla situazione della patria porta alla drastica
conclusione che non vi sia gran differenza tra le antiche tirannidi sulla Penisola (quella
spagnola e quella austriaca)
...
Venne pubblicato nell’aprile del 1083 e composto nei sei mesi
che lo precedono
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- IL PERIODO
Il periodo in cui Foscolo scrive il sonetto è pieno di gravi impegni militari, disillusioni
amorose, angoscia e amarezza
...
Foscolo decide
anche di collocare Alla Sera come primo sonetto della raccolta Poesie, come premessa a
un momento di turbamento umano e politico affrontati in quel periodo
...
Il momento del crepuscolo in
questa poesia non è avvertito dall’autore come una sfida drammatica a cui lo sottopone il
destino, ma come un dolce perdersi della vita stessa
...
Partendo da questo
momento preciso del giorno, Foscolo crea un parallelismo e inaugura una profonda
riflessione sulla morte, che non spaventa l’autore, bensì viene vista come un momento di
raccoglimento e di pace in cui la natura si ritira
...

Il REO TEMPO del v
...

Passato tutto questo, il solo desiderio di Foscolo è quello di avere un po’ di pace e di
equilibrio, lo stato necessario per poter riflettere e scrivere
...

- Quest’opera costituisce una sorta di viaggio intellettuale, molto simile a quello di
Giacomo Leopardi, che con il suo pessimismo cosmico contempla “l’arido vero”
...


Il poeta si rende conto che, come quando è sera, anche nella vita tutto è effimero e destinato
a terminare, e questo pensiero placa il suo spirito guerriero, le sue preoccupazioni e la sua
voglia di affermarsi
...
Non solo le cose materiali, anche i sogni, i tormenti, le preoccupazioni e i
dolori dell’uomo sono destinati a finire, inghiottiti dall’oblio per lasciare spazio a un cielo
stellato e limpido che accoglie l’uomo nel non essere (la morte)
...


A Zacinto
- Ultimi mesi del 1802, primi mesi del 1803 -

A Zacinto, è anche conosciuto come “Ne più mai toccherò le sacre sponde”
...


- STRUTTURA METRICA: 14 versi endecasillabi; due quartine e due terzine; ABAB,
ABAB, CDE, CED
...
Foscolo vede la madrepatria come
una patria anche ideale, spirituale, e ne soffre la mancanza
...
In questo sonetto il tema dell’esilio raggiunge la massima
realizzazione con l’identificazione del poeta con Ulisse, l’esule per eccellenza, colui che
vagò, nell’opera di Omero, per anni e anni prima di poter rivedere la sua amata Itaca
...


In morte del fratello Giovanni
- 1803 Alla fine del 1801, Foscolo viene colpito da un grave lutto familiare: il fratello minore Gian
Dionisio, detto Giovanni, l’8 dicembre muore a Venezia, appena ventenne
...


- STRUTTURA METRICA: 14 versi endecasillabi; due quartine e due terzine (4
strofe); ABAB, ABAB, CDC, DCD
...

La poesia si apre con la promessa del poeta al fratello: se un giorno potrà finalmente fare
ritorno dall’esilio, per prima cosa riuscirà a sedersi di fronte alla sua lapide, per piangere
quella giovane vita spezzata troppo presto
...

Scrivendo, il poeta immagina la sua povera madre, rimasta senza i due figli, perché uno
deceduto e uno esiliato
...
L’unica cosa che gli è
consentito di fare è, da lontano, allungare le proprie mani verso la terra lontana, e salutare
così i propri cari, a questa prima riflessione, legata al tormento dell’esilio, ne segue una
seconda, incentrata invece sul rapporto tra la vita (con i suoi dolori e le sue sofferenze) e la
morte (che invece si pone come forma massima di pace)
...

Il desiderio del poeta, dunque, è quello di trovare finalmente nella morte la stessa
pace che ha trovato il fratello
...


Dei Sepolcri
- 1806 È un carme composto da 295 endecasillabi, scritto tra l’estate e l’autunno del 1806
...
Per motivi igienici l’editto

prevedeva che i defunti venissero posti al di fuori delle mura della città; per motivi di
uguaglianza invece presupponeva che le tombe fossero senza iscrizioni e tutte uguali, a
eccezione dei defunti illustri, che invece, potevano avere un’iscrizione sulla tomba se
approvata da una commissione di magistrati
...
In quest’opera troviamo il materialismo, il significato della civiltà e
della poesia; ma anche riflessioni sulla condizione storica dell’Italia e sul ruolo del poeta
...
La tomba, da un punto di vista materialistico e laico, non può essere una
consolazione per la morte
...

La seconda parte, che comprende i versi 91-150, è dedicata ad un’analisi di tutte le
concezioni della morte nel corso del tempo; si analizza anche il modello di sepoltura (da
quello cattolico a quello classico), le superstizioni e l’arte medievale, e la tomba come
espressione della civiltà del mondo
...
Si osserva il valore della
tomba che ispira il buon esempio e trasmette gli ideali più giusti
...
In questi versi ritroviamo il concetto di poesia eternatrice: l’unica
cosa che sopravvive all’usura del tempo e alla morte stessa
...


Le Grazie
- 1827 È un poemetto – o carme – incompiuto, e dedicato allo scultore Antonio Canova, che in quel
momento lavorava al gruppo marmoreo delle Tre Grazie
...
Furono
pubblicati alcuni frammenti quando Foscolo era ancora in vita
...


- CONTENUTO

L’opera riguarda le figure della mitologia greca delle Grazie
...

Le Grazie, figlie di Venere – nonché simbolo della bellezza e dell’armonia dell’universo –
sono considerate da Foscolo delle divinità che stanno tra il cielo e la terra e hanno il compito
di attuare nel mondo l’armonia per mezzo di quelle arti che rendono l’animo degli uomini più
nobile, predisponendoli alla civiltà
...


- SPIEGAZIONE
Il primo Inno è dedicato a Venere: Foscolo scrive di un’umanità ancora allo stato
primordiale che si trova ad assistere all’apparizione di Venere dal mare greco,
accompagnata dalle Grazie che fa scoprire loro la bellezza (Foscolo riprende il mito di
Esiodo in cui Venere emerge dalla schiuma del mare, come mostrato anche nel famoso
dipinto di Botticelli)
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La scena si sviluppa a
Bellosguardo, dove si sta svolgendo un rito in onore delle Grazie, con la presenza di tre
sacerdotesse che incarnano tre donne amate da Foscolo e rappresentano: l’arte della
musica, della poesia, della danza, e ispirano nel cuore degli uomini una grande armonia
...

Il secondo Inno è dedicato a Pallade Atena – dea della virtù –, la quale trasporta le Grazie
sopra un cocchio nel mondo mitico dell’Atlantide, simbolo di quel mondo superiore senza
tempo e senza inconsulte passioni che rappresenta la massima armonia spirituale

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